di Filippo Ciccarelli
La “bomba” che deflagra nel mondo del centrodestra locale la innesca Franco Capponi sulla propria pagina Facebook, dopo mezzanotte, pubblicando un documento scaturito da due giorni di riunioni tra politici ed amministratori della sua area politica. Incontri che hanno partorito il gruppo “12.0” a cui partecipano tra gli altri, il coordinatore provinciale del Pdl e sindaco di Monte San Giusto, Mario Lattanzi, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, quello di Montelupone Giuseppe Ripani, il primo cittadino di Montecassiano Mario Capparucci. Nel documento si caldeggia l’adozione dell’agenda Monti e il ritorno, con un nuovo patto politico, ad una coalizione che ricomprenderebbe le forze moderate, cattoliche ed anche l’Udc, partito che in Provincia esprime Antonio Pettinari presidente, sostenuto dalla coalizione di centrosinistra, prima alleato e poi avversario di Capponi. Questo il testo del documento:
“Il gruppo 12.0 e’ il gruppo aperto che si e’ trovato insieme il 12 Dicembre 2012 (da qui 12.0 ), avvisati da un semplice sms. e dal tam tam successivo, per condividere ed analizzare il disagio di iscritti, simpatizzanti, Sindaci e amministratori dei Comuni di Macerata, Civitanova Marche, Monte San Giusto, Morrovalle, Montecosaro, San Severino Marche, Tolentino, Treia, Recanati, Montecassiano, Montefano, San Ginesio, Matelica, Castelraimondo, Serrapetrona, Sarnano, Penna San Giovanni, Corridonia, Montelupone, Appignano, Pollenza, Caldarola, Mogliano, Belforte, Esanatoglia, Loro Piceno, Urbisaglia, Colmurano,
Cingoli, Pioraco, Serravalle, Pievetorina ed ex iscritti, conseguente ad alcune esternazioni contrastanti all’etica ed allo Statuto del PDL di questi ultimi periodi e una valutazione responsabile sull’attuale fase confusa del nostro partito, del suo Leader storico, dell’azione ancora debole di Alfano e dell’affacciarsi di varie componenti strutturate, emerse oggi come vere e proprie correnti organizzate.
Tra queste dissonanze – vengono da tutti osservate – l’inopportunità di scatenare una crisi di governo al buio, la scelta di non approvare la riforma elettorale, la messa in discussione della scelta Europeista fatta dai nostri Padri fondatori (De Gasperi in primis) ed anche il ritardo e la carenza di progetti concreti per affrontare i gravissimi problemi sociali legati alla crisi. Tra questi l’allarmante crescita della spesa per gli ammortizzatori sociali dovuta alla disoccupazione, l’inoccupazione diffusa di tutto un mondo strategico per futuro come quello di tantissimi giovani, con in tasca tra l’altro un’alta formazione e la mancata prosecuzione del progetto di innovazione del modello di formazione e di avviamento al lavoro che mette a repentaglio l’inclusione sociale di milioni di giovani e donne , principali portatori oggi di futuro ma disillusi nella vita dalle scarse opportunità e nelle loro idealità. Abbiamo convenuto sul bisogno di andare ad un livello superiore dell’attuale Pdl, un nuovo modello di partito, un
modello di rappresentanza di tipo territoriale, una nuova leadership e l’abbandono di una mortificante spettacolarizzazione mediatica della politica, una strategia delle alleanze nel segno del Ppe e dei contorni del nostro partito ( fuori dalla rappresentanza personaggi indagati, condannati, amazzoni e letterine). L’errore più grave è stato quello di gettare al vento, la parentesi del Governo Monti, (che certamente non e’ da valutare positivamente per la totalità delle azioni) ma che ha dato la possibilità di una tregua, di spezzare il populismo anti Berlusconiano e il vuoto programmatico della sinistra. Inoltre e’ il momento di offrire alle forze politiche italiane, comprese quelle di opposizione, anch’esse in crisi di legittimazione e troppo autoreferenziali, una tregua per affrontare la tempesta che stava travolgendo, chi più e chi meno, tutte le economie occidentali. Un’occasione questa del Governo Tecnico, in particolare importante per il Pdl, per guardarsi dentro e porre mano ad un’autocritica salvifica e trovare il tempo per verificare la possibilità di selezionare dal basso nuovi dirigenti e mettere in campo progetti e riforme per i programmi futuri, approfittando di in un clima di minore conflittualità generale, trovare convergenze e modelli di confronto misurabili con gli antichi avversari. Abbiamo riflettuto che mettersi in stand by, fuori, per aspettare il cambiamento dopo la sconfitta, dimostrerebbe ancora sudditanza e non dimostrerebbe la crescita di noi militanti.
