Ruffini e Gabrielloni, lo strano destino degli ex

La vittoria della Maceratese a Jesi conferma la buona condizione dei biancorossi

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Enrico Maria Scattolini

Enrico Maria Scattolini

di Enrico Maria Scattolini

A JESI FINISCE SEMPRE ALLO STESSO MODO (-) Cioè con i carabinieri. Costretti a scortare, con due loro mezzi, il pullman biancorosso al di fuori dello stadio, verso il (gioioso) rientro in città.

COME L’ANNO SCORSO, con lo stesso Di Fabio alla guida di una Maceratese che dette una solenne strapazzata ai “leoncelli” in poco meno di mezz’ora (+); ma che, ciò malgrado, o forse proprio per questo, fu oggetto di una violenta contestazione con epicentro la sala stampa. Fu messa a rischio l’incolumità personale dei cronisti. Magari anche per il godimento di qualche giocatore.

E COME AI TEMPI DI NOCERA, all’epoca della promozione dall’”Eccellenza”(+). Altra circostanza di lutto calcistico e di tumultuosa protesta della tifoseria jesina..Ma allora il tempo è proprio trascorso invano!

BIANCOROSSI INCEROTTATI. Eppure sono stati proprio loro a prendere le legnate (-). Tanto da costringere l’allenatore ad effettuare due cambi nel concitato finale, ed anche in fretta e furia, (in precedenza soltanto uno in ottanta minuti di gioco per scelta tecnica: Perfetti al posto di Ambrosini): Genny Russo e Conti rispettivamente in luogo dell’omologo Francesco e Romano. Malridotti.

Guido Di Fabio

Guido Di Fabio

OPERAZIONE CHE HA COMUNQUE CONSENTITO di rivedere in campo il centrocampista (+), di cui si era perduta memoria nelle ultime tre partite. Oltre ad altrettante di squalifica .

DERBY PERO’ PIU’ SUBITO CHE GIOCATO DAI BIANCOROSSI (-), nonostante il successo. Una delle poche soddisfazioni negli incontri di campanile di questa stagione; ma soprattutto l’immediato riscatto dopo lo scivolone di domenica l’altra all’Helvia Recina contro la capolista. Per la blindatura dei play-off.

NON SONO QUINDI D’ACCORDO con il giudizio di chi ha visto al “Carotti” una bella Maceratese (-). Fra questi il mio discepolo Filippo Ciccarelli che in seguito, a differenza di quanto accaduto ieri pomeriggio, cercherò di avere al mio fianco per discuterne, certo non imporre, le conseguenti valutazioni. Quattro occhi (insieme) vedono meglio di due (separati). Tautologico.

DI FABIO HA ACCETTATO L’INERZIA DEL DERBY nel primo tempo(-). La cui evoluzione non ha avuto convulsioni né sull’uno né sull’altro fronte, così da approdare piatti piatti, cioè senza il sussulto del gol, all’intervallo. Salvo, sostanzialmente, un incrocio sbagliato di Ambrosini dalla diagonale mancina, una tempestiva uscita bassa di Ferrara su Berardi ed un incredulo “…mamma mia!” su una presa volante parzialmente fallita dallo stesso portiere biancorosso. Che però si ergerà ad insuperabile  protagonista nella ripresa.(+).

BELKAID/1. TRE QUARTISTA. Il suo inusitato ruolo ne ha rappresentato la plastica espressione. Nel senso che dai suoi piedi raramente sono partiti i suggerimenti del rifinitore necessari ad attivare il tridente Santoni-Cavaliere-Ambrosini. Che quindi è rimasto velleitario solo sulla carta (-). Colpa certo non sua.

Alessandro Gabrielloni

Alessandro Gabrielloni

L’ASSENZA DI GABRIELLONI, solo nominalmente in panchina per problemi fisici, ha per altro invitato alla prudenza lo staff tecnico biancorosso (+), obbligato a schierare un fuori ruolo (il giovane Pietropaolo) basso a destra per il concomitante forfait di Donzelli, in uno al rispetto della regola degli under che ha verosimilmente impedito la conferma in terza linea di Perfetti. Efficace sette giorni prima contro l’Ancona. Carenza proprio nella zona dove i dirimpettai jesini hanno tentato di offendere, sino all’insistenza, con l’asse Strappini-Mattia Cardinali. Poi scomparsi nel finale.

LO STRANO DESTINO DEGLI EX. Prima Ruffini e poi Gabrielloni non hanno potuto disputare i matches più importanti del campionato(-). Con l’unica epperò sostanziale differenza che il centrocampista è stato escluso direttamente dal suo allenatore con l’Ancona, il secondo da causa di forza maggiore contro la Jesina.

