di Laura Boccanera
Non è in pericolo di vita, ma se l’è davvero vista brutta Vittorio Damiani, il settantenne che ieri sera, al suo ritorno a casa, è stato aggredito da una banda di rapinatori (leggi l’articolo) che lo attendevano per avere la combinazione della cassaforte. Un raid a tutti gli effetti condito di violenza gratuita e di brutalità. Oggi l’uomo, ricoverato al Pronto soccorso di Civitanova, dovrebbe essere trasferito a Villa Pini, ha ecchimosi sul volto, una forte tumefazione allo zigomo, diverse costole rotte ed è dolorante sul fianco per le botte subite.
Nella villetta di via Capparuccia, un’abitazione che divide il cortile con alcuni parenti, oggi il figlio e la moglie ancora raccolgono e sistemano la casa dal disastro lasciato dal blitz. “Sembrava che ci fosse stata una guerra – racconta il figlio – pezzi di vetro ovunque, lungo le scale, a terra, finestre infrante, tutti i cassetti aperti, hanno rovistato per ore e probabilmente hanno atteso che tornasse mio padre, lo hanno aspettato”
Una rapina dalle dinamiche strane e piuttosto inquietanti quella che si è consumata ieri sera attorno alle 19.30. In casa nel pomeriggio non c’è nessuno: via Capparuccia è una stradina chiusa, la zona è piuttosto isolata, sebbene abitata. Tuttavia nel pomeriggio non c’è troppo movimento. I testimoni parlano di cinque persone, con accento dell’est: due si sarebbero introdotte nell’appartamento mentre gli altri tre a bordo di una vettura grigia avrebbero fatto da palo all’esterno. La moglie dell’uomo, Adriana Ciccarelli, solitamente nel pomeriggio è in casa, ma non ieri e prima di uscire non ha inserito l’allarme che ha agevolato l’ingresso dei rapinatori. Questi sono entrati rompendo con un cacciavite gli infissi della finestra che dà sul retro giardino. Il signor Vittorio è il primo a rientrare e sull’atrio lo accolgono i due malviventi iniziando subito a picchiarlo; schiaffi, pugni, calci e la minaccia del cacciavite puntato alla gola. Vogliono la combinazione della cassaforte: “sì, abbiamo una cassaforte – commenta il figlio – ma è degli anni 80, quasi mai usata, non ce la ricordiamo davvero la combinazione persa anni fa, ma dentro c’è solo l’orologio della comunione, non siamo ricconi che tengono contanti o gioielli in casa”.
Vittorio non ricorda la combinazione e i ladri continuano a picchiarlo dopo averlo portato al piano di sopra. Dopo qualche tempo rientra la moglie, Adriana: “ho avuto un presentimento mentre entravo perchè sentivo dei rumori, ma non ho subito pensato che potessero esserci dei ladri in casa – ricorda ancora traumatizzata per quanto successo al marito – ho solo inserito la chiave nel portone, ma non sono entrata, mi sono come congelata, allora sono andata sul retro per farmi aprire dall’ingresso laterale e ho iniziato a chiamare Vittorio, ma non mi rispondeva e udivo i rumori sempre più nitidi. Allora sono andata da mia cognata (che abita di fianco ndr) e ho iniziato ad urlare chiedendo di chiamare i carabinieri, non so come i ladri siano usciti, ma quando sono entrata ho trovato mio marito ferito, è stato un dolore e un trauma terribile”. E non è la prima volta che i ladri visitano la casa della famiglia Damiani: “sono venuti di notte anche qualche anno fa – ricorda – in quell’occasione non ci siamo accorti di nulla, i classici topi d’appartamento, stavolta invece quanta violenza e che cattiveria”.
Ma a quanto pare il blitz del gruppo di criminali era stato progettato per non rimanere a mani vuote tanto che nella stessa giornata sono entrati anche in altre abitazioni della stessa via, con tentate effrazioni anche in altri appartamenti. “Non ci sentiamo sicuri – commenta la donna – oltretutto sono anni che abbiamo fatto richiesta in Comune per avere l’illuminazione pubblica di questa via, ma non siamo mai stati presi in considerazione. Fino a qualche tempo fa qui ci si conosceva tutti e potevamo notare movimenti strani, ma ora la popolazione è cresciuta e la via buia, soprattutto di notte non ci fa sentire al sicuro”.
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CHIUDERE LA STALLA QUANDO SONO USCITI I BUOI…..SONO STRANIERI QUESTO E’ RISAPUTO,MOLTO PROBABILMENTE DELL’EST EUROPA,CHI HA FATTO ENTRARE QUESTI ELEMENTI IN ITALIA????PRODI SI SA ANCHE QUESTO,QUELLO CHE E’CERTO CHE NON C’E’ PIU’ DA STARE SERENI,PERCHE’ PER ESSERE BENVOLUTI IN EUROPA ANCHE NOI ABBIAMO DOVUTO SORBETTARCI LA NOSTRA QUOTA DI STRANIERI..MI CHIEDO SE LA GENTE E’ DISPOSTA A QUESTO,PERCHE’ ESISTE SEMPRE LA POSSIBILITA’ DI RIMANDARLI A CASA LORO,STRACCIARE TUTTI I TRATTATI STIPULATI CON L’EUROPA FATTI DAI NOSTRI GOVERNANTI SENZA ASCOLTARE NOI CITTADINI….
Il metodo di questi dell’est è sempre lo stesso….entrare nelle case e gonfiare di botte lo sfortunato proprietario di turno ! Ma quando la faranno una legge per mandare a casa tutta questa feccia umana???
Stavolta la redazione di “Cronache Maceratesi” ha abilitato i commenti all’articolo. Qualche giorno fa, quando quattro intraprendenti “Nuovi Italiani” di Tolentino, Macedoni di tipo Fatih e di tipo Ramiz (i Macedoni di etnia albanese, che in Macedonia i Macedoni veri, di etnia slava, quelli che si chiamano Alexsandrov o Grigorov, trattano a calci in faccia col principio: “Se ti vedo ti meno”), provocarono una rissa in un bar, alzando anche la mani verso i carabinieri che erano accorsi, la redazione disabilitò i commenti all’articolo. Una simpatica censura – autocensura, chissà mai se frutto di una propria iniziativa o delle richieste di sociosensibili progressivoorientati lettori, che talvolta reagiscono con sdegno quando la gente commenta inferocita accadimenti del genere. Socioprogressivi lettori più sdegnati verso i commentatori che verso i delinquenti; la vera scala di valori del socioprogressivo: un fatto non è grave in sé, ma se contrasta con la mia, appunto, progressista visione della vita.
Su questo altro fatto che dire? Gli italiani fanno le loro scelte. Delle maggioranze politiche forti per cambiare lo stato di cose, e condurre un’operazione seria di restaurazione, una vera e propria operazione reazionaria (perché di questo sin tratta, di “reazione” alla deriva degli ultimi cinquant’anni, dalla metà dei Sessanta ad oggi) gli Italiani non le hanno mai votate. Buttare nel cesso l’equilibrio politico sociale costruito nel dopoguerra, la Costituzione reale e quella materiale, peggio l’una dell’altra, e rifare tutto. L’Italia s’è salvata fino agli anni Cinquanta, quando buona parte dell’attuale Costituzione ancora non era attuata. La Costituzione del 2006 era un buon inizio, anche se affrontava praticamente solo la questione delle autonomie e dei rapporti Governo- Parlamento, ma gli Italiani non l’hanno votata. Senza rifare le basi, è tutto inutile: inutile nuove leggi sulla legittima difesa, nuove leggi sui rimpatri forzati, sulle espulsioni, sul carcere per i clandestini, sulle regole e gli esami e le verifiche per la concessione dei permessi di soggiorno, una revisione profonda della legge Gozzini abolendo i meccanismi premiali per chi ha commesso reati violenti. Inutile tutto questo senza una Costituzione nuova, con una collocazione diversa gerarchico funzionale della magistratura, sottomettendo (letteralmente: mettendo sotto) la magistratura inquirente a un controllo rigido gerarchico funzionale, con ai vertici il Ministero della Giustizia, quindi un organo dotato di responsabilità politica, capace di dare direttive e di risponderne al popolo degli elettori. Così come ora, anche le nuove leggi adottate su parecchi di questi punti dal Centro Destra (Bossi-Fini sull’immigrazione, sul reato di clandestinità, sulla legittima difesa, ecc.) sono state svuotate dalla magistratura, piena di gente cresciuta con la zucca piena di tutti gli scarti che la società italiana ha prodotto, appunto, negli ultimi disgraziati cinquant’anni. Ma ora sembra che le priorità degli Italiani siano le grillate, le 5 stelle tipo l’acqua pubblica o il wi-fi per tutti. Bene. Così dopo l’assalto dei romeni o degli albanesi l’acqua per pulire la casa e gli schizzi del sangue sarà gratis, o a prezzo di costo, e i Carabinieri saranno allertati via Internet, col wi-fi gratuito.
Vedete, se invece di pensare a spartire, mangiare, raccomandare, i pupazzi di palazzo sforza avessero a cuore il paese, ci sarebbero forza e modi per ripulirlo in poco tempo. Esistono sei caserme a civitanova e qualcosa come quattrocento pubblici ufficiali che di riffa o di raffa girano per civitanova. E strano che non si accorgano di cose prodromiche a furti spaccio e violenze come capita a tutti noi. Ci metteremo mano, la prossima amministrazione sara’ di civitanovesi con le palle. Intanto un suggerimento da cittadino che studia vorrei darlo, LE AUTO CON TARGA STRANIERA NON POSSONO CIRCOLARE SE APPARTENENTE A RESIDENTI DI FATTO, VANNO IMMATRICOLATE E BOLLATE E ASSICURATE IN ITALIA. E ALLORA CARI POLIZIA CARABINIERI VIGILI URBANI E FINANZIERI, COME E’ CHE SI DECUPLICANO AUTO RUMENE, BULGARE, LITUANE E POLACCHE? Magari cominciamo ad utilizzare le leggi che ci sono.
Ribadisco anche qui che, se si tratta di stranieri, vanno rimpatriati immediatamente senza se e senza ma: lo dico soprattutto in difesa degli stranieri onesti, che ci sono e che per primi (tutti quelli che conosco io lo dicono, perlomeno) pretenderebbero rigore assoluto nei riguardi di questi che sporcano il loro buon nome. Sono più seri di chi ci governa, mettiamocelo bene in testa.
Poi c’è il paradosso: se vai in Romania, dove il carcere è durissimo e le leggi severe, puoi camminare per le vie di Bucarest anche in piena notte con gioielli, borselli e quant’altro in bella vista. Non ti tocca nessuno: 1) perché hanno paura di quello che gli aspetta se fanno qualche c.zzata; 2) soprattutto perché i disonesti ce li hanno mandati tutti qua da noi!
Signor Giandorico la penso come lei,in effetti le leggi ci sono,anche se visto l’andazzo sembrano superate,purtroppo in Italia vengono spesso disattese e scavalcate da chi diceva lei..Ora però non bisogna più indugiare troppo,perche’ queste situazioni si verificano in maniera esponenziale.Questi stupratori della legge vanno inseriti in un programma rieducativo che prevede il lavoro forzato per scopi di pubblica utilità,alla fine del quale sia prevista l’espulsione.