L’istituto Luzio
di Monia Orazi
A sorpresa il sindaco di San Severino Rosa Piermattei ha annunciato durante il Consiglio comunale di questa sera che la scuola elementare “Alessandro Luzio” riaprirà solo il 26 settembre per lavori alla Torretta. Mensa, palestra e bagno docenti resteranno chiusi. Intanto il consigliere di centro destra Massimo Panicari attacca l’amministrazione e promette di presentare un esposto alla Corte dei conti per denunciare l’amministrazione che, dopo aver chiesto due perizie sulla scuola, ha voluto una ulteriore perizia, sprecando a suo dire soldi pubblici.
Intanto è nato ufficialmente il comitato “Pro scuole sicure”, con una pagina Facebook che raggruppa i genitori degli alunni della scuola “Alessandro Luzio”, preoccupati per le due perizie che nei mesi scorsi hanno destato allarme sulla tenuta antisismica della struttura. “Informare, sorvegliare, proporre, intervenire” è lo slogan scelto dal gruppo che nel fine settimana ha raccolto le firme per dire no alla riapertura della scuola, il prossimo 15 settembre, giunte complessivamente oltre quota 2mila. Per il primo giorno di scuola i genitori minacciano lo sciopero. Sul tema interviene con una nota il gruppo consiliare Centro sinistra per San Severino: «Il Centro sinistra per San Severino in questi giorni si è speso nell’ascoltare pareri, valutare attentamente e decifrare la documentazione a oggi disponibile, per individuare le strade concretamente percorribili in una situazione simile. Il nostro rappresentante in Consiglio, Francesco Borioni, ha attivamente collaborato, pur essendo fuori per ragioni personali, con gli altri gruppi di minoranza affinché l’amministrazione rispondesse in maniera chiara e esaustiva su questa questione, che sembra essere stata affrontata in maniera troppo frettolosa e non limpida. Sta di fatto che non ci convincono queste perizie così discordanti, non ci piace l’assoluta incapacità di esprimere una progettualità di breve termine di questa amministrazione e, soprattutto non ci piace che non si faccia ricorso a canali diplomatici ed ufficiali per la soluzione di questa situazione, optando per rocambolesche raccolte fondi».
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