di Alessandro Trevisani
Un mare di polemiche investe la protezione civile e la nomina del nuovo coordinatore del gruppo comunale di Porto Recanati: Pasquale Telera, 49 anni, già presidente dell’associazione di protezione civile New Social Group e membro del Consiglio regionale del volontariato, è stato eletto a larga maggioranza dei circa 40 volontari presenti alla riunione del 25 febbraio in Comune, ma la vecchia guardia della Protezione civile ha abbandonato l’aula insieme con l’ex sindaco Rosalba Ubaldi, che pure lei aveva fatto richiesta di aderire come volontario. Motivo? L’ex coordinatore Marino Camilletti contesta il fatto che in pochi minuti sia stato cassato l’articolo 2 del decalogo del Gruppo comunale, che vieta la partecipazione a chi ha carichi o procedimenti penali in corso. Provvedimento che ha permesso a Telera, attualmente imputato per stalking al tribunale di Macerata, di essere eletto coordinatore. Ma Camilletti contesta in generale l’operato del sindaco Sabrina Montali, che il 16 dicembre scorso aveva azzerato il Gruppo comunale, con la motivazione che le occorreva “un gruppo folto e più efficace, cosa che non è stata in diverse occasioni”. A fare da innesco – o da pretesto, per i contestatori – al provvedimento anche una burrascosa riunione tenutasi con i volontari agli inizi di dicembre, dove alcuni per poco non venivano alle mani. Insomma a Montali la gestione Camilletti non piaceva, ragion per cui ha riaperto il bando per aderire al Gruppo comunale e ha personalmente ammesso, o scartato, i richiedenti. Ma Camilletti ora prepara un ricorso dove domanda che sia annullata la riunione del 25 febbraio, di essere ripristinato nel ruolo e di verificare le pendenze penali per tutti quelli che hanno fatto domanda da volontario.
Rosalba Ubaldi, per Grande Futuro, parla di “promesse elettorali” fatte ai fedelissimi di Telera, tali che “non poteva il sindaco della legalità attenersi alle regole. Le doveva cambiare”. Una spina nel fianco al sindaco la mette anche Petro Feliciotti, consigliere del Pd eletto con la lista della Montali, che domanda al primo cittadino di “tornare sui propri passi” e di “azzerare tutto e scegliere un individuo per un ruolo così delicato che sia estraneo a tutte queste vicende che con il ruolo che andrà a ricoprire non hanno nulla e non devono avere nulla a che fare. Montali ha già risposto con un comunicato dove spiega che “il potenziamento del gruppo è stata l’occasione per colmare una grave lacuna che, questa sì, rischia di delegittimare la nomina di un coordinatore a vita senza che il gruppo abbia deciso tale circostanza”. Ma parla anche lo stesso Telera, che risponde sul procedimento che lo vede coinvolto per stalking, per fatti che sarebbero avvenuti (tra il 2010 e il gennaio 2012) sia su Facebook, sia – ha testimoniato nel corso del processo la vittima dei presunti atti persecutori –, con continue telefonate, e con pedinamenti. La donna al processo disse inoltre di aver perso “15 chili” a causa dei, presunti, comportamenti dell’uomo. “Sono stato criminalizzato per messaggi e frasi normalissime che mi sono scambiato su Facebook col mio accusatore – dice il nuovo coordinatore –. Quanto al decalogo non l’ha cambiato l’amministrazione, né avrebbe potuto: almeno 32 persone su 45 ammessi al nuovo Gruppo hanno votato democraticamente per togliere quella regola, che non compare nemmeno nel regolamento regionale, e il sindaco non ha fatto che prenderne atto. Ad ogni modo c’è tanto da lavorare per il Gruppo, e a me interessa solo questo”.
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