Il Gruppo 12.0 invece vuole essere un gruppo di amici amanti delle responsabilità, appassionati di rappresentare ed amministrare le nostre comunità, sensibili e pronti ad affrontare il momento difficile, con metodi moderni, vicini alle persone, alle famiglie ed alle imprese che sono il nostro piu’ grande patrimonio.
Essendo molti di noi, già soggetti, persone attive ed impegnate, offriamo lo stimolo del cambiamento. Se tutto dovesse rimanere cosi appeso nel vago, considereremo anche l’opzione di nuove vie da percorrere per raggiungere gli stessi obiettivi. Valutazioni, cambiamenti sostanziali e non rinviabili, 12 Argomenti per migliorare.
Un Partito moderno ed europeista: lavoriamo insieme per realizzare un partito portatore di valori e progetti per l’evoluzione delle politiche in senso europeista e mai il contrario, per rafforzare l’Euro (come in parte oggi avvenuto nella scelta della vigilanza unica sul sistema bancario operante in Europa).
Democrazia interna compiuta. Scelta dei rappresentanti alle prossime elezioni politiche attraverso il sistema delle primarie e rappresentare effettivamente il territorio: nessuno potrà rappresentare la realtà provinciale o regionale se non avrà avallo dalla base elettorale del nostro partito e osservare un preciso codice deontologico.
Apertura ad alleanze riconducibili al sistema di valori e delle politiche del Partito Popolare Europeo e quindi apertura ad alleanze con i partiti di ispirazione laica riformista e liberaldemocratica, cattolici riformatori, socialisti e moderati (Udc, Italia Futura, Fermare il Declino, Nuovo Psi, Io amo L’Italia) in modo da creare un’offerta politica bipolare, dove sarà chiara l’assunzione diretta delle responsabilità e l’abbandono del leaderismo esacerbato (uomini soli al comando) che tanti dissapori ha creato in questi anni e tante tentazioni populiste ha generato.
L’individuazione di un Presidente del Consiglio condiviso che, in questo grave momento economico e sociale del Paese, dovrà coniugare rigore e sviluppo entro i confini nazionali, con grande attenzione al recupero di competitività delle imprese, l’ammorbidimento delle politiche fiscali – soprattutto sulla prima casa – che ha messo in crisi totalmente il settore strategico dell’edilizia, la valorizzazione della risorsa “cultura” e del Made in Italy, ma anche aperture e collaborazione a livello UE ed Internazionale, recuperando lo spirito solidaristico tra gli stati UE per equiparare i livelli di sviluppo e i livelli occupazionali oggi gravemente compromessi in Grecia, in Spagna, Portogallo, Irlanda ed Italia.
A fronte di questo scenario una alternativa possibile, necessaria al Paese, sarebbe la trasformazione della parte movimentista del PDL (Forza Italia, Cattolici disillusi delle promesse del PD, riformatori e liberali) e si organizzasse per una autentica e chiara alleanza con i partiti e i movimenti di centro, che all’Agenda Monti fanno riferimento, dando vita ad una riconoscibile piattaforma comune, rendendola credibile di fronte ai moltissimi potenziali elettori, per ora ancora incerti nelle loro scelte, contribuendo ad un chiarimento, nell’ambito di tutto il centro destra ma non solo, assolutamente auspicabile.
