Coppia abbandonata a Santo Domingo
“Colpa del governo italiano,
nessuno sa cosa dobbiamo fare”

CAOS BUROCRATICO - Dovranno recarsi a Panama i due civitanovesi bloccati nella Repubblica Domenicana per l'adozione di due bambini. "Siamo stati cancellati da Roma, nessuno sa cosa fare". Insieme a loro altri 50mila residenti dell'isola con passaporto italiano vivono quotidianamente problemi simili. Tutti insieme hanno fatto causa all'Italia

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Robert Corsalini e Maria Luisa Capomasi, la coppia di Civitanova bloccata a Santo Domingo con i due bambini che hanno adottato

Robert Corsalini e Maria Luisa Capomasi, la coppia di Civitanova bloccata a Santo Domingo con i due bambini che hanno adottato

di Marco Ribechi

Ha dell’inverosimile la vicenda della coppia di Civitanova bloccata a Santo Domingo dove si era recata per poter coronare il  sogno di adottare due bambini dominicani (leggi l’articolo). Robert Corsalini e Maria Luisa Capomasi si trovano all’ultimo stadio dell’iter previsto per l’adozione ma nonostante questo sono ancora totalmente all’oscuro dei passi da intraprendere in futuro. Secondo Aldo Burzatta, referente unico per le adozioni con incarico ministeriale, «la responsabilità è da rintracciare esclusivamente nel governo italiano che con una scelta scellerata ha deciso di chiudere l’Ambasciata presente sull’isola abbandonando nel più totale disinteresse 50mila italiani residenti nel paese caraibico e tutti i turisti che quotidianamente approdano all’aeroporto». Una situazione imbarazzante anche dal punto di vista internazionale come spiega  «Siamo completamente all’oscuro di quali saranno i prossimi passi, la situazione è imbarazzante. Al momento ci hanno comunicato che dopo la chiusura del Consolato di Santo Domingo, che svolgeva i propri compiti da oltre 120 anni, tutte le pratiche dovranno essere espletate a Panama, che dista diverse ore di volo. Per prima cosa Panama non è il più vicino, si potevano svolgere le pratiche a Miami o Cuba, facilmente raggiungibili. Inoltre per mancanza di istruzioni chiare anche il consolato di Panama non sa cosa fare. La situazione assurda che si sta profilando è che la famiglia, che al momento non può espatriare a causa dell’assenza della documentazione dei bambini, dovrà recarsi proprio a Panama per ottenere la documentazione necessaria. Ma ancora più assurdo è che potrebbe essere necessario portare anche i bambini, quindi si dovranno spedire i passaporti, riceverli di nuovo con i visti e poi andare a Panama a concludere l’adozione, un iter lunghissimo».Un procedimento che  sta altamente compromettendo il turismo locale e i rapporti con gli altri consolati. «Fino al 31 dicembre i consolati degli altri paesi Schengen, come ad esempio la Spagna, emettevano dei visti di corta durata – continua il referente ministeriale – Ora dopo il caos creato dall’Italia si rifiutano di agevolare le operazioni consolari lasciando soli i turisti e residenti italiani, già abbandonati dal proprio governo. Per ogni caso di matrimonio, decesso, nascita, lavoro ecc. i 50 mila italiani di Santo Domingo, il triplo rispetto a quelli residenti a Panama, sono completamenti lasciati alla casualità perchè gli stessi uffici di Panama non sono stati informati sulle procedure da compiere». 50mila persone inferocite col governo italiano che hanno già intrapreso una causa al Tar che l’ha presa in carico come un fatto amministrativo, non politico. Intanto cresce la tensione per l’adozione non ancora conclusa: «Il nostro problema è solo nei documenti – racconta Robert Corsalini – non ci servono soldi o biglietti per tornare. Come torniamo se non abbiamo i documenti? Quello che voglio dire è che noi siamo giunti qui per farci una famiglia, anche per i nostri ragazzi non è facile comprendere e accettare un cambiamento così grande, ostacolato proprio dal nostro governo. Ora sembra che dobbiamo andare a Panama, ma perchè? Se posso espatriare a Panama perchè non posso tornare direttamente in Italia per fare i documenti? Non sappiamo niente, siamo solo fortunati ad avere una persona come Aldo Burzatta che ci assiste e che ha preso a cuore il nostro caso, altrimenti saremmo persi. Quello che vorrei fosse chiaro è che non stiamo facendo le cose di testa nostra. Ci siamo rivolti a un’associazione molto conosciuta, abbiamo un referente ministeriale, abbiamo speso diversi soldi anche con sociologi e psicologi. Mancano solo i documenti per colpa del nostro Governo. Proprio oggi ho incontrato altre tre coppie, avranno gli stessi nostri problemi». Intanto il vicesindaco di Civitanova Giulio Silenzi che nei giorni scorsi si era offerto di pagare il volo di ritorno, fa sapere di essere in contatto con Silvia Della Monica, il magistrato incaricato dalla Commissione del consiglio dei Ministri per sostituire Matteo Renzi alla presidenza della commissione degli affidi internazionali. «Mi sono offerto per il volo perchè avevo sentito che ci sono anche dei problemi economici. Per quanto riguarda quelli amministrativi invece ho parlato con Della Monica che mi ha detto che non è corretto definire la coppia “bloccata a Santo Domingo” perchè tecnicamente la sentenza esecutiva dell’affido è stata notificata solo venerdì dalle autorità domenicane. Ha garantito che stanno seguendo il caso e cercheranno di risolverlo nel minor tempo possibile, dopo che l’ente piemontese che cura l’affido avrà trasmesso i documenti a Roma». 



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