“Con il titolo “Vedere nero”, letterale e metaforico, l’associazione Altro Consumo ha pubblicato in internet un importante articolo che riguarda la terapia delle maculopatie essudative per le quali, come Cronache Maceratesi ha fatto sapere qualche mese fa (leggi l’articolo), due prodotti si contendono il diritto di essere usati per iniezioni intravitreali salva vista, l’Avastin della casa farmaceutica Roche e il Lucentis della Novartis, entrambi con la stessa molecola ma assai differenti nel prezzo, il primo 20 euro a dose il secondo 720. Avastin ha una lunga storia di benefico impiego ma non è stato inserito dalla Roche tra i prodotti specifici per le maculopatie, come ha fatto negli USA, consentendo tale inserimento alla Novartis in Italia per il Lucentis. Poiché la Novartis detiene un terzo delle azioni della Roche, sia Altro Consumo sia la Società Oftalmologica Italiana hanno denunciato la situazione all’ Antitrust che ha avviato un’indagine sui rapporti tra le due case farmaceutiche. La sentenza è attesa entro l’anno. Una inchiesta sui costi dell’uso rimborsabile del Lucentis ha rilevato che la spesa a carico del Servizio sanitario nazionale dal 2008 al 2011 è quintuplicata e che molte aziende sanitarie esauriscono in pochi mesi il budget assegnato per l’acquisto, con danni gravissimi per i loro pazienti. Due regioni, il Veneto e l’Emilia Romagna, hanno autonomamente legittimato l’Avastin, pur prevedendo il ricorso al Tar della Novartis.
Nelle Marche il consigliere regionale Francesco Massi, sulla base della nostra prima inchiesta, ha fatto una interrogazione all’assessore alla Sanità chiedendo chiarimenti in merito alle cure farmacologiche e ai costi. La risposta dell’assessore Almerino Mezzolani è stata articolata ma non soddisfa pienamente. Da una parte ribadisce l’esclusione ufficiale dell’Avastin dal protocollo terapeutico delle maculopatie, dall’altra affida la scelta del suo utilizzo, che dice non essere illegale, ai medici stessi, qualora ne abbiano verificato la validità con risultati soddisfacenti e per continuità terapeutica. Si può immaginare quanto possa piacere ai medici questo rimbalzo di responsabilità.
Quanto ai costi Mezzolani non può negare il prezzo esorbitante del Lucentis tenendo conto che la molecola dei due prodotti è la stessa, due sorelle le definisce l’esperto dell’articolo molto esauriente di Altro Consumo al quale rimandiamo i nostri lettori interessati. Mezzolani annuncia anche una sperimentazione su scala nazionale che si farà con il Lucentis per verificarne gli effetti. Centinaia di pazienti, alle Marche ne toccano circa 140, saranno sottoposti per un anno a iniezioni mensili. Ma questa sperimentazione non avrebbe dovuto precedere la validazione nazionale del prodotto? E il costo da chi sarà sostenuto?
Non si dovrebbe agire con determinazione sulle due case farmaceutiche chiedendo alla Roche di far inserire il suo prodotto tra quelli per le maculopatie e alla Novartis di tagliarne con la scure il prezzo? Intanto ci son giunte voci che sta comparendo sulla scena, a Bologna, un altro prodotto questa volta miracoloso e per ciò stesso costosissimo”.
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