Apertura con le bandiere in cerchio
di Gabriele Censi
“Nonno ma che ade’ sta robba? si ttu!” La grande festa allo Sferisterio è introdotta in dialetto dal presentatore Matteo Pasquali con un aneddoto personale sul nonno che gli parlava dello scartocciare e di altri usi e costumi del tempo passato. Queste cose cose siamo noi oggi, la tradizione. Il festival internazionale del Folklore organizzato da Li Pistacoppi si apre dunque così, sotto le bandiere unite dei paesi partecipanti con i loro gruppi: Spagna (Semillas Del Arte), Russia (Dance Ensemblea Devchata), Italia (Li Pistacoppi), Taiwan (Zhang Yuezhen Dance Company) e Colombia (Otrora).
Angelo Sciapichetti e Manuela Ruffini con il presentatore Matteo Pasquali
“La fratellanza è lo scopo dell’iniziativa e nel nostro piccolo ci battiamo per un’utopia: la pace nel mondo” dice la presidente dell’associazione Manuela Ruffini. Sul palco è una festa di musica e colori, ritmi diversi ma accomunati dal legame al territorio. A metà spettacolo un intermezzo comico con l’intervento di Piero Massimo Macchini che ironizza su vizi e virtù dei marchigiani: “Siamo un luogo dimenticato tra Bologna e Pescara”. La vicesindaco Stefania Monteverde, con Romano Carancini in vacanza, porta i saluti del Comune: “Dobbiamo essere orgogliosi di essere maceratesi e marchigiani”. Con lei anche il collega Alferio Canesin e l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, figlio di uno dei fondatori dei Pistacoppi. Un folto pubblico applaude alle esibizioni e accoglie il trenino finale di tutti i partecipanti che scende in platea per la festosa chiusura.
Pubblico folto in arena
Matteo Pasquali
L’esibizione del gruppo spagnolo
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