Paolo Pace, il sindaco-artista di Tolentino

RITRATTI - Ricorre il centenario della nascita dell’incisore e pittore tolentinate che è stato il primo sindaco della città dall’avvento della Repubblica

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Paolo Pace fotografato mentre dipinge un paesaggio

Paolo Pace fotografato mentre dipinge un paesaggio

di Alessandro Feliziani

Oggi c’è scarso ‘feeling’ tra arte e politica ed è sempre più raro vedere artisti impegnati direttamente in incarichi politici. I pochi episodi recenti hanno avuto scarso successo e ne sono esempio le brevi “avventure” di Franco Battiato e Oliviero Toscani. In passato, invece, le esperienze nella politica attiva da parte di personaggi delle arti erano molto più frequenti, soprattutto tra i militanti del Pci. I nomi più noti sono quelli di Leonardo Sciascia e Renato Guttuso, ma anche la politica maceratese vanta un precedente abbastanza illustre: l’incisore e pittore Paolo Pace, che dal 1946 al 1951 fu il primo sindaco di Tolentino dopo l’avvento della Repubblica. A capo dell’amministrazione comunale, Pace fu predecessore di un altro sindaco amante delle arti, il medico Luigi Mari, ideatore della Biennale internazionale della Caricatura, poi diventata Biennale dell’Umorismo nell’arte.

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Le Bambole

Quando fu eletto primo cittadino, succedendo ad Alessandro Zazzaretta, sindaco nominata dal Cnl subito dopo la Liberazione, Pace aveva appena 32 anni. Era infatti nato a Tolentino nel 1914 e tra pochi giorni – il 23 agosto – ricorre il centenario della sua nascita.  Più che per la sua esperienza amministrativa o per il precedente impegno nella Resistenza, Paolo Pace oggi è ricordato per la sua abilità ed per il suo talento di incisore e pittore.  Le opere di Paolo Pace sono sparse in collezioni pubbliche e private e risalgono soprattutto al periodo romano – nella Capitale si era trasferito negli anni ’30 per formarsi all’Accademia di Belle Arti – e al periodo milanese. Subito dopo la fine del mandato di sindaco della sua città, Pace si trasferì, infatti, a Milano per tuffarsi completamente nella vita artistica e professionale.  Nella capitale lombarda Pace si divise tra il laboratorio di pittura e grafica “Calcografia d’Arte”, che era anche sede espositiva della sua produzione e l’incarico di direttore degli allestimenti alla Fiera di Milano. Negli stessi anni compì un soggiorno a Parigi, dove trovò ispirazione per alcune sue opere e successivamente prese parte ad una rassegna sull’incisione italiana contemporanea organizzata dalla Calcografia Nazionale in diverse città dell’America latina: Santiago del Cile, Rio de Janeiro, San Paolo. Inoltre iniziò a organizzare le sue prime mostre personali, che attirarono l’attenzione della critica. Anche quando alla fine del 1959 fece rientro a Tolentino, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute, Pace continuò a dipingere, organizzando alcune mostre personali alla galleria Cassapanca di Roma, dove espose Paesaggi, Fiori e Nudi.

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Veduta di Tolentino (acquaforte del 1948)

Negli anni immediatamente seguenti la sua scomparsa, avvenuta a Tolentino il 23 aprile 1961, a soli 46 anni di età, Paolo Pace fu ricordato con diverse mostre. A Macerata furono esposte acqueforti con paesaggi marchigiani, a Tolentino diversi dipinti ed incisioni; a Sesto San Giovanni e Milano (La Bovisa e alla Biblioteca di corso Vittoria) opere del periodo “lombardo”.  Nel 1966 il Comune di Tolentino dedicò a Paolo Pace una sezione della prima “Biennale dell’Incisione dei Giovani” e l’anno successivo un’ampia “retrospettiva” dell’artista tolentinate fu ospitata a Piombino. Dopo la “Mostra antologica commemorativa di Paolo Pace” che Comune ed Azienda di Soggiorno di Tolentino organizzarono nel 1972, l’interesse per l’artista iniziò ad affievolirsi.  Nel 1996, però, ancora a Tolentino le opere di Pace furono esposte in una mostra dedicata a quattro incisori marchigiani del Novecento: Francesco Vitalini, Giuseppe Mainini, Elvidio Farabollini e, appunto, Paolo Pace.  A far conoscere ad una più vasto pubblico l’opera dell’artista tolentinate hanno contributo cinque anni fa l’Accademia Filelfica di Scienze, Lettere e Arti di Tolentino e la Fondazione Carima. La prima, con il contributo della seconda, ha dato alle stampe il volume “Paolo Pace, incisioni e dipinti” a cura di Marilena Pasquali, da cui sono tratte le immagini qui pubblicate.

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Paesaggio marchigiano

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Nudo (acquaforte del 1942)

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Fiori in brocche

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Clown



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