Mentre si materializza il piano regionale di riorganizzazione sanitaria il dibattito si anima con interventi e iniziative in difesa dei presidi locali. Per l’Area Vasta 3 si attende la conferenza dei Sindaci presieduta da Romano Carancini che si terrà al suo rientro dalla trasferta moscovita per promuovere lo Sferisterio. Intanto sono programmati gli incontri con le organizzazioni sindacali. Il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi chiede risposte e denuncia il dramma dei tagli: “Venerdì 22 marzo i vertici dell’Area Vasta 3 si riuniranno con le rappresentanze sindacali per comunicare le nuove decisioni relative ai tagli nell’ambito della rete di emergenza urgenza – scrive in una nota alla stampa Pezzanesi -. Si continuano a ridurre servizi e personale nella nostra Regione, in particolare nella provincia di Macerata e a Tolentino, dove i rapporti sulla qualità pubblicati nel 2011 vantavano la sanità marchigiana come terza Regione per la qualità del servizio e bilancio in pareggio. E’ mai possibile che in così pochi anni la situazione economica della sanità marchigiana sia precipitata a tal punto da compromettere servizi, assistenza, personale e strutture sul nostro territorio? Se eravamo in pareggio di bilancio, non si capisce perché debbano rendersi necessarie tutte queste ristrettezze, guardandoci intorno, vediamo che le stesse regioni commissariate (es. la Puglia), non stanno attuando politiche di tagli tanto drastiche. Allora in questi anni i cittadini e i Comuni hanno conosciuto tutta la verità? La spending review si è seguita solo sui tagli ai servizi e al personale o anche agli appalti dove si sarebbe dovuta applicare una contrazione del 5%? Perché si sente parlare solo di abbattimento dei posti letto sulle strutture pubbliche e mai su quelle private, con tutte le attività remunerative volte ad un profitto che vi si svolgono? Credo che coloro che in questi giorni stanno prendendo decisioni con ricaduta sulla vita della nostra popolazione, debbano dare delle risposte a questi minimi quesiti.”
Il Sindaco prosegue con un accorato appello: “Per prevenire una manovra pesante con inevitabili ed aggravate ripercussioni per l’intero sistema di sanità pubblica marchigiana. Nel Comune di Tolentino c’è un punto di primo intervento di grande operatività ed eccellenza dove numeri e costi sono estremamente proporzionati, vantato ed invidiato in tante altre realtà più grandi. Qui sono presenti due tipologie di ambulanze: una medicalizzata, che è un vero e proprio centro mobile di rianimazione viaggiante ed una infermieristica, con equipaggio intermedio che può intervenire anche in situazioni di emergenza. Entrambe coprono un territorio vastissimo che comprende parte intermedia della vallata del Chienti, spingendosi fino ai Comuni di Sant’Angelo in Pontano, Penna San Giovanni, ecc. Tagliare la presenza di una delle due ambulanze di Tolentino significherebbe mettere a repentaglio la vita di tanti cittadini, ancora più se si pensi che il piano regionale prevede che ogni Area Vasta abbia una “Stroke unit”, cioè un reparto di terapia intensiva della neurologia per intervenire tempestivamente in caso di patologie quali l’ictus, totalmente assente nell’Area Vasta 3 di Macerata. Solo l’ambulanza medicalizzata può intervenire per soccorrere questo tipo di patologia ed attivare l’idoneo protocollo nelle tre ore successive all’ictus per raggiungere nel frattempo le specialistiche più vicine, ad oggi Jesi e Fermo. Si capisce, dunque, quale danno irreversibile sarebbe togliere l’ambulanza medicalizzata dal punto di primo intervento di Tolentino, che copre un territorio tanto vasto e quanto altrettanto pericoloso eliminare l’ambulanza infermieristica che compie interventi di alto livello e sostituisce l’altra, qualora impegnata nella sua precipua attività. Non mi voglio fermare qui, e denuncio che ridurre il reparto di medicina in lungo degenza, significa per gli operatori del punto di primo non poter più ricoverare il paziente acuto all’ospedale di Tolentino, nonostante le accorate richieste da parte degli utenti, ma continuando ad intasare il pronto soccorso di Macerata lasciando i pazienti giorni interi sulla barella in quel dantesco girone dell’inferno, così come oggi accade! Si precisa ancora l’importanza, oltre che del reparto di medicina generale, degno di un nosocomio per una città come Tolentino, anche della psichiatria i cui standard nazionali non possono superare i 20 posti letto su ogni reparto. Su tutta l’Area Vasta 3 di Macerata ce ne sono neanche trenta: 13 a Tolentino, che copre le necessità di Macerata e Camerino, e 16 a Civitanova. Credete debbano essere soppressi anche questi?”
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Un presidio di cittadini parteciperà domani ad Ancona, davanti al Teatro Le Muse, ad una manifestazione in occasione dell’udienza al Tar delle Marche che dovrà decidere la richiesta di sospensione del provvedimento regionale con cui viene ridimensionato l’Ospedale di zona di Cingoli. “I cittadini, le Associazioni, il Comitato “Ancora non è notte a Cingoli, gli amministratori locali guidati dal Sindaco Saltamartini con una copia della Costituzione della Repubblica ricorderanno all’opinione pubblica che il diritto all’assistenza sanitaria ospedaliera si radica nella Costituzione della Repubblica. Ad avviso dei manifestanti neppure i giudici potranno dimenticare che nessuna legge o nessun provvedimento regionale può violare i principi che tutelano gli ospedali di montagna, di cui vi è esplicito riferimento negli articoli 3 secondo comma, 32 e 44 della Costituzione. Un volantino verrà distribuito per spiegare le ragioni della protesta.”
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è una vergogna queòllo che sta capitando alla sanità marchigiana
Per quanto legittimo l’appello del Sindaco di Tolentino sui tagli indiscriminati alla Sanità Territoriale, non si capisce per quale motivo le domande che pone all’attenzione dell’opinione Pubblica, nell’articolo di CM, non le rivolge direttamente al Dott. Comi, Presidente della Commissione Sanità alla Regione Marche, nonchè capogruppo di Opposizione di Centrosinistra al Comune di Tolentino? E’ gradita risposta da parte degli interessati.
Si tenta di chiudere la stalla quando i maiali sono scappati. Non è da oggi la minaccia di chiudere l’ospedale.
Ma i nostri consiglieri regionali, oltre a percepire lo stipendio, cosa hanno fatto, e pensare che ne abbiamo due,
pensate se non ne avessimo avuto nemmeno uno, forse avrebbero chiuso anche il, cimitero.
Credo proprio che la chiusura definitiva, non susciterà più lamentele, visto che le lamentele ce ne sono già
troppe per come l’ospedale viene gestito. Un posto per morire lo si trova comunque, o no?
Ora i tolentinati hanno davvero un buon motivo per manifestare, altro che la manifestazione dei Cremisi con fumogeni ,birretta in mano e viso travisato….