“Io sono cultura” per sfidare la crisi

CHIAVE DI LETTURA - A Matelica è stato presentato il rapporto 2014 della Fondazione Symbola e di Unioncamere sul ruolo della cultura nell'ambito dell'economia mondiale, nazionale e regionale

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ciprianidi Simonetta Cipriani

A Matelica nella splendida cornice del palazzo Ottoni si è tenuta la presentazione del rapporto 2014 “Io sono cultura”. Seppure a causa del maltempo, l’iniziativa sia stata spostata dal cortile all’aperto nella sala Boldrini, la cittadinanza ha partecipato numerosissima, dimostrando particolare attenzione per questo importante argomento. Merito anche del neoeletto sindaco Alessandro Del Priori, storico dell’arte, che ha ribadito, nel porgere i saluti, la necessità di creare un’azienda sostenibile sotto il profilo culturale di tutta la valle fino a Fabriano e, per Matelica, città barocca e nobile, di promuovere progetti per aprire e far conoscere le sue magnifiche risorse.

io sono cultura matelica (9)Musica sublime per l’assessore alla cultura Cinzia Pennesi, direttore d’orchestra ed esperta dello show-business, che ha analizzato la fotografia della società moderna, in cui c’è un sostanziale disequilibrio nel rapporto tra lavoro e tempo libero dei vari interpreti di essa. Ciò perché i grandi sono travolti dal lavoro, molti giovani sono disoccupati e gli anziani pensionati vivono intorno ad entrambi. Quindi ha proposto, per la fruizione della cultura, un modello in cui venga garantito un uso corretto del tempo libero, che consenta di completare la persona, favorendone la piena realizzazione. Per fare ciò, occorre, però, che, nel comune sentire, si diffonda la percezione del plusvalore della creatività in combinazione con l’innovazione e che operi una sapiente gestione politica del contesto economico produttivo, coinvolgendo un territorio vasto e sfruttando le potenzialità dello sviluppo tecnologico. Così, invita a non perdere l’occasione, in questo momento storico, per un proficuo interscambio tra i paesi ed una migliore qualificazione della proposta artistica e culturale.

io sono cultura matelica (8)Daniele Salvi, della segreteria dell’assessorato alla cultura regionale, subentrato a coordinare i lavori, ha proseguito richiamando la frase di Silvia Costa -presidente della Commissione cultura nell’Unione europea- riportata nel rapporto dei “ Quaderni di Symbola”: “Un modello sociale ed economico in cui la cultura non rappresenti una direttrice di investimento non è sostenibile… Oggi … patrimonio, turismo culturale, industrie culturali e creative, audiovisivo rappresentano per l’Italia leve di straordinario valore per la competitività e la crescita. Di cultura si può molto più che mangiare. Si può crescere.” E’ una sfida per l’Italia e le Marche, continua Salvi e rileva come l’organizzazione economica mondiale della cultura sta cambiando, a fronte, per fare solo un esempio, di una Corea altamente competitiva e della Cina che rimane il maggior investitore del settore.

io sono cultura matelica (4)La fondazione Symbola, entra nel vivo il segretario generale Fabio Renzi, lavora da anni nella promozione delle qualità italiane ed ha condotto la ricerca confluita nel rapporto 2014, unitamente ad Unioncamere. Spiega che essa è volta a identificare il ruolo della cultura e della creatività nell’ambito dell’economia italiana con riscontri quantitativi e qualitativi. Per individuare la specificità del sistema produttivo culturale del nostro Paese, il rapporto analizza il patrimonio storico-artistico (la sua conservazione, fruizione e valorizzazione), le performing arts e arti visive, le industrie culturali (cinematografia, televisione, editoria ed industria musicale) e le industrie creative (design, architettura e comunicazione). Chiarisce che il sistema produttivo culturale (nelle tre componenti di imprese, istituzioni pubbliche e no-profit) presenta risultati incoraggianti rispetto alla crisi mondiale. Le imprese del sistema produttivo culturale italiano rappresentano, infatti, il 7,3% delle imprese nazionali, danno lavoro al 5,8% degli occupati dell’economia italiana e generano un valore aggiunto di circa 80 miliardi di euro. Inoltre, opera un effetto moltiplicatore, per cui da un euro prodotto dalla cultura, se ne attivano 1,67 in altri settori. Così si aggiungono altri 134 miliardi di euro, che, sommati, producono grazie alla filiera culturale ben 214 miliardi di euro di ricchezza, pari al 15,3% dell’economia nazionale, con ovvie ricadute positive anche sul fronte occupazionale. In questo quadro, la regione Marche, a sua volta, trae dalla cultura un valore aggiunto del 6,5% sull’economia totale (addirittura, la provincia di Macerata del 7,3%) ed una occupazione pari al 7,1 %, (la provincia di Macerata all’8%).

io sono cultura matelica (6)In sostanza, l’analisi di Symbola e Unioncamere ha dimostrato che la cultura è un vero e proprio combustibile per la ripresa. Infatti, ad esempio, nel manifatturiero, le imprese italiane sono riuscite a presidiare la fascia alta del mercato aumentando il valore aggiunto del prodotto e superando il problema della concorrenza cinese. Si veda, per tutti, Vinitaly. Le Marche ed, in particolare, Matelica, piccola città creativa eno-gastronomica, rientrano appieno nella tassonomia statistica ricostruita nel rapporto. Per questo sono un ottimo laboratorio di Distretto culturale evoluto, a cui appartiene il progetto “A.M.A.M.I”, che vede capofila Unicam, tramite la Consulta permanente dei Comuni per lo sviluppo delle potenzialità culturali del territorio. Ne parla il rettore Flavio Corradini che precisa che l’Università di Camerino opera per la cultura dello “stare insieme”, per aggregare laddove in passato ci sono state divisioni, come ente terzo che supera gli interessi particolari e favorisce l’incontro di progettualità interessanti in settori come l’ambiente, la sostenibilità ed il “turismo stanziale”, per garantire il progresso del territorio e sfruttare le sue risorse significative. Due testimonial matelicesi, Giovanni Ciccolini della Halley Informatica e Roberto Potentini enologo e assessore comunale alle attività produttive, hanno sottolineato, poi, l’esigenza del riconoscimento del valore della cultura nella percezione collettiva e di come l’impresa, con il proprio ingegno, capacità e calcolo del rischio, deve a sua volta proporre e produrre cultura. Hanno, quindi, incitato i giovani ad avere capacità di guida, evitando di rimanere passivi esecutori: diventare cioè protagonisti in prima persona piuttosto che meri utenti.

io sono cultura matelica (7)A chiudere l’interessante presentazione è stato l’assessore regionale alla cultura Pietro Marcolini, che ha stimolato ad una vocazione operativa e ad organizzarsi sùbito per sfruttare le risorse della politica di “Europa creativa 2020”, del Quadro strategico nazionale e della stessa programmazione regionale. Bisogna essere pronti, ha detto, ad investire sapientemente sul nesso cultura-economia-territorio per promuovere sempre più il Distretto Culturale Evoluto della nostra regione (con una combinazione del progetto A.M.A.M.I con quello della “Valle della Creatività” del Comune di Fabriano). Abbiamo vissuto un ventennio in cui i vincoli sociali, ambientali e culturali sono stati percepiti di impaccio alla crescita. In realtà, essi possono costituire una straordinaria opportunità che ha come comune denominatore la natura. Dobbiamo saperla rispettare e valorizzare, tramite la cultura, utilizzando creatività ed innovazione e tradurla in opportunità di ricchezza, favorendo inclusione sociale con una valenza strategica nei processi di sviluppo e riqualificazione proprio delle aree interne. Dobbiamo fare rete, conclude, ed essere preparati a cogliere le opportunità e ad intercettare le risorse cospicue che vengono proprio dall’Unione europea.

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