La grande festa ‘contadina’ conta il suo ‘popolo’. E sono numeri strabilianti che nessuno poteva prevedere, neppure il botteghino che pare abbia registrato in grande anticipo il ‘sold out’. Trentacinquemila paganti, in un modo o nell’altro. “Non abbiamo perduto un euro!” assicura soddisfatto Antonio Pettinari, il presidente della Provincia che rispolvera per l’occasione il suo slogan (vincente) della sua campagna elettorale del 2011: “Insieme per governare”. Al successo ‘esagerato’ della 29° Raci hanno infatti cooperato in tantissimi, quasi tutti a costo zero: dalle associazioni alle scuole, dalle categorie alle imprese. Tre giorni, dal 10 al 12 maggio, che hanno cambiato (solo temporaneamente, ahinoi) il volto al ‘barcollante’ e vecchiotto Centro fiere di Villa Potenza. Che per l’occasione è apparso tonificato, tornato alle origini che risalgono ai quei mitici anni 70 quando l’agricoltura erano il motore e il reddito quasi complessivo dell’intero territorio. Un contenitore nel quale, stavolta, è entrata “l’agricoltura, tutta senza eccezioni, comparti trainanti e meno” computa Pettinari, gran ‘direttore’ di un evento che trae origini dal Dna stesso del popolo maceratese. Che ha infatti risposto alla grande raddoppiando semplicemente le presenze del 2012…e mandando in tilt il sopracitato botteghino. “Nel 2014, nei giorni già fissati dal 9 all’11 maggio penso ad un’edizione del Trentennale super! Una grande Expo con tutti i 57 Comuni, ognuno con un proprio stand, sotto il loggiato. Non più dunque soltanto alcuni come finora! Si comincia a lavorare già da domani” annuncia in conferenza stampa Pettinari facendo sbiancare per un attimo la dirigente Enrica Bonvecchi, il pur tetragono Paolo Pinciaroli e la ‘corte’ degli assessori raccolti attorno a lui e a Dino Mosca (presidente degli Allevatori): Palombini, Torresi, Biagiola, Lippi, Bianchini. “Beh, facciamo dopodomani… -interviene Torresi- ci dobbiamo riprendere dalla tremenda pressione esercitata”. E lo stesso Mosca, ancora lievemente stremato, chiarisce: “Pettinari ogni giorno ci alitava al collo, incessante”.
Già, come Vichingo, il toro campione assoluto cui l’allevamento civitanovese ‘Mei Carni’ ha imposto il nome esterofilo, diventato il simbolo stesso della ‘Rassegna dei record’. Dice Giuseppe Nardi, presidente Aic (Associazione coltivatori): “Finalmente è finita la serie delle tante ferie organizzate, sembrava, a beneficio degli ambulanti! Questa è stata davvero una rassegna dell’agricoltura, perfettamente adeguata al territorio. Non è un caso che a promuoverla sia stato un presidente che viene un po’ dal nostro mondo contadino…”. Pettinari che a Santa Maria in Selva sa guidare il trattore, che coltiva e che cura il vigneto di proprietà conferma, pronto: “Soltanto un po’…?!”.
La grande ‘festa contadina’ ha tuttavia altri protagonisti ancora. Dice don Giuseppe Branchesi: “E’ stata posta, per tre giorni, finalmente la parola fine alle patatine fritte, agli hamburger, agli hot dog, ai kebab…e lasciamo alle metropoli i grandi distributori di questo mangiare fast food. Noi, qui, siamo tornati al chicco di grano”. Alla polenta, cioè, considerato che il popolare don Peppe, presidente emerito dei Polentari d’Italia e dell’associazione di Treia, ha guidato il suo staff servendo gratuitamente tremila piatti di polenta al sugo di papera e/o alla salsiccia. Un altro trionfo.
“E’ stato un lavoro di squadra” segnala Pettinari che come Coppi risulterebbe, talvolta (si sussurra) solo …al comando. Invece no. I cooperanti anche “a titolo volontario” sono in numero imponente. Con la Provincia hanno partecipato: Associazione Allevatori delle Marche, Regione, Camera di Commercio, Comuni, Comunità Montane, Scuole, Associazioni culturali, economiche, turistiche e dell’ambiente.
