di Leonardo Giorgi
La storia di Francesco Saverio Russo è la storia di un talento cingolano che, tramite la forza delle sue idee innovative e della sua passione per l’enogastronomia, è riuscito ad imporre un concetto tutto nuovo nel mondo del vino italiano e non solo. E’ l’autore di un blog (www.wineblogroll.com) dove parla di ogni bottiglia di vino che incontra nei suoi viaggi enoici come se fosse un vecchio compagno di avventura. Saverio, 30 anni, nato appunto a Cingoli, così si fa chiamare dagli amici, ha infatti avuto l’intuizione di esprimere specialmente la sua emozionalità nella valutazione dei vini e questa espressione si materializza in un tipo di giudizio che lui chiama “i Cuori del Vino”, i quali rappresentano, oltre ad un modo ironico ed alternativo di giudicare un prodotto, l’impatto emotivo e sensoriale che un vino dà al suo palato in maniera soggettiva ed opinabile. Ciò stimola confronti interessanti ed una dialettica intorno al vino molto meno razionale e più legata al suo essere intrinsecamente evocativo di emozioni e ricordi. E a questi confronti partecipa un pubblico sempre più ampio: il suo Wine Blog Roll raccoglie ormai cifre molto elevate per il tipo di settore di cui Saverio si occupa; si parla infatti di più di 300mila visitatori all’anno, sia tramite sito internet che tramite l’app ufficiale di Wine Blog Roll per smartphone. Di professione è organizzatore di eventi e consulente di web marketing. Come nasce la sua passione per il vino? «Il mio percorso di avvicinamento al calice parte dalla mia terra natia, le Marche – spiega – terra di grandi bianchi ed ultimamente di ottimi rossi ma si evolve in Toscana, terra dalle 50 e più sfumature di rosso dove ho potuto conoscere grandi produttori che con i loro vini mi hanno saputo emozionare, tanto da spingermi a girare l’Italia, e non solo, alla ricerca di sensazioni uniche che solo nel vino riesco a ritrovare. E’ il vino, infatti, che mi ha dato modo di vedere il mondo da punti di vista nuovi, di conoscere realtà, territori e, soprattutto, persone che difficilmente si arriverebbero a conoscere percorrendo altre strade».
La decisione di aprire un blog in cui parlare della propria passione ad un pubblico interessato nasce per caso, senza assolutamente immaginare l’importante realtà di critica enoica che il suo sito sarebbe diventato. «Un giorno decisi di combinare le mie abilità professionali e la mia innata passione per la scrittura con il mio amore spassionato per il vino e l’enogastronomia in genere – racconta Saverio – dando così vita a Wine Blog Roll. Un blog che nasce senza alcun mero scopo promozionale o commerciale, bensì come punto di riferimento informale, se pur a suo modo tecnico, per tutti coloro che si definiscono in gergo “winelovers”, ovvero gli amanti del vino italiani ed internazionali. L’umiltà con la quale mi sono approcciato al mio Wine Blog è denotata dalla presenza di una rassegna stampa costante di una mia selezione dei migliori blog di altri wine bloggers, cosa che mi ha permesso di godere di grande rispetto in questa nicchia e mi ha portato a conoscere tanti colleghi, creando interessanti confronti, che hanno permesso a me ed al mio blog di crescere ed implementarsi sin dai primi mesi dall’apertura». Dopo aver partecipato ad importanti eventi del settore vinicolo ed enogastronomico come Live Wine, Vinnatur e il Vinitaly, Saverio sarà presto presente ad Expo 2015. E a tal proposito, il ragazzo ha le idee chiare sia in materia culinaria sia nel rapporto tra il territorio marchigiano e la realtà enogastronomica nazionale. «L’enogastronomia è arte – dice – in quanto forma di espressione dell’uomo tramite la propria creatività ed un processo di produzione quasi sempre manuale. Nel mio ambito faccio spesso parallelismi tra il vino ed il concetto di arte, in quanto credo fermamente che, tolta la produzione meramente industriale, il vignaiolo abbia l’indiscussa capacità di dare a ciò che la natura gli dona una forma nuova e rispettosa, che possa donare emozioni a chi ne usufruirà. In quanto alle “mie Marche” – continua Saverio, sottolineando con orgoglio la sua identità marchigiana e il suo aver vissuto a Cingoli per più di vent’anni – ci si rende conto delle qualità di una regione solo visitandone altre e nel caso del nostro territorio la cosa è ancora più palese. Noi marchigiani siamo, purtroppo, fondamentalmente pessimisti riguardo ciò che abbiamo da offrire in termini di turismo ed in particolare di quello enogastronomico, ma la realtà è un’altra. Le Marche sono considerate, sempre di più, una delle regioni più pulite e più interessanti nel panorama del turismo enogastronomico, che in Italia rappresenta insieme a quello artistico la fetta più importante dell’indotto. Le nostre eccellenze gastronomiche hanno solo bisogno della giusta visibilità e di essere fatte assaggiare, per poter maturare una reputazione che non avrebbe nulla da invidiare alle più note regioni italiane». Originario di Cingoli consiglia di assaggiare le due più importanti cantine del posto: Colognola e Tavignano. «In particolare apprezzo i loro due verdicchi – aggiunge – ovvero la Ghiffa ed il Misco. Spostandoci nella doc del Verdicchio di Matelica, ottimo il Mirum de La Monacesca ed il Maccagnano di Vini Gagliardi. Sto conoscendo in questo periodo un’altra azienda della nostra provincia, che rappresenta a mio parere una delle massime espressioni del rosso nell’area del maceratese: Boccadigabbia. Ne parlerò molto presto nel mio blog».
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Come avremo fatto a non pensarci prima
Ci tengo a sottolineare che assaggiare/degustare Vini non implica l’insana e non auspicabile esagerazione, bensì una consapevole gestione di sè e delle proprie condizioni psico-fisiche. Inoltre, come avrete modo di leggere su http://www.wineblogroll.com, il 90% dei miei assaggi avviene tramite hometasting, ovvero assaggi casalinghi, proprio per proporre un consumo del Vino più casalingo, meno occasionale e soprattutto senza il rischio di mettersi alla guida subito dopo aver bevuto.