Luigi Falcucci
Una casa del paese, danneggiata dal terremoto
Quasi un secolo, trascorso a lavorare in campagna, nel silenzio e nella quiete di Vallinfante, a Castelsantangelo sul Nera. All’improvviso il terremoto che nella notte del 24 agosto strappa via le certezze di una vita, a 90 anni. Nascosto nell’ombra e nel caldo di una delle tende blu della Protezione civile, allestite nel piazzale della Nerea, c’è con la dignità e la fermezza della semplicità, Luigi Falcucci. E’ il più anziano della tendopoli. Fino al 24 agosto viveva da solo. Non ha familiari né parenti vicino al comune. Troppe crepe sui muri di casa, ma lui all’inizio non se ne voleva andare. I soccorritori ci hanno parlato a lungo, come per tanti altri anziani della zona, prima di convincerlo a lasciare la sua abitazione. “Casa mia a Vallinfante è inagibile. Qui mi trovo bene, stiamo tranquilli. Ogni tanto posso andare a vedere le galline”, racconta l’anziano. Pensava di poter rimanere, anche dopo le scosse. Aurelio Del Medico, coordinatore della Protezione civile di Civitanova, che in questo periodo sovrintende alla gestione della tendopoli, è andato a controllare con i tecnici casa sua: “Sono entrato ed ho controllato la casa, gli ho detto che era inagibile. Ci abbiamo parlato e poi lo abbiamo portato qui, non aveva più nulla. Era preoccupato per le galline. Adesso è la nostra mascotte”.
E’ assistito dai volontari della Protezione civile e del Gus che sono sempre presenti nel campo, con cui scambia lunghe chiacchierate, facendo delle passeggiate all’interno del campo. I più giovani si sono affezionati a lui, lo considerano un nonno da coccolare. Manca solo l’ufficialità, ma per lui da sabato potrebbe essere pronto un alloggio definitivo in vista dell’inverno nel vicino hotel Il Navigante. La grande tenda dalle pareti blu smetterà di essere presto la sua casa. Di poche parole, ringrazia e saluta con una gentilezza d’altri tempi. Nella tendopoli regnano l’ordine e la tranquillità di una mattina di fine estate. Il numero di persone che dormono di notte sotto le stelle della tendopoli, cala sempre di più. Per ora sono 38. “Stiamo lavorando per sistemarli tutti insieme al sindaco, alla Protezione civile ed all’amministrazione comunale – afferma Del Medico – qui abbiamo organizzato tutto per gestire al meglio la situazione. Si entra nel campo soltanto con un tesserino di riconoscimento ed ogni sera vengono distribuiti i buoni pasto solo a coloro che sono stati autorizzati, a seguito di inagibilità dell’abitazione”. Il freddo delle notti che scivolano verso l’autunno è mitigato dai termoconvettori, ma ancora poche settimane e sarà impossibile dormire nelle tende. “Non sarà smontato tutto per una questione di operatività nel caso continui l’emergenza dettata dal sisma”, conclude Del Medico.
(Foto Lucrezia Benfatto)
Il centro off limits
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grande
Auguri, Luigi
Grandi vecchi marchigiani!
Grande del medico pompiere in pensione e grande amico