“La Raci -sottolinea inarrestabile Pettinari- è ormai ‘l’enciclopedia delle eccellenze’ maceratesi e marchigiane. Un contenitore di specialità capace di valorizzare, dalla terra alla tavola, ‘Gusti e sapori della Terra delle Armonie’ come punti di forza per la promozione e lo sviluppo sostenibile del territorio”. Il presidente della Provincia rispolvera un antico script, un riuscito slogan dal sapore leopardiano di un predecessore la cui memoria lui mantiene cara: Luigi Sileoni. “La Terra di Armonie come brand è la vera risposta all’attuale crisi economica che si può superare valorizzando le opportunità grandi di un territorio unico e bellissimo”.
Per l’assessore Torresi è tuttavia necessario migliorarsi ancora. Partendo tuttavia da una piattaforma importante: 11 aree, 42 eventi, decine di laboratori, degustazioni e animazioni per i bambini. Presi d’assalto non ‘i forni manzoniani’ ma quelli ‘paciocconi’ dove si è fatto il pane, i dolci e la “pista” di Confartigianato, la pasta “made in Macerata” di Coldiretti, e i piatti dell’Istituto Alberghiero di Cingoli e dell’Agrario di Macerata.
Inoltre: 260 bovini iscritti alla Mostra nazionale della razza Marchigiana, provenienti da 29 allevamenti; 4 allevamenti di vacche da latte ed altrettante aziende con distributori di latte fresco appena munto; 12 allevatori di ovini e caprini con 6 razze autoctone in mostra; un allevamento del “Suino della Marca”, la razza ibrida marchigiana che si adatta al pascolo; 70 equini con 6 Giacche verdi, 5 Butteri e 20 allevatori; 20 asini e 3 associazioni; 52 allevamenti di colombe del medio Adriatico; 20 ditte della grande meccanizzazione agricola, 31 della piccola; 31 produttori di Coldiretti, 25 tra Cia, Copagri e Confagricoltura, 4 dell’Aic; 32 ditte dell’area Bio-Raci, di cui 24 del Mercato del contadino biologico – filiera corta, 4 fattorie didattiche, 1 bio pizzeria, i burattini della “Campagna in favola”, la presenza di Cisei e Aiab; 65 aziende dell’area commerciale mista; 20 espositori della Fiera dei tesori; 5 grandi ditte come Lube, Varnelli, Nuova Simonelli e Nerea. E ancora: Università di Camerino e Ancona, Istituto Marchigiano Tutela Vini, Assam, Centro Italiano di Analisi sensoriale, Ais, Sommelier (con gli ‘eterni’ efficientissimi Cesare Lapadula ed Enzo Gironella), Confartigianato, Cna, Apicoltori Maceratesi, Apimai Contoterzisti Maceratesi, Cermis Tolentino, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, “La Carovana”, Scuola Italiana di Nordic Walking, senza dimenticare le tante scuole in visita tra cui l’Istituto Enrico Fermi di Macerata, il “Paladini” di Treia, l’Agrario “Vivarelli” di Fabriano; il “Pieralisi” di Jesi.
La grande ‘Festa contadina’, celebrando nel 2014 la sua trentesima edizione, continuerà a festeggiare sull’aia virtuale del Centro Fiere fino a mezzanotte. Grazie a Musicultura, al patron Piero Cesanelli, e alla compagnia teatrale treiese “Fabiano Valenti”. E le stelle staranno a guardare, estasiate…assicura Pettinari “come la settimana scorsa”.
Alla sala “Angelo Giovannetti” dove questa mattina si è tenuta la conferenza stampa, c’è stato pure posto per alcune testimonianze. Antonella Angelini (preside dell’Agrario): “I ragazzi hanno avuto la possibilità di crescere, confrontandosi all’esterno”. Marcello Stefano (docente Istituto Alberghiero Varnelli): “Collaboriamo con la Raci sin dall’inizio. Abbiamo preparato piatti tradizionali e pure …peperoni alla Varnelli. Grazie anche all’azienda Sigi che ha collaborato a menù di carne”. Assuero Zampini (Camera di Commercio e direttore Coldiretti): “L’ente camerale investe sempre di più sull’agricoltura e la Raci ci incoraggia in tal senso”. Che ritornino, con il declino della civiltà industriale e della finanza internazionale, i mitici anni 60/70 quando il Centro Fiere a Villa Potenza era una struttura modello?
(Foto di Lucrezia Benfatto)
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