
La famiglia Sgarbi a palazzo Campana di Osimo
di Maurizio Verdenelli
(Foto di Bruno Severini, per gentile concessione di ‘5 Torri’, house organ comunale di Osimo)
Trentamila biglietti venduti (al momento) valgono bene una super proroga. Avrà dunque una ‘coda’ lunghissima, eccezionale nel settore sorvegliato delle esposizioni artistiche, a testimonianza tuttavia di un’audience record, la mostra ‘Lotto, Artemisia, Guercino: le stanze segrete di Vittorio Sgarbi’. Inaugurata il 18 marzo scorso a palazzo Campana di Osimo, resterà aperta fino all’8 gennaio. Doveva chiudere il 30 ottobre. La notizia è stata anticipata ieri sera al circolo Vela di Porto Recanati dal professor Stefano Papetti che della mostra ha curato l’allestimento insieme con la professoressa Liana Lippi, un’altra grande collaboratrice marchigiana del critico d’arte da lui conosciuta ai suoi anni settempedani da sindaco; lei capogruppo del Psi, poi amicissima di Rina Cavallini-Sgarbi, madre Vittorio, deceduta a novembre, cui si deve per metà la collezione in mostra ad Osimo. Da parte sua Papetti, direttore dei musei civici di Ascoli Piceno, è docente Unicam e presidente della fondazione Salimbeni di San Severino: città da sempre legata a Sgarbi.
E questa mattina dal vicesindaco di Osimo, l’avvocato Mauro Pellegrini è venuta la conferma della maxi proroga. «Proprio così: manca l’ufficialità, ma è certo che si chiude solo dopo la conclusione delle feste di Natale» ha dichiarato a Cronache Maceratesi, il vice di Simone Pugnaloni con delega per Cultura e Turismo. «Sgarbi sta intanto prendendo contatti con Matera perché sia proprio la Capitale europea della cultura 2019 ad ospitare in modo permanente la mostra» ha detto Papetti nel corso della conferenza tenuta al circolo Vela, dove erano presenti fra gli altri la vicesindaco di Porto Recanati, Rosalba Ubaldi e la dottoresssa Angiola Maria Napolioni, ‘principe’ dell’Accademia dei Catenati, già direttrice della biblioteca statale di Macerata. Una conferenza che ha inaugurato un ciclo di appuntamenti, ogni venerdì, nei due mesi estivi a cura di Maria Luisa Scassellati Sforzolini, giornalista ed editore.

Vittorio Sgarbi, il vicesindaco di Osimo avv. Mauro Pellegrini e la statua della divina Plotina
E’ stata una serata ricca di spunti, nonostante la tempesta che s’abbatteva su Porto Recanati e le strutture del club proprio sulla spiaggia, dove Papetti è stato l’anfitrione ideale nel percorso ideale all’interno delle ‘Stanze segrete’. «Ed è bene che alcune restino segrete» ha ricordato così, Papetti con un sorriso, un calembour di un altro celebre settempedano, il cardinal Edoardo Menichelli all’inaugurazione dell’esposizione osimana. Che della collezione, messa assieme da Vittorio Sgarbi e dalla madre (figlia di un grande costruttore edile ferrarese, esperta di aste, cui ha dedicato un manuale d’avvertenze) sono in esposizione a Palazzo Campana ‘solo’ 120 opere sulle quattromila accumulate nell’antico, grande casale di famiglia a Ro Ferrarese. All’amico, presente in contemporanea a Fermo, al teatro dell’Aquila con una performance su Caravaggio (rinviata a suo tempo in osservanza al lutto cittadino a seguito della drammatica morte del profugo nigeriano), Papetti non ha risparmiato pure qualche affettuosa frecciata. Negando, ad esempio, condivisione alla scelta da lui voluta all’ingresso della mostra dove sono presenti quattro opere plastiche. Ma tant’è. Dai libri alle opere d’arte, ha detto Papetti, per Vittorio è stato un passaggio fatto di corsa. «Per la mostra marchigiana ha voluto opere del Sassoferrato (G.B. Salvi), Cola dell’Amatrice, Pier Leone Ghezzi, Francesco Podesti e Lorenzo Lotto». Già perché del grande veneziano, che ha vissuto gli ultimi anni a Loreto, Osimo presenta il ritratto di un notaio che Sgarbi aveva attribuito a Tiziano. Tuttavia dopo attenti studi è emersa la verità: si tratta dell’opera più tizianesca del Lotto.
La mostra di Osimo a Palazzo Campana è stata ‘bagnata’ da una scoperta eccezionale. Che ha ancora di più fatto della ‘Città dei senza testa’ una piccola capitale dell’Arte. Parliamo del rinvenimento della scultura dell’imperatrice Plotina, moglie di Traiano e grande ‘elettrice’ di Adriano, emersa dal rifacimento della pavimentazione del loggiato comunale (leggi l’articolo). L’opera sarà ora esposta, convenientemente, protetta all’interno dello stesso loggiato. A far visita …a Plotina e alle ‘Stanze segrete’ il 21 giugno anche il ministro Dario Franceschini proveniente dalla dirimpettaia Recanati dove aveva inaugurato il restauro della Torre del Borgo (leggi l’articolo). Con Franceschini anche Sgarbi, naturalmente (e pure lo chef Gianfranco Vissani, dopo Oscar Farinetti qualche mese fa). E con il critico d’arte più famoso d’Italia anche il padre Giuseppe e la sorella Elisabetta: ed allora c’è stato posto a palazzo Campana per un’inedita foto di famiglia.

Di fronte a Palazzo Campana, sede della mostra di Sgarbi.
Da sinistra a destra: i sindaci di Urbino e Senigallia, Sgarbi, lo chef Gianfranco Vissani, Elisabetta Leonardi (presidente della Fondazione Don Carlo Grillantini), il sindaco Pugnaloni e il vice sindaco Pellegrini
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