Gli attuali partiti dovranno recuperare lo spirito di coalizione e abbandonare l’egocentrismo leaderistico di questi ultimi anni. Ciò dovrà valere per Berlusconi ma anche per tutti coloro (Fini, Casini ed altri) che dovranno pensare all’interesse superiore del Paese invece di vantaggi personali d’immagine e a rancorose rivendicazioni pregresse o peggio ancora alla rappresentanza di interessi economici di amici e/o delle varie famiglie economiche sempre attente ad acquisire vantaggi competitivi con il minimo rischio d’impresa. L’ipotesi lanciata anche dal Presidente Berlusconi all’incontro del PPE di aprire una fase nuova per lo schieramento moderato, con l’impegno responsabile a sostegno di un possibile Monti Bis, dovrà essere accompagnato da un gruppo di Ministri d’espressione dei partiti e del nostro programma di governo. I partiti della coalizione dovranno avere un unico programma. Solo una scelta di questo tipo eviterà al Paese un ritorno al passato, ben rappresentato dal periodo di governo Prodi, dove le varie anime della sinistra bloccavano qualsiasi azione che tentava di riformare il Paese, come per la inderogabile riforma della P.A., la riduzione degli sprechi e il taglio dei privilegi, l’introduzione di modelli valutativi meritocratici nella P.A., la liberalizzazione di molti settori e delle aziende pubbliche in particolare, la riforma della Giustizia, con l’avallo dei poteri forti e dei Sindacati ostaggio delle frange ideologicamente estremiste dei lavoratori.
Questa coalizione, dovrà lanciare un’OPA alla responsabilità anche ai tanti elettori del centrosinistra che alle primarie hanno sostenuto il candidato Matteo Renzi. Questo puo’ essere l’elemento nuovo che potrà portare alla soluzione dei tanti problemi sul tappeto. Gli elettori di Renzi hanno già condiviso un programma speculare a quello di noi moderati (8 punti di Renzi su 10, combaciano con l’ultimo programma della Casa delle Libertà) e che non potranno assecondare la politica dei due forni di Bersani (Sel e Idv) incompatibile con l’agenda Monti voluta dalla UE. e dai mercati. Un impegno concreto per la crescita. Lavoriamo insieme per un impegno programmatico inderogabile per la crescita, lo sviluppo di sistemi formativi coniugati al mondo del lavoro, lotta alla corruzione (nessun condannato in lista sarà la regola universale e senza deroghe) e lotta senza quartiere all’evasione fiscale che ruba futuro a giovani (risorse per creare imprese competitive) e qualità della vita agli anziani (generando carenza di servizi socio-sanitari e solitudine). Difesa dell’artigianato di qualità e del commercio orientato al turismo e alla rivitalizzazione dei nostri Centri Storici.
E’ imbarazzante l’ampliarsi della neet generation, sigla che sta per “Not in Education, Employment or Training”, ovvero persone che non lavorano, studiano o sono in formazione post-studio e specializzazione (in pratica un giovane su cinque nel nostro paese non fa nulla, vive con i propri genitori ed aspetta di poter iniziare a vivere la propria vita). Difesa del distretto manifatturiero italiano. Dobbiamo pretendere che la difesa del “Made in” a livello europeo sia “la” battaglia politica dell’Italia contro le lobbies dei Paesi nordici il nostro sistema manifatturiero si alimenti di innovazione e nuovi stimoli derivanti dalla valorizzazione della risorsa “cultura” e del rilancio del settore turistico oggi fortemente penalizzato dalla frammentazione della promozione e dalla carenza di nuove offerte e di nuovi servizi. Pretendere maggiore trasparenza dal sistema bancario. Stop ai crediti facili agli immobiliaristi che rappresentano lobby professionali che mettono sul lastrico piccoli fornitori. Uso dei risparmi delle famiglie e degli aiuti della BCE per velocizzazione i pagamenti della Pubblica Amministrazione e favorire l’accesso al Credito alle PMI e alle stesse famiglie che debbono continuare ad investire, magari su case energeticamente sostenibili ed innovative (domotica) ; grande attenzione e taglio dei tassi (con aiuti pubblici sostanziali) alle start up di giovani e alle imprese in spin off delle aziende con forte propensione all’innovazione.
