di Claudio Ricci
(foto di Andrea Petinari)
«Sono sbalordita dalla bellezza e dall’autorità di questa città e dei suoi palazzi». Invitata a parlare del corpo politico della donna, la scrittrice Benedetta Craveri inaugura il ciclo di incontri “Non a Voce sola” a palazzo Buonaccorsi tessendo le lodi del corpo dell’Atene delle Marche. Ospite della scrittrice Lucia Tancredi, la critica letteraria, invitata dalla direttrice artistica della rassegna Oriana Salvucci, ha descritto la città come un luogo ideale dove i suoi «libertini – il suo ultimo libro si intitola “Gli ultimi libertini” – si sarebbero trovati a proprio agio muovendosi con disinvoltura». Una ricerca quella della Craveri sempre incentrata sulle donne «Non tanto perché la mia formazione sia stata di stampo femminista – confida ad una platea gremita – quanto perché sono sempre state le donne che si sono imposte a me». A partire dallo scambio di lettere tra la madre dell’autrice e la filosofa spangnola Maria Zambrano. Insomma la riflessione sul corpo delle donne «spesso oggetto e ostaggio della politica», come suggerisce la conduttrice Tancredi, parte da ricordi di vita personale, dal legame intimo tra figure femminili che sono andate oltre il corpo fisico per indossare un ideale e farsi corpo politico della storia. «Mi ha emozionato scoprire che questa rassegna si pone sotto il segno di Maria Zambrano – dice Craveri – amica di mia madre che ha salvato molti profughi che fuggivano dalla dittatura di Franco in Spagna». Da questo parte la riflessione sul corpo politico delle donne, un corpo da abitare senza rancori.
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