di Andrea Marchiori*
Nei giorni scorsi, in occasione della presentazione della stagione concertistica, il presidente della Form Renato Pasqualetti ha rilanciato la proposta di accorpare il Mof all’interno di un circuito di teatri marchigiani al fine di creare una rete regionale coordinata di eventi e rappresentazioni con una direzione artistica unitaria (leggi l’articolo). Tale prospettiva mi pare inadeguata ed addirittura deleteria per la stagione lirica dello Sferisterio, giunta alla cinquantaduesima edizione. Lo Sferisterio rientra tra i “teatri di tradizione” i quali, ai sensi della legge 800 del 1967, hanno il compito di promuovere, agevolare e coordinare le attività musicali, in particolare liriche, nel territorio delle rispettive province. Tale prestigioso riconoscimento, condiviso con altri 27 teatri italiani, si fonda sulla caratteristica comune del radicamento nel territorio di una forte tradizione artistico-culturale. Oltre al riconoscimento formale, la qualifica suddetta consente all’Associazione che cura la programmazione della stagione lirica di beneficiare delle sovvenzioni Fus Musica/Teatri di Tradizione che per la passata edizione è stata tra le più significative erogate. Anche nell’atto costitutivo dell’Associazione Sferisterio viene individuato come scopo principale quello di diffondere l’arte e la cultura, tenuto anche conto degli effetti positivi per il turismo, a beneficio del comune di Macerata e dell’intera provincia.
La prospettata formazione di un circuito unitario potrebbe sfavorire il Festival maceratese, eccellenza internazionale sia come teatro che per gli allestimenti che ne hanno connotato la storia passata e recente, a discapito anche della promozione turistico-culturale della Provincia; a tale riguardo si deve considerare che lo Sferisterio è un teatro unico per ambientazione che propone allestimenti “su misura” difficilmente spendibili in teatri più piccoli; inoltre, a livello finanziario lo Sferisterio rischierebbe di vedere drenare le risorse, già precarie, a favore di teatri notoriamente in difficoltà che fanno fatica a realizzare le stagioni e quindi avrebbero tutto l’interesse a consorziarsi con altri, oppure di teatri che, appartenendo alla categoria della c.d. “lirica minore”, beneficiano di finanziamenti minimi. Altro tema è, invece, quello del coordinamento delle rappresentazioni teatrali, almeno per le date degli eventi, affinché le compagnie Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”, Form e di tutti coloro che partecipano agli allestimenti, possano esibirsi su più teatri del territorio. Su tali presupposti e considerazioni ho presentato in Consiglio una mozione con la quale si impegna l’Amministrazione a mantenere il Mof nell’ambito dei Teatri di Tradizione di cui alla citata normativa, con direzione artistica dedicata allo Sferisterio, escludendo la partecipazione a festival regionali unitari.
*Andrea Marchiori, consigliere comunale di Forza Italia
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