«Promuovere al governo l’unificazione delle Camere di Commercio marchigiane in un unico Ente regionale, garantendo il servizio alle imprese con il mantenimento degli uffici periferici provinciali, riorganizzati rispetto alle nuove funzioni della Camera Unica». È l’impegno chiesto alla Giunta regionale dalla mozione presentata dal presidente e dal vice Presidente del Pd in Consiglio, Gianluca Busilacchi e Fabio Urbinati e approvata oggi dall’Assemblea legislativa con 25 voti favorevoli e 4 astenuti.
“La spinta ad accorpare gli Enti camerali delle Marche si pone sulla scia della riforma nazionale della Pubblica amministrazione, che prevede anche la riforma dell’organizzazione, delle funzioni e del finanziamento delle Camere di Commercio – spiega Urbinati –. Il relativo decreto legislativo a cui il governo sta lavorando dovrà ridefinire le circoscrizioni territoriali, riducendo gli attuali 105 Enti camerali a non più di 60, mediante l’accorpamento di due o più Camere di Commercio, salvaguardando comunque la presenza di almeno una Camera in ogni regione. Noi chiediamo che nelle Marche – prosegue il vice capogruppo Pd – si unifichino gli attuali enti camerali in un’unica Camera di Commercio su base regionale, con conseguente attribuzione di competenze ad un unico Consiglio, presidente, Collegio dei revisori e segretario generale, in modo da garantire all’interno di questi organi le rappresentanze territoriali su base provinciale”.
Le Camere di Commercio svolgono importanti funzioni per il sistema delle imprese, curandone lo sviluppo e la competitività, rappresentando un importante supporto. “Riorganizzando le Camere di Commercio – evidenzia Urbinati – il nostro obiettivo è salvaguardare le oltre 174 mila imprese delle Marche. Marche, che, prime per start up, guidano, insieme al Friuli Venezia Giulia, la classifica delle regioni con la maggior incidenza di giovani imprese innovative sul totale delle imprese attive”.
“La nuova Camera di commercio unica delle Marche – sottolinea ancora Urbinati – diventerebbe la quinta per numero di imprese e consentirebbe la razionalizzazione dei costi, che graveranno in misura minore sulle imprese e avrà un peso specifico maggiore, risultando più efficiente e più efficace nel sostenere le aziende del nostro territorio. Una posizione, la nostra, che rientra in una visione di insieme, in cui si inserisce anche il percorso per la costituzione di un unico, forte e solido Confidi Regionale”.
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