Faccia a faccia tra due sismi,
Ceriscioli: “Nelle Marche devastazione
superiore alle altre 3 regioni”

CIVITANOVA - Incontro ieri sera con i protagonisti del terremoto del '97, tra cui il sindaco simbolo di quell'evento, Venanzo Ronchetti, e con chi oggi se la deve vedere con i danni lasciati dal movimento tellurico del 24 agosto scorso. Tra loro Cesare Spuri, capo della Protezione civile delle Marche: "26mila richieste di sopralluogo". Analisi sul modello per la ricostruzione

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Da sinistra Giulio Silenzi, Venanzo Ronchetti, Maurizio Verdenelli e Cesare Spuri

L'inaugurazione della mostra di Manuel Cafini

L’inaugurazione della mostra di Manuel Cafini

 

di Laura Boccanera

(Foto Federico De Marco)

I protagonisti del terremoto del 1997 faccia a faccia con quelli del terremoto del 2016. Una serata per riflettere sul modello di ricostruzione delle Marche, accogliere suggerimenti e stare uniti. Questo è stato l’incontro organizzato ieri sera al cinema Cecchetti dall’amministrazione comunale per offrire un punto di vista sulle azioni virtuose da compiere in merito alla ricostruzione. La serata è stata anche l’occasione per l’inaugurazione della mostra organizzata al primo piano della biblioteca Zavatti da Manuel Cafini, con le immagini del sisma di Arquata. Presente  gran parte delle istituzioni: il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, la vice presidente Anna Casini, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il sindaco di Civitanova Tommaso Corvatta e la maggior parte della giunta, assente giustificato per i problemi legati al sisma il sindaco di Arquata del Tronto che non è riuscito a partecipare. Un incontro promosso da Giulio Silenzi che nel 1997 era assessore regionale addetto alla ricostruzione, il quale ha riunito molti tecnici che si sono prodigati per quel miracolo che ha consentito in 10 anni di recuperare l’abitato delle zone montane colpite dal terremoto.

Venanzo Ronchetti protagonista del terremoto del 1997

Venanzo Ronchetti protagonista del terremoto del 1997

Fra tutti non è mancato il sindaco simbolo di quell’evento calamitoso Venanzo Ronchetti: «la ricostruzione più che veloce deve essere fatta bene» – ha detto Ronchetti introdotto dall’intervento del giornalista Maurizio Verdenelli. «a Serravalle è stato possibile ricostruire senza infiltrazioni, in maniera trasparente ed onesta grazie ai controlli, quindi dico a chi dovrà affrontare questa emergenza di controllare, verificare e ancora controllare. Vantiamo un primato rispetto alle altre ricostruzioni, nessuno è stato indagato». Proprio a Ronchetti è dedicato il libro “Il ragazzo e l’altopiano”: «quella delle Marche è stata una ricostruzione dalle mani pulite – ha detto Verdenelli – e il libro è la storia di un uomo timido, l’epopea di un uomo qualunque che è riuscito a tirar fuori dalle tasche di D’Alema 3mila miliardi». Tra gli ospiti anche Cesare Spuri, allora responsabile per la protezione civile del campo di Serravalle e oggi responsabile regionale. Lui ha vissuto entrambe le tragedie: «nel ’97 il danno era più distribuito sul territorio, oggi il sisma ha una localizzazione molto precisa, una devastazione smisurata rispetto all’entità della scossa. Basti pensare che abbiamo ricevuto 26mila richieste di sopralluogo nella nostra regione. Ci si concentra sui danni macroscopici, ma nelle Marche ci sono 127 comuni che hanno subito danneggiamenti. Hanno lavorato oltre 500 volontari, abbiamo allestito posti per più di 3mila persone e serviamo ogni giorno 3.056 pasti». A intervenire ieri anche Mario Conti, ex dirigente regionale che ha spiegato le ragioni di un successo amministrativo che ha permesso di garantire nella ricostruzione tempi, qualità e trasparenza. In chiusura l’intervento del governatore delle Marche Luca Ceriscioli: «oggi le condizioni con cui attueremo la ricostruzione sono diverse rispetto al 97. Intanto anche nella comunicazione, per i media questo è il terremoto di Amatrice, da soli abbiamo una devastazione forse superiore a quella delle altre tre regioni coinvolte, ma nella comunicazione nazionale questo non sembra». Il presidente della Regione ha accolto poi l’appello fatto dagli amministratori del ’97 di contribuire col proprio bagaglio di esperienza per far sì che anche questa ricostruzione sia altrettanto trasparente ed efficace. «Accolgo volentieri la disponibilità di chi ha vissuto il terremoto del 97 e oggi vuole dare una mano».  Tra gli ultimi interventi quello del consigliere Ivo Costamagna che ha proposto un gemellaggio con Arquata del Tronto, per avvicinare due città della stessa regione unite da un sentimento di aiuto e solidarietà.

 

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Il governatore delle Marche Luca Ceriscioli insieme a Giulio Silenzi, Tommaso Corvatta e il presidente del consiglio comunale Daniele Maria Angelini con il fotografo Manuel Cafini

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Cesare Spuri responsabile regionale protezione civile

Cesare Spuri responsabile regionale protezione civile

 



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