di Monia Orazi
«Quattro milioni di euro, circa, a carico dei cittadini camerti, presenti e futuri. L’amministrazione Pasqui, in pochi giorni, ha scaricato sulle spalle delle generazioni future un debito non proprio trascurabile, grazie a due scelte prettamente politiche, ma a norma di legge». Così il consigliere di opposizione indipendente Pietro Tapanelli critica le operazioni di rinegoziazione dei mutui e di riaccertamento dei residui, di recente discusse in consiglio comunale. Secondo Tapanelli, la rinegoziazione dei mutui allunga notevolmente i prestiti: «L’amministrazione comunale tenta sì di liberare, per qualche anno, una fetta di risorse in uscita, ma allunga la durata di vari prestiti per altri trenta anni, con il risultato che la quota interessi crescerà in maniera decisa e importante. E’ evidente che il costo totale dell’operazione, di 800mila euro, è alquanto preoccupante, visto anche l’altissimo tasso di indebitamento del Comune». Il consigliere esprime preoccupazione anche per il riaccertamento straordinario dei residui: «Si è provveduto a spalmare su trenta anni un disavanzo, cosiddetto tecnico, di 3milioni e 150mila euro. In sostanza i prossimi bilanci del Comune di Camerino, a partire dal 2015 e fino al 2045, dovranno fare i conti con un taglio lineare e fisso di 105mila euro l’anno». I tagli si sarebbero potuti attenuare con operazioni preventive, fa notare Tapanelli: «magari tentando di vendere parte del patrimonio immobiliare comunale inutilizzato, dispensando in tal modo i cittadini da questa sonora mazzata. L’impressione generale è che si è agito senza idee, con la solita soluzione di emergenza, dell’ultimo minuto, che di fatto carica, a norma di legge, sulle spalle delle prossime generazioni un debito tutt’altro che irrilevante».
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