Gianni D’Elia, “Trovatori”

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Gianni D’Elia

 

“Increduli d’esistere, mortali,
i piedi e queste mani svaniranno,
questo volto, che fu dei nostri avi,

tra miliardi di vite che verranno
e miliardi di volti sparsi e vani,
sarà stato nostro doppio e nostro affanno!…”

“Saremo stati vivi esseri umani!…”
“Pietà, per gli scorretti e gli anormali,
che vissero sepolti nelle case,

le cavie di normalità bestiali
consegnate dal padre e dalla madre,
per chi sciupa i mattini nelle brame

segrete, celebrate nelle tane…”
“Voi, come il gran Villon degli impiccati,
per il Dioniso dei disadattati,

pietà per voi e gli altri ossessi abbiate…”
“Ecco l’augurio, a tutti i dissociati,
che vivono l’azione come un’asma,

lavoro e pigrizia vinca il fantasma!…”
“Voi, perdonate il rito di chi langue,
corpi, che senza amore vi restate,

come colui che senza voi si piange…”
“Amore, tu più puro d’ogni amore,
perdona il peccato di questo cuore…”

 

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