Delrio ‘mani di forbice’:
anno ‘orribilis’ per la Provincia

BILANCIO DI FINE ANNO - Il presidente Antonio Pettinari: “Nonostante le gravissime difficoltà dovute ai continui tagli e al personale trasferito per la metà del totale, abbiamo in attivo importanti risultati. Che riguardano strade, scuole e fiumi. Ed abbiamo pagato tutti i fornitori”. Il 7 gennaio il liceo classico torna nella propria sede

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Un momento della conferenza stampa di fine anno in Provincia

 

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Il presidente della Provincia, Antonio Pettinari

di Maurizio Verdenelli

(foto di Andrea Petinari)

Niente pullover rosa o azzurro ma completo grigio chiaro translucido, camicia bianca e cravatta in tinta per l’eversore di Armani (leggi Gian Vittorio, presidente Anas), niente abito ‘casual’ ma dichiaratamente quello ‘della festa’ questa mattina per Antonio Pettinari, ‘roccioso’ difensore della società Quadrilatero già lietamente pronta alla ‘devolution’ nell’azienda statale. Fresco reduce dalla vittoria romana a tenere ancora aperto lo spiraglio per una ‘ragionevole’ conclusione della centenaria vertenza-strade nel Maceratese, il presidente della Provincia ha tenuto un bilancio di fine anno durissimo ma che vede sul finire ‘del giorno’ bagliori di speranza nell’oscurità profonda di una riforma ‘in maschera’ che sul terreno ha lasciato più che poltrone, i diritti più sacrosanti legati alla tutela del territorio, ad emergenze primarie come quella dell’Ambiente (leggi rifiuti) e alla scuola. Seppure ci sia un’importante notizia per studenti ed insegnanti del liceo classico ’Giacomo Leopardi’ di Macerata: “Ritorneranno nella storica sede di corso Cavour a fine vacanze: il 7 gennaio” ha annunciato Pettinari. La diaspora, con il trasferimento presso l’Istituto dei Salesiani, datava da giugno con l’avvio dei lavori di ristrutturazione dell’edificio, appaltati per seicento milioni di euro. E pure un’altra importante notizia è quella che “abbiamo pagato puntualmente tutti i fornitori: per un ente pubblico non è sempre una regola, come arcinoto, date le fortissime restrizioni finanziarie”. La Provincia infatti è da tempo una specie di Fort Alamo, con effettivi dimezzati (leggi: personale in trasferimento continuo), assediata dal Patto di Stabilità, tuttavia pronta a provvidenziali ‘scorrerie’ –lo scudo stellare si chiama di volta in volta ‘Sbloccaitalia’, fondi per la Protezione civile, per il terremoto- mettendo a segno blitz che si chiamano lavori pubblici. In questa ‘star war’, la Provincia è riuscita ad appaltare soltanto a dicembre 5.238.000 di euro per strade, scuole e fiumi. “Quasi un record italiano”, ha dichiarato questa mattina in conferenza stampa, il ‘comandante’ Pettinari: “Un piccolo miracolo se si pensa che dati i vincoli e i continui tagli siamo riusciti ad approvare il bilancio soltanto il 15 ottobre, e senza quel documento non è possibile fare nulla ed erogare servizi”.

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L’assessore Giovanni Torresi

