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(In alto la galleria fotografica di Guido Picchio)
di Carmen Russo
Sono passati settant’anni dal giorno in cui l’allievo finanziere Livio Cicalè fu giustiziato da una milizia fascista, che l’aveva catturato dopo che il giovane, 19enne, aveva soccorso un compagno rimasto ferito in uno scontro a fuoco. La vicenda è stata commemorata questa mattina nella caserma della guardia di finanza di Macerata – intitolata proprio all’eroe maceratese della Resistenza, medaglia d’argento al valor militare. L’alzabandiera ha anticipato il momento toccante della deposizione di una corona di fiori sulla lapide intitolata al valoroso militare. Il ricordo di Cicalè è stato presentato sia dal punto di vista storico, che da quello cittadino con gli interventi, introdotti dal comandante della guardia di finanza Paolo Papetti, dei professori Marco Severini e Annalisa Cegna. «Se l’Italia è una Repubblica lo dobbiamo a persone come Cicalè che hanno deciso di dare la vita per la patria – dice Severini – Non vi erano ancora le province, ma la coesione e la coscienza marchigiana si deve anche a questa parte attiva della Resistenza”.
La storia di Livio, il suo nome di battaglia, si intreccia inesorabilmente con quello di un altro martire della Resistenza Giuseppe Biagiotti, conosciuto nell’orfanotrofio maschile di Macerata. Livio Cicalè decise di non abbandonare il suo compagno quando fu colpito durante una feroce sparatoria. Lo caricò in spalla e mentre riprendevano il cammino, furono catturati il 15 aprile 1944. I due giorni che seguirono furono terribili per i due partigiani che vennero, poi, giustiziati il 17 aprile. Cicalè aveva da poco compiuto 19 anni. Un eroico gesto quello dei due amici, che nemmeno sotto tortura rivelarono dettagli dei loro compagni.
«Un alone di leggenda e di mistero circonda Livio Cicalè che viene ricordato anche per aver composto il testo della canzone che fu il motto del loro gruppo 201 Volante» ha spiegato Annalisa Cegna, nel raccontare le gesta dell’eroe maceratese.
Al termine della cerimonia, il colonnello Paolo Papetti ha ricordato che oltre alla celebrazione con le autorità, sarà intrapreso un percorso della memoria con le scuole dove interverrà con la sua viva testimonianza Nunzia Chiavarischai, la partigiana che entrò a far parte delle stesso gruppo di Cicalè a soli 14 anni.
Durante la commemorazione è stata scoperta anche una targa celebrativa intitolata a Livio Cicalè, realizzata a mano dall’artista Enzo Orlando Ceccotti. Per l’occasione è stata allestita una mostra fotografica, testimoniante la partecipazione della Guardia di Finanza agli eventi bellici che hanno caratterizzato il nostro Paese.
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