Dentro o fuori dal Pdl allora? A questa domanda dovranno rispondere i tanti amici a cui questo gruppo aperto e responsabile fà riferimento (utilizzando da stasera soprattutto la pagina Facebook specifica per esprimere la loro condivisione o esternando le loro proposte) e che sono chiamati a metterci la faccia. Tutti quelli che in questi giorni ci hanno chiesto di “esserci”, con la necessità delle Primarie per ogni livello di governo, che hanno proposto coraggiose scelte programmatiche che vanno sicuramente oltre l’agenda Monti, soprattutto nel recupero di dignità delle nostre amministrazioni locali, Comuni in primis, tagli in modo serio i costi della politica e i troppi livelli burocratici del paese, togliendo quella cintura costrittiva del patto di stabilità, rilanci nuove politiche per l’edilizia e la casa, si impegni per la riduzione delle tasse e per favorire l’accesso al credito per le tante PMI in difficoltà, crei un piano Marshall per l’occupazione giovanile e soprattutto far si che sai la politica a sfilacciare il paese. Occorrerà creare allora alleanze autentiche, solide e chiare con i partiti e i movimenti di centro, che all’Agenda Monti, all’Europa e al PPE fanno riferimento. Presto creeremo l’occasione di un incontro aperto a tutti, alcune situazioni si stanno modificando e delineando, speriamo nel senso auspicato; altrimenti prenderemo altre vie, ma le decideremo insieme”.
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Tu chiamalo, se vuoi, trasformismo…
Tu chiamalo, se vuoi Gruppo farina 0.0.
Secondo me è un interessante tentativo di riformulazione del centrodestra, superando i limiti e le grosse contraddizioni che hanno portato alla attuale situazione di quasi implosione. Forse però è leggermente tardivo.
camaleonti ………… L’importante è mantenere la poltroncina a prescindere.
Ci fosse mai un politico che alzasse bandiera bianca riconoscendo le sue responsabilità. Facile rinnegare Silvio e ripresentarsi puliti e profumati.
Nessuno può essere accusato di trasformismo, quando si è sul punto di andare a votare. Quel fenomeno, molto diffuso in tutti gli ambienti politici, si chiama, ricollocamento. In tutti i sensi.
Quando frequentavo il Partito Socialista, credo anni ’70-’80, si vedevano persone girare come trottole da un gruppo all’altro, fino a ritrovarsi con un altri Partiti, se le caselle venivano tutte occupate prima.
Ma quando ho frequentato gli altri Partiti, successivamente, la sintuazione l’ho trovata più o meno analoga. In Regione come sapete sono iniziate le dimissioni …
In ogni caso ritengo il fenomeno “umano”. Meglio faccia “roscia”, che trippa “moscia”.
Come dice giustamente Bommarito … certe scelte occorrerebbe farle al momento giusto. Sarebbero più credibili.
@Gianpaolo
Certo che le tue frequentazioni non sono il massimo.
@ Giampaolo Sbarbati
Se trasformismo non piace, si potrebbe provare a cambiare la parola in connubio: tanto cambiando l’ordine degli addendi la somma non cambia
Questi qua, l’unica cosa che devono fare, è DIMETTERSI e tornare a fare il lavoro che fanno/facevano fuori della politica! Come possono, dopo che sono stati ad appoggiare un ladro come Berlusconi per anni ed anni, cercare di riciclarsi in qualche modo??? per carità, se vogliono, possono ricandidarsi, riproporsi come meglio credono. Ma i cittadini con un minimo di raziocinio come possono votare gente che è dalla parte di un partito che ha rovinato l’intero paese e il cui leader (o meglio: proprietario) è totalmente inaffidabile e contornato solo da pupazzi senza volontà che gestisce come e quando vuole?