L’ENIGMA RUFINI.. Di Fabio anche ieri ne ha certificato lo stato di buona salute (-), autoinfliggendosi così l’imbarazzo della risposta a chi, il sottoscrtto, gli ha (ri)chiesto il motivo dell’ evidente ostracismo. Se l’è cavata con un…deamicisiano  “Sto seguendo con molta attenzione Ruffini, perché è un giocatore importante per la Maceratese e quindi sarà utile nel prosieguo del campionato.” Il mister si è accorto che è agli sgoccioli?.

BELKAID/2. CATALIZZATORE .Invece fondamentale il suo contributo di quantità (+) dopo lo spettacolare centro vincente di Santoni, che ha scatenato la disperata reazione dei padroni di casa ed, in pendant, esaltato le qualità dinamiche del magrebino. Utile in ogni dove. Salvo, a riprova, ancora nella fase del passaggio finale, diverse volte calciato in netta supremazia numerica, e nella battuta a rete. Riguardo a quest’ultima peculiarità, ha invero sorpreso la dichiarazione Di Fabio di” considerare Belkaid una mezza punta”.

Yassine Belkaid

Yassine Belkaid

DALLA PRUDENZA ALLA DIFESA AD OLTRANZA, una deriva inevitabile per la Maceratese al fine di contenere gli assalti dei”leoncelli”. Inferociti dall’errore di Berardi dagli undici metri, rifocillati dagli inserimenti offensivi di Rossini e Sassaroli, convinti di potercela fare sino allo scadere dei sei minuti di recupero. Ma anche energicamente contenuti dall’ottima difesa avversaria (+) e dalle parate di Ferrara.

MIRACOLEGGIANTE IL PORTIERE BIANCOROSSO (+++) in due straordinarie ribattute su altrettanti colpi di testa degli jesini a botta sicura, proprio come ad Agnone ed a Scoppito, contro l’Amiternina. Peccato la parentesi con l’Ancona. Ma forse, nella circostanza, è stata colpa del vento. Quanto meno e’ un alibi che merita per la ribadita bravura, pur se talvolta scossa da disattenzioni che però la lettura della sua carta di identità sicuramente giustifica.

LA SINGOLARE LOGICA DI BACCI (-) L’allenatore jesino ha così esordito in sala stampa: ”La partita è stata giocata come l’avevo preparata durante la settimana e la prestazione c’e’ stata da parte dei miei ragazzi.. Purtroppo abbiamo perduto.”Come dire che l’intervento è riuscito, ma il paziente è morto. Capita l’incongruenza, ha subito cercato di rimediare mettendo impietosamente  nel mirino l’arbitro che, secondo lui, non ha fischiato altri rigori e”non ha concesso altre cose”. Tenendosi sul vago in quanto alle relative precisazioni. Per cui il mistero continuerà ad aleggiare all’infinito, nella sala stampa del “Carrotti”. Probabilmente avrebbe voluto un penalty ad ogni calcio d’angolo.

A MIO PARERE non c’era neanche quello decretato da tale Meleleo di Casarano.

Maria Francesca Tardella

Maria Francesca Tardella

LA TARDELLA IN TERAPIA. Non l’ho trovata all’incontro con i cronisti con la puntualità che le è abituale(+). Ho sospettato che fosse accaduto qualcosa: con lei non si sa mai. Nel bene e nel male. Eludendo la stretta sorveglianza di un paio di controllori, mi sono clandestinamente infilato nel lungo corridoio degli spogliatoi e finalmente l’ho intravista emergere dal fondo. Un po’ stanca, ma soprattutto”…assetata, assetata !”, ha esclamato, puntando dritta su una bottiglia d’acqua minerale piazzata sul tavolo. Non prima di aver abbracciato Di Fabio, lì nei pressi., ed averlo pubblicamente gratificato del complimento di “bravo, sai mandare in campo gente motivata.” “Non ti vedo in forma”, le ho chiesto ingelosito da tali effusioni. “E’ vero, sto male da una settimana. Mi sto curando con gli antibiotici:”

MI SONO PERMESSO di consigliarle di riguardarsi, sostituendomi a lei come farmacista. Ma soprattutto memore di quello che poco prima mi aveva detto Cossu, attuale responsabile del settore giovanile della Jesina, ma anche con un passato di DS della Maceratese di Bonsignore: ”Tenetela cara la vostra Presidentessa. Di gente così ce n’è pochissima in circolazione. A me piacerebbe moltissimo lavorare con lei.” Certamente.

UN PAIO DI DATI. Risulta che la Jesina abbia speso meno di 200.000 euro per allestire la squadra di quest’anno, che si sta comportando bene (+). Non è una cifra ufficiale. Lo sono invece i 30.000 giocatori dismessi dalla Federcalcio italiana negli ultimi quattro anni. Mariella nostra alla guida della Maceratese, naturalmente nel suo ambito, potrebbe giovare anche a costoro, oltre che sicuramente al calcio nostrano. Dalle nostre parti qualcuno però stenta ancora a capirlo. Ma soprattutto a metabolizzarlo (-).



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