Nel board presidenziale dominato da un piccolo presepio luminoso (sulla scrivania un maxi volume del ‘presepio italiano’) ad affiancare il presidente la giunta superstite: la vice Paola Mariani, Leonardo Lippi e Giovan Battista Torresi, assente giustificato Giorgio Palombini, a latere l’assessore dimissionario Aessandro Biagiola mentre Max Bianchini, altro dimissionario pre-regionali, anch’egli invitato, non s’è visto. L’aria è quella della spending review, anche se il maestoso abete di Natale all’ingresso è stato arricchito, a spese proprie, dalla segretaria del presidente, Mirella Morganti. “Dopo l’addio del capo di Gabinetto, Fabio Macedoni, l’unico esterno, sono pari a zero le spese per l’ufficio di Presidenza” contabilizza Pettinari, anche se l’assedio del Palazzo romano e pure della Regione, non mostra di cedere di un millimetro. “Tuttavia l’aria pare cambiata anche perché noi, enti intermedi abbiamo mostrato di saperci muovere in agilità, d’essere preparati per sfruttare ogni opportunità, di programmare per tempo e spendere il 110 percento delle risorse pubbliche, a favore del cittadino colpito dallo Stato centrale” ha detto il presidente – Masaniello. Che sperando in venti diversi ha fatto riferimento a valutazioni ottimistiche da parte dell’Upi, l’unione delle Province Italiane della cui lui fa parte. “Si sta alfine comprendendo che tornando a centralizzare tutto, qualcosa si sta inesorabilmente inceppando e che a farne le spese come al solito è la periferia, eterna ‘Cinderella’”. A mettere il coltello nella piaga di Stato e pure di Regione, anche la vicepresidente Mariani, segnalando il caso esemplare del Fondo sociale europeo, i cui fondi riguardano settori fondamentali come formazione e lavoro… “la cui nuova programmazione, da ieri al 2020 non è ancora partita…Lasciate che ci pensino le attive Province a dare mano alle cose da fare: abbiamo mostrato di muoverci in velocità e a non farci sorprendere dagli eventi. Tutt’altro: siamo pronti ad avvistarli all’orizzonte come una terra promessa”.

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Paola Mariani, vice presidente della Provincia

Pettinari: “Diciamoci la verità, quest’anno abbiamo rischiato seriamente il collasso e non potevamo neppure, come ci chiedevano attoniti i cittadini, utilizzare i tanti soldi in cassaforte per la manutenzione delle strade, anche quelle con crateri grossi così che mettono a rischio le vite umane. Quei fondi riguardano gli investimenti: a noi non è dato utilizzarli in altro modo. Sarebbe illegale, a bloccarci sarebbero per primi i nostri dirigenti. Pensate che quando mi sono insediato nel 2011, la Provincia di Macerata godeva di provvidenze per 80 milioni, ora di 40”. Già, ma la ‘vecchia’ provincia –quella di Macerata una delle ultimissime- ha nel maggio prossimo il traguardo finale: che succederà poi? “Come presidente uscente dovrò convocare l’assemblea dei sindaci e dei consiglieri per le nuove cariche del nuovo ente di secondo livello” dice Pettinari ed una luce ineffabile gli trasvola rapida negli occhi mentre ribadisce attorno a lui, presidente in quota Udc, partito in via quasi d’estinzione, la coesione della maggioranza (seppure tenendo orgogliosamente punto: “Un compagno di partito, il segretario Lorenzo Cesa? Preferisco il termine amico” corregge così una domanda al giornalista-intervistatore Francesco Ciccarelli). La conclusione per l’uomo degli argini (“Sambucheto non andrà più sott’acqua”), dei ponti e delle rotatorie (“quella di Sforzacosta ‘si muoveva’ ogni giorno ed abbiamo provveduto” dice mostrando i vecchi, inquietanti piloni), per il Davy Crockett di corso della Repubblica, che da solo (Lippi e Palombini, tornati all’insegnamento, sono ormai assessori part time) tiene fronte al ministro Delrio ‘mani di forbice’ è ancora da apoteosi. Lo ringraziano Leonardo e Torresi. Ribadendo quest’ultimo che in quanto a sport siamo da podio in Italia, e Pettinari dichiara che ‘il progresso della nostra comunità è attestato dal ’Sole-24 ore’ e che i ‘risultati conseguiti dall’ente, nonostante l’annus orribilis sono importanti. Nessun’altra provincia può vantare una tabella con quasi 10 milioni di lavori eseguiti o in via di ultimazione, di cui quasi due solo questo mese, soltanto per le strade”. Poi un brindisi in linea UE, austerità assoluta. Niente panettone o pandoro, niente torrone o dolcetti: solo patatine, bicchieri di carta e, nel territorio del leggendario verdicchio, uno spumante d’ignota progenie.

Il brindisi di fine anno in Provincia

Il brindisi di fine anno in Provincia

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