Invasioni digitali
ai musei civici di Camerino

ARTE E SOCIAL - Il comune aderisce alla campagna per avvicinare il pubblico dei giovani alle collezioni custodite in città

- caricamento letture

invadiAMOcamerino (2)La pinacoteca e il museo civici di Camerino si preparano ad essere invasi. Niente di preoccupante, sia inteso. Solo un modo nuovo di accogliere i visitatori, al tempo dei social network. Invasioni Digitali, così infatti si intitola l’iniziativa promossa su tutto il territorio nazionale ed a cui Free Monkey e Esn Aure, animatori dell’evento, sostenuti dal comune di Camerino, hanno deciso di aderire mercoledì 29 aprile.
La partecipazione prevede  l’invasione dei Musei civici, dalle 17 alle 19. Gli “invaders” dovranno essere pronti a raccogliere scatti, immagini, suoni, sensazioni e momenti da diffondere in rete e sui social media, grazie a smartphone, tablet e qualsiasi altro dispositivo.
«Il Museo diventa un open space – dice la dottoressa Barbara Mastrocola, curatrice delle collezioni civiche – dove tutti possono percepire come ‘proprie’ le collezioni custodite all’interno, sentirsi custodi di un tesoro nella città e avere voglia di comunicarlo agli altri in maniera del tutto personale. Dopo la visita guidata alle sculture d’arte contemporanea di Bruno Bartoccini, condivideremo gli scatti della giornata sorseggiando un calice di prosecco nel Museo». Un modo decisamente nuovo, dunque, di proporsi ad un pubblico più giovane – anche se l’evento è aperto a tutti – per farsi conoscere anche attraverso quegli strumenti che non sono ancora tipicamente veicoli di cultura.
«Mentre in Italia permane una tendenza ad una gestione conservatrice della cultura, gestione esclusiva e poco aperta al cambiamento in contesti internazionali si è già da tempo avviato un processo di cambiamento che va di pari passo con l’evoluzione della società e quindi anche dei suoi progressi tecnologici – si legge nel sito invasionidigitali.it – L’accelerazione della rivoluzione digitale può contribuire in maniera esponenziale allo svecchiamento delle istituzioni culturali e favorire una concezione “aperta e diffusa” del patrimonio culturale. Per questi motivi non parliamo più di pubblico dell’offerta culturale ma di partecipanti all’offerta culturale. Questo diverso approccio delle persone nei confronti dell’offerta culturale ha influito anche sul modo in cui i musei, e le istituzioni culturali in genere, comunicano con loro: il museo diventa partecipativo».



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X