Ecco i Maya di De Gasperi pronti a spacchettarsi per il bene comune e anche per un seggio.
Io mi sono fermato nella lettura alla parola “etica” del PDL. Quale cavolo sarebbe l’etica del PDL???
Che si fa per non perdere la poltrona….!!!!! Dovrebbero essere tanto umili da andarsene tutti a casa !!!!!!
@carlo. Non ci crederai, ma in tutti gli ambienti frequentati, ho trovato anche galantuomini, oltre che mascalzoni. Così è stato anche quando frequentavo la Parrocchia, la scuola, il lavoro, gli ambienti sportivi. Solo una volta ho frequentato un ambiente dove erano tutte personcine per bene. E’ accaduto in anestesia durante un’operazione chirurgica. Poi mi sono svegliato.
@ Gianpaolo
Di questo ne sono certo e condivido, ma da sempre mi faccio una domanda?
Perché i galantuomini non hanno mai denunciato pubblicamente i non galantuomini anche pur appartenendo all’opposizione?
Il cattivo pensiero mi fa rispondere: perché c’è un magna magna generalizzato.
Dovevate pensarci prima invece di scodinzolare dietro le auto blu.
@qualche galantuomo si è fatto da parte subito, qualche altro nel tempo. Ecco cosa è rimasto. La differenza tra la situazione di tanti anni fa ed oggi è che allora erano i Partiti a dettare legge, oggi sono le Persone che hanno il potere nei Partiti. Tanti anni fa Partiti “personali” non erano concepibili oggi ce ne sono a decine.
Come vive un galantuomo tra la maggioranza mascalzona? Male. C’è un livello oltre al quale non va, perché impedito da una legge non scritta che sacrifica, scusami il termine, le rotture di coglioni.
L’errore di tutti noi è stato appunto quello di metterci da parte (e non parlo solo della politica) invece di contrastare i mascalzoni che oggi imperano spavaldi.
Scusate ,
ma in un paese
dove al solo sentire che il sommo
forse ritorna , i sondaggi
danno a quel rumore un piu 5% rispetto al giorno prima ,
dove forse Bossi pensa pure lui di ritornare ,
dove Dalema riesce ancora a contare piu di Renzi , tanto da rispedirlo a casa
dove rispediamo a casa Monti perche’ non e’ riuscito a fare in un anno ciò che tutti gli altri non sono
riusciti a fare in 40
dove la magistratura , l unico motivo che trova per intervenire contro una intera amministrazione e’ di farlo solo contro Carancini sindaco e solo perche’
dicono sia andato a casa per ben due volte , con la Panda del Comune
1,5 Km in totale, eventualmente fatti
a sbafo dei contribuenti
( ma vaff )
stiamo ancora qui a commentare
questi politici nostrani perche’
stanno emulando Schettino ?????
Scorgo alcuni commentatori , che
ora la pensa diversamente da quando la pensava in maniera diametralmente opposta .
C’è il ravvedimento per alcuni e non per altri ????
Ci puo’ stare che il ravvedimento sia utilizzato e anche onErosamente anche se non proprio onOrosamente da tutti. ???
Secondo me si – solo che tutto
rimarrà comunque come prima ..
E’ il carrozzone che e’ obsoleto
e non chi ha deciso
furbescamente di salirci a bordo ,
tanto e’ vero questo,
che il rischio che corriamo sara’ quello di ritrovarci alla commissione giustizia
ancora onorevoli cloni di Isidori se non addirittura lui .
Allora cosa fare ???
Non lo so –
E Grillo inizia a farmi molta paura ..
ma spero di sbagliarmi ,
magari non come mio nonno
che alla sua epoca invece , sbagliava ad essere certo
e quindi aveