Il caro estinto saluta, a modo suo, e “accomiatandosi ha voluto che la notizia della sua dipartita venisse data a funerale avvenuto, per evitare incomodo a tutti”. Punto e basta. A scriverlo è il morto stesso, che con un pizzico di ironia ha detto addio, a modo suo, a chi lo conosceva. Il caro estinto è Claudio Principi, aveva 93 anni, era pensionato di Corridonia, collaborava con la Rucola ed era un poeta ed uno storico delle tradizioni maceratesi. Di sé sul suo manifesto funebre ha scritto di aver vissuto 93 anni “nei tempi, nei modi e negli spazi assegnatigli dalla sorte”. Aggiungendo che le persone che lo hanno conosciuto e tollerato i difetti “potranno forse condolersi e rammaricarsi. Coloro che non lo conobbero, non val la pena chiedano in giro chi egli fosse”.
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I veri Personaggi, non si smentiscono mai; anche in simili occasioni riescono a rimanere se stessi ed a sorprendere tutti con la loro essenza. Addio.
Leggendo il manifesto, dispiace non averlo conosciuto!
R.I.P.
Il Centro Studi Storici Maceratesi e il Comune di Corridonia non hanno nulla da dire sul personaggio che ha dato lustro alla Cultura?
Forse sono rimasti così tanto scioccati dalla dipartita che non hanno neanche il fiato di dire “grazie, Claudio”…
Padre Stefano Camerlengo, Superiore Generale dei Missionari della Consolata, alla notizia della dipartita di Claudio Principi, ha inviato il seguente messaggio: “Mi dispiace molto per la sua morte, ci lascia un uomo che ha fatto comunque la storia della nostra terra e l’ha portata alta con la sua poesia e con il dialetto, o meglio la lingua della gente: che riposi in pace! Saluti e preghiere, Stefano alleluia!”.
Mi associo a Valerio di Macerata! R.I.P.