Sette rapine in due mesi,
la banda finisce in manette

OPERAZIONE DISCOUNT - Brillante indagine dei carabinieri che hanno dato un nome e un volto ai malviventi che tra il settembre e l'ottobre dello scorso anno misero a segno colpi efferati in diverse zone della provincia di Macerata usando caschi e pistole semiautomatiche

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RAPINE DISCOUNT 0

 

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Il procuratore Giovanni Giorgio e il colonnello Leonardo Bertini

di Gianluca Ginella

(foto di Lucrezia Benfatto)

Casco in testa, pistola semiautomatica in pugno: compirono così 7 rapine lungo la costa, tra il settembre e l’ottobre dello scorso anno, seminando il panico ad ogni loro colpo. Dopo indagini compiute con i metodi tradizionali di investigazione, minuziose ricostruzioni dei colpi, verifiche su auto sospette e intercettazioni telefoniche i carabinieri del Reparto operativo di Macerata hanno identificato le 4 persone che avrebbero fatto parte della banda. Quattro le ordinanze di misura cautelare spiccate dal Gip su richiesta del pm Enrico Riccioni: tre sono state eseguite (per un indagato, minorenne, procede la procura dei minori) una quarta persona è ricercata. Trovate anche diverse armi, tra cui due fucili d’assalto.

Giungevano in sella ad un motorino (un paio risultano rubati, altri li prendevano a noleggio per andare a fare i colpi) entravano in pieno giorno, con i caschi in testa e compivano rapine con rapidità, armati di pistola. Con questo stesso modus di operare 4 malviventi avrebbero partecipato a 7 rapine. Vennero colpite una tabaccheria in via Cecchetti a Civitanova, la Maxi Coal di Porto Recanati, la Sisa di Civitanova, un distributore di carburante a Montelupone, la Sisa di Porto Recanati, la Sma di Potenza Picena. Il settimo sigillo dei rapinatori fu un supermercato a Villa Musone, nell’Anconetano. Il procuratore Giovanni Giorgio aveva “sollecitato il colonnello e i sottoufficiali ad essere molto rapidi nella indagini vista la gravità dei fatti. E devo dire che c’è stata una risposta immediata. Con una ottima attività di indagine – ha sottolineato il procuratore –.
Giovanni Giorgio (2)I carabinieri con la santa pazienza hanno avuto l’abilità di acquisire tutto il materiale, come i video delle rapine. Mettendo un tassello accanto all’altro è stato possibile giungere a individuare i soggetti coinvolti”. Le ordinanze di custodia cautelare sono state spiccate per Carmine Cristini, 31 anni, di Cosenza (già in carcere a Padova, per altre vicende), che risiede a Pesaro ed è un ex affiliato dell’Ndrangheta, per Silvio Vogli, 22 anni, residente a Potenza Picena (anche lui già in carcere per altra vicenda), per un minorenne di origine calabrese, che è stato denunciato e per lui procede la procura dei minori di Ancona e per una quarta persona al momento ricercata. I carabinieri per risalire ai 4 malviventi (accusati anche di furto di un’auto e di un paio di motorini) hanno osservato i video delle riprese delle banche, analizzando ogni cosa, persino come impugnavano le armi e come tenevano le mani. Hanno analizzato i caschi, le auto e i motorini visti passare davanti agli esercizi commerciali colpiti. Ogni cosa. Inoltre, i carabinieri hanno rintracciato, in un casolare di Potenza Picena, una pistola automatica Bruni, un fucile d’assalto Ak 74, e un fucile d’assalto M4, oltre a caschi da motociclista e capi di abbigliamento usati per fare le rapine. Messo alle strette, uno dei rapinatori ha confessato i colpi. L’intera operazione, chiamata Discount, è stata condotta dai carabinieri del Reparto operativo di Macerata, comandato dal colonnello Leonardo Bertini. “Si è trattata di una attività tradizionale, contro di loro abbiamo prove schiaccianti” ha detto il colonnello Bertini.

 

Giovanni Giorgio

Bertini



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