Il Consiglio dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di Macerata accompagnerà i lettori con articoli quindicinali che hanno lo scopo di informare e formare imprese e cittadini sulle materie trattate dai professionisti iscritti.
Si continua a parlare del Jobs Act e dei decreti attuativi che sono stati approvati invia definitiva lo scorso 4 settembre in Consiglio dei Ministri.
Uno dei capitoli più importanti riguarda le disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità.
Tra gli interventi relativi alla disciplina del rapporto di lavoro segnaliamo due tra le numerose novità della Riforma del lavoro.
Revisione dell’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori che prevedeva l’assoluto divieto dei controlli a distanza da parte del datore di lavoro. In realtà anche adesso sarà vietato “spiare” i dipendenti attraverso telecamere o altri mezzi che possano violare la privacy del lavoratore. Tuttavia all’imprenditore sarà possibile controllare – anche senza preventivo accordo con i sindacati – i mezzi di produzione forniti ai lavoratori come personal computer, smartphone e tablet. Occorre precisare che continuerà a non essere possibile per il datore di lavoro leggere la posta del dipendente, ma l’azienda potrà controllare la produttività del lavoratore e l’utilizzo in maniera impropria dello strumento di lavoro. La ratio della norma va ricercata nella necessita di conciliare l’esigenze produttive dell’impresa con la tutela della dignità e riservatezza del lavoratore. L’impresa dovrà anche consegnare al lavoratore un documento in cui precisa la politica aziendale al riguardo.
Merita attenzione anche la modifica introdotta alla disciplina delle dimissioni. A pena di inefficacia, le dimissioni e le risoluzioni consensuali potranno essere fatte esclusivamente con modalità telematiche su appositi moduli resi disponibili sul sito del Ministero del lavoro. Il lavoratore avrà possibilità di revocarle entro 7 giorni dalla trasmissione del modulo, sempre con modalità telematiche. Tale meccanismo non sarà necessario nel caso in cui le dimissioni o la risoluzione consensuale intervengano in una sede protetta (conciliazione nei Consigli provinciali dei consulenti del lavoro, tribunale, sindacato o Direzione territoriale del lavoro).
La “tradizionale” convalida del servizio ispettivo del Ministero del lavoro resta invece necessaria per le lavoratrici in maternità e durante i primi tre anni di vita del bambino.
La professione del consulente del lavoro è spesso associata solo a quell’attività svolta da un professionista specializzato nella preparazione dei “cedolini paga”, in realtà si tratta di una figura professionale ben più complessa e completa, capace di dare un valido aiuto all’impresa e al lavoratore, promuovendo il lavoro etico, applicando correttamente le norme, tutelando i diritti delle parti.
A cura del Centro Studi Consulenti del Lavoro della provincia di Macerata, per maggiori informazioni visita il sito.
(ARTICOLO PROMOREDAZIONALE)
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……spero che tali misure vengano adottate sopratttto nei confronti dei dipendenti statali!!!
Trovo questa legge pericolosa, ci vuole tanta chiarezza, non le famose interpretazioni che creano solo caos.Nelle aziende private da sempre cè questo controllo, molto ovattato ma cè, addirittura sono controllati anche gli esterni che lavorano con le partite iva.
Penso che vada applicata alla grande ai dipendenti statali, onestamente metterei le telecamere con i microfoni in bella vista, cambierebbero tanti conportamenti dannosi, i dipendenti seri e in gamba dovrebbero appoggiare questo controllo.