Tanti i quadrupedi in fila oggi all’Ostello Asilo Ricci per ricevere la tradizionale benedizione di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali. Cani di ogni razza e taglia, accompagnati dai loro padroni, hanno atteso pazienti l’arrivo di Don Egidio Tittarelli, che recitando le consuete liturgie ha protetto gli animali, come vuole il rito, da possibili malanni invernali. La festa, una tradizione medioevale, sopravvive molto forte nel nostro territorio dove da sempre uomini e bestie hanno dovuto lavorare insieme per la sopravvivenza.
«Ancora oggi infatti – fa sapere la Coldiretti – in controtendenza con il resto d’Italia, la “fattoria Marche” continua ad allargarsi, tanto che in dieci anni ha guadagnato circa 1,1 milioni di capi tra maiali, pecore, capre e galline, mentre calano le mucche e i conigli. Questa tendenza è un segnale importante per la tutela della straordinaria biodiversità degli allevamenti ma anche per il presidio del territorio, dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività zootecnica con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali. Tra le specie salgono, come detto, i maiali (+58mila capi), le pecore (+35mila) e le galline (+1,6 milioni), mentre scendono le mucche (-15mila) e i conigli (-579mila). Altre celebrazioni dello stesso tipo si svolgeranno in altri centri della nostra provincia tra cui Trodica, Recanati (leggi l’articolo), Civitanova (leggi l’articolo) e Tolentino dove la festa avrà luogo domani.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati