«La contraffazione – afferma il presidente provinciale di Confartigianato Imprese Macerata Renzo Leonori – è ormai divenuta un business colossale e globalizzato, un vero fenomeno criminale che va combattuto con armi globali. Serve un’azione congiunta di tutti i livelli di Governo, non solo in Italia, ma anche in Europa e a livello internazionale. L’azione repressiva e la collaborazione tra le forze dell’ordine di tutti i Paesi devono essere accompagnate poi da attività di prevenzione e da iniziative legislative a tutela dell’origine e della qualità dei prodotti, a cominciare dall’approvazione di una regolamentazione europea, nostra vecchia battaglia, come quella sul ‘made in’, che obblighi a indicare l’origine dei prodotti e garantirne la piena tracciabilità. Ma bisogna anche intensificare le attività di formazione e informazione alle imprese a ai consumatori sui danni provocati dalla contraffazione, sulla salute, sulla difesa della proprietà intellettuale e industriale, sulla tutela del made in Italy”: non va infatti dimenticato che i maggiori danni creati dalla contraffazione si registrano proprio a carico delle piccole imprese manifatturiere. Ed i dati in nostro possesso ci mostrano che essa è soprattutto un’aggressione al nostro “made in Italy” inteso nel senso più ampio del termine: sono ancora calzature, borse, pelli, abbigliamento i settori maggiormente colpiti ma cominciano a intensificarsi sempre più fenomeni di contraffazione in tipicità classicamente italiane, quali ad esempio quelle dell’agro-alimentare, da sempre distintivo e fiore all’occhiello del nostro “sistema Paese” ».
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Qui a Civitanova altro che sola, ci hanno rifilato un signore garantito comunista di cui ancora non si capisce l’origine della contraffazione. Per me non è né made in Naples e né made in China. Di ottima fattura potrebbe essere made in Kazakistan? Ma vuoi vedere che è un autentico Made in Italy. Le pecularietà di un prodotto italiano ce l’ha tutte.
Lasciate perdere il fumo…..nuoce gravemente al cervello…