di Laura Boccanera
Sta meglio, ma resta in prognosi riservata, Daniela Martini, la 43enne accoltellata ieri mattina dal marito Giovanni Aireti, nella casa in cui vivevano in corso della Repubblica a Civitanova Alta (leggi l’articolo). La donna dopo l’operazione, sebbene turbata, sta reagendo con forza e la prognosi dovrebbe essere sciolta tra pochi giorni. L’operazione, eseguita dal dottor Mancini, è andata bene e le lesioni procurate dai fendenti sono state ricucite e presto la donna potrebbe uscire dall’ospedale. Anche se ancora i medici non si possono sbilanciare, la prognosi dovrebbe essere di circa 30 giorni. Il marito della donna, in seguito all’arresto si trova in carcere, in attesa della convalida.
Appaiono ora più nitidi i contorni della violenta vicenda che ha scosso la via che costeggia le mura del borgo alto. E’ solo per fortuite coincidenze e per il coraggio di due inquilini del palazzo se la donna è ancora viva. E’ stato infatti grazie a Angelo Bongelli e al 28enne che abita al primo piano, L.U. se Daniela si è messa in salvo. «Ero a casa e mi stavo preparando per uscire – racconta L.U. – quando ho sentito delle grida, lì per lì ho pensato ad una caduta o qualcuno che si era fatto male, poi sono uscito e ho udito “aiuto aiuto mi ammazza”, sono salito al primo piano dove c’era Angelo che nel frattempo aveva
suonato il campanello con la donna quasi a terra che era andata ad aprire: c’era sangue ovunque. Abbiamo spalancato la porta e il marito con ancora il coltellaccio in mano si è avventato verso di noi dicendo “fatevi gli affari vostri, andate via, vi ammazzo tutti”. In quei pochi attimi Daniela è riuscita ad entrare nella stanza vicino all’ingresso e a chiudersi a chiave mentre lui si avvicinava a noi, l’altro ragazzo gli ha gettato contro lo stendino come a creare uno scudo fra noi e Aireti che si è barricato all’interno. Allora sono sceso e ho chiamato la polizia. Mi sono molto impaurito, sono scene che uno vede in tv, che accadono nelle città e non penseresti mai di viverle in prima persona».
Un episodio getta un’ombra sulla personalità dell’uomo che è rimasto lucido anche in commissariato, subito dopo l’aggressione. Aireti infatti, riconosciuto Bonfigli davanti alla polizia lo avrebbe addirittura minacciato dicendogli: «Con te faccio i conti quando torno». Quegli attimi e quel gesto così coraggioso hanno però salvato la vita a Daniela, grazie anche alla tempestività della polizia giunta poco dopo sul posto. Nel condominio oggi è stato un viavai di gente che commentava quanto accaduto. Non sarebbe infatti la prima volta che i problemi familiari giungevano alle orecchie dei condomini: un vicino ha raccontato anche che in confidenza Daniela gli aveva confessato di alcuni precedenti violenti dell’uomo, della sua vita non facile fin da ragazza, figlia unica, con il padre morto due anni fa e i rapporti interrotti con la madre. Giovanni ultimamente temeva che la donna lo tradisse e aveva alcuni problemi di salute. I vicini raccontano che spesso anche le questioni economiche erano motivo di conflitto.
La 43enne ora in ospedale è assistita anche dal servizio psicologico per aiutarla a superare quanto prima quanto successo, ma la sua preoccupazione maggiore ora è per i figli: il maggiore, di 19 anni, attualmente è tornato a casa e in aiuto è arrivato da Frosinone uno dei fratellastri, figlio
di un precedente matrimonio del padre. Il minore invece si trova con alcuni amici di famiglia. Costernato anche il primo cittadino di Civitanova: «Nei momenti di crisi sono sempre le fasce più deboli ad avere la peggio – ha detto Tommaso Corvatta – più deboli economicamente ma anche socialmente e le donne purtroppo rientrano tra queste. In questi momenti difficili le tensioni si acuiscono e spesso sono le donne ad avere la peggio perchè aumentano le reazioni violente e il corpo della donna continua ad essere considerato più violabile di quello dell’uomo. Occorre aumentare la coscienza e la solidarietà fra gli individui e smuovere le coscienze al rispetto».
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