L’attesa dei controlli in via Paolo da Visso
Al centro il sindaco Giuliano Pazzaglini
di Federica Nardi
«I soldi del ’97 per la ricostruzione sono finiti a Comuni che il terremoto l’avevano visto solo in televisione. E adesso ecco il risultato» dice il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini. Sono passate da poco le 18 e una piccola folla si è radunata davanti alle palazzine lesionate di via Paolo da Visso, dove a momenti il tecnico venuto da Ancona spezzerà la tensione di residenti e commercianti dicendo che serve qualche lavoro, ma la struttura è agibile. Pazzaglini un’ora prima di arrivare aveva telefonato per monitorare la situazione: «Dove sono finiti i soldi del terremoto del ’97? – dice lui che la ricostruzione post sisma l’ha vissuta anche allora da primo cittadino – I Comuni terremotati erano piccoli o medi e non avevano i tecnici o il personale per redigere molti progetti. Così si sono visti scavalcare da Comuni che invece avevano questa possibilità ma che il terremoto l’avevano visto solo in televisione. L’errore è stato indicare come terremotata tutta la regione Marche così poi i progetti per riparare i nostri edifici, che avevano veramente bisogno di fondi, erano in graduatoria ma ormai i fondi erano già finiti perché la Regione li aveva spesi».
Una palazzina inagibile a Visso
A sinistra l’assessore Patrizia Serafustini insieme a Francesca e Fabio Troiani, titolare della macelleria
Certo è che a Visso le ristrutturazioni post 97 hanno accusato il colpo senza troppi problemi: «Su 200 sopralluoghi – dice Pazzaglini – solo 10 case sono a rischio». «Non abbiamo morti e feriti – dice Arianna Coletta, 34 anni, della Proloco – ma i negozi sono i più colpiti. Qui viviamo di turismo. Siamo gente semplice, se chiudono le attività non sappiamo di che vivere». Anche se i romani, «sempre ben accetti – dice Coletta – ci fanno tanta compagnia», dopo essere fuggiti in massa alla prima scossa, bloccando il traffico della Valnerina alle prime luci dell’alba del 24 agosto, adesso lanciano sul web messaggi di solidarietà e vicinanza. «Ci hanno scritto che non abbandoneranno mai Visso», dice l’assessore Patrizia Serafustini. Lei in quella palazzina che al piano terra ospita tante attività commerciali, «un punto di ritrovo della città», ci abita. E anche il negozio dove lavora è a rischio inagibilità. «Forse riesco a bloccare il mutuo – dice Fulvio Linori, 50 anni, titolare di Nando Sport, uno dei negozi di via Paolo da Visso – Ma sono in arrivo le bollette e nel decreto della Protezione civile non ci sono aiuti per i commercianti».
Valentina Giacinti davanti al Sister’s Coffee
«Siamo chiusi da mercoledì – racconta Valentina Giacinti, 33 anni, che insieme alla sorella Ida di 25 gestisce il Sister’s coffee «Abbiamo già perso 2 mila euro più tutti i danni tra bottiglie rotte, il forno è caduto non so se funziona ancora. E ora devo pagare i fornitori, la bolletta della luce». Fabio Troiani inganna l’attesa dei rilievi cercando di sdrammatizzare, ma non si allontana mai troppo dalla porta della sua macelleria, che rischia come gli altri negozi di chiudere a causa delle lesioni. In tutta l’area ci sono 70 sfollati. Dormono nella sede della Croce rossa, nella palestra, alcuni anche a Ussita nel camping Quercione. Con loro decine di persone che con le case illese non vogliono comunque tornare a dormire. «Le persone, soprattutto gli anziani, sono terrorizzate – dice il sindaco – Stiamo attivando un servizio di ascolto per aiutarle». Nell’attesa dei rilievi la terra ieri ha tremato due volte. Nel fuggi fuggi generale Silvestro Sebastiani, 55 anni, operaio con la casa lesionata per la seconda volta, butta fuori tutta l’esasperazione di questa settimana di scosse: «Ma tu ci dormiresti qui dentro? – dice mostrando le crepe della palazzina – Qui si sa che è zona sismica, dove sono finite le casette? Ci sono i soldi per noi italiani o solo per gli stranieri? Io casa l’ho ristrutturata nel ’97, mi è costato 20 milioni di lire. Non doveva andare così».
Silvestro Sebastiani mostra le lesioni nel suo appartamento
L’interno della palazzina dove abita Silvestro Sebastiani
Gianluca Grisanti, 27 anni, mostra le brandine allestite dalla Croce Rossa di Visso
Visso
Transenne in piazza a Visso
A sinistra: il museo Leopardi a visso è stato chiuso in via precauzionale
Da sinistra il presidente della Croce rossa di Visso Giovanni Casoni e i volontari Gianluca Grisanti e Beatrice Sabbatini
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Sacrosante le parole del sindaco
Giustissimo sindaco!!
verissimo!