Piazza della Libertà in azzurro mima nella zumba il Mediterraneo in burrasca del primo atto dell’Otello
Francesco Micheli
di Claudio Ricci
(foto di Lucrezia Benfatto e Andrea Petinari)
Desdemona non muore e l’Otello ha un lieto fine. Solo la grande onda della Notte dell’Opera riesce a strappare alla morte l’eroina shakesperiana e riscrivere il finale del titolo protagonista della stagione lirica 2016. L’evento clou del festival Off trova il suo apice nel brindisi finale lanciato dal direttore artistico Francesco Micheli in una piazza della Libertà vestita d’azzurro a fare da marea per festeggiare il vissero felici e contenti dei due amanti di Venezia. «Vedo un oceano di persone» è il colpo d’occhio che il trascinatore Micheli restituisce dal palco al suo pubblico. E in effetti il centro è affollatissimo. A colpo d’occhio meno rispetto alle precedenti edizioni ma stasera la provincia pullula di eventi (su tutti: i Tiromancino a Civitanova e Francesco Guccini a Recanati). Migliaia le persone arrivate in città per godersi lo spettacolo ispirato quest’anno al Mediterraneo, tema della stagione lirica 2016. Una grande onda partita nel tardo pomeriggio che aveva già inondato la città sciabordando da piazza della Vittoria per arrivare allo Sferisterio.
La cresta del cavallone arriva come in tutte le più belle magie a mezzanotte. Nel cuore cittadino l’ammiraglio Micheli, incanta, rapisce, mesmerizza la folla per trascinarla nel dramma musicato di Giuseppe Verdi, che stasera si fa eccezionalmente commedia. Come in una moderna zumba, di atto in atto, l’eclettico direttore artistico (stasera nelle vesti di animatore) conduce e coinvolge la moltitudine azzurra rendendola mare, tempesta, amore, vendetta e perdono. Fino a cambiare il triste finale della tragedia. «Volete che Desdemona muoia?» è la domanda al pubblico che all’unisono manifesta potente la sua contrarietà. «E allora brindiamo con un cocktail d’amore» è l’invito irresistibile di Micheli che reinventando il gioca jouer trasforma la danza in una grande uniforme shakerata. La cornice, è quella del primo atto dell’opera in cui a Venezia si festeggia perché il Moro ha vinto sui turchi e sul mare. Come nella laguna a Macerata c’è il mare e ogni vicolo è un porticciolo e ogni locale è una locanda marinara. Addobbi azzurri e bianchi, piratesse e corsari, marinai. Tutti sono uniti dal filo azzurro delle onde sonore. Una distesa liquida invade le vie del centro storico sfociando in corso Cairoli che oggi è Nord Africa e rifluendo in corso Cavour, per l’occasione Medio Oriente. In mezzo: la magia del Mediterraneo culla di innumerevoli civiltà intorno a cui abbracciarsi. «Di questi tempi come ai tempi raccontati da Verdi nel Trovatore e nell’Otello il Mediterraneo è luogo di scontro – è il messaggio di capitan Micheli – Noi speriamo in un incontro ed è un modo per dire che la città è accogliente e infatti sa fare grande musica e grande spettacolo».
LEGGI IL SERVIZIO SULL’APERTURA DELLA NOTTE DELL’OPERA
Il video mapping dell’Antica Proietteria sullo Sferisterio aperto all’interazione del pubblico
La marea azzurra in piazza della Libertà
Il sindaco Romano Carancini rapito dalla performance del direttore artistico Francesco Micheli
La folla in corso Cairoli
Il video mapping sulla facciata dello Sferisterio
Creature mitologiche marine in città
L’onda in piazza Mazzini
Piaggia della torre
Letture per bambini alla Bottega del libro in corso della Repubblica
Danzatrici in corso Cavour
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Un peccato che sono fuori città!!
Bravissimo ,Francesco Micheli !!!
Bravissimo Macerata viva come ai vecchi tempi , come mai in piazza così poche sedie solo 4 chi voleva ascoltare musica doveva sedersi a terra.
MERAVIGLIOSO…………………..PUBBLICO.!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! GRAZIE.!!!!!