Venti tonnellate di lastre di amianto abbandonate in un’area rurale nel comune di Numana sono state sequestrate dagli agenti della forestale del Conero. Si tratta di rifiuti periolosi che si trovavano in prossimità di un fosso di scolo di acque piovane vicino alla zona Industriale. Le lastre erano nascoste tra la vegetazione. Le analisi dei campioni fatte dall’Arpam hanno accertato che il materiale era amianto del tipo crisotilo, dannosissimo per la salute umana e per l’ambiente, anche in considerazione del fatto che le lastre risultavano usurate e le fibre avevano già contaminato il terreno. La procura di Ancona ha aperto un fascicolo, al momento a carico di ignoti, per i reati di abbandono e gestione non autorizzata di rifiuti pericolosi.
Considerata l’ingente quantità di amianto rinvenuta i forestali hanno anche ipotizzato i reati di sfruttamento di lavoro clandestino e violazione delle norme previste per la sicurezza sul lavoro, poiché solo una ditta abusiva avrebbe potuto prelevare una così importante quantità di materiale pericoloso senza lasciarne traccia nelle documentazioni contabili. E’ attualmente in corso l’attività di bonifica da parte della Società Autostrade, proprietaria del terreno contaminato, che si è fatta carico delle ingenti spese di smaltimento dei rifiuti pericolosi e della bonifica del terreno contaminato. Al momento sono in corso le indagini finalizzate ad individuare i responsabili dello scempio ambientale, i quali rischiano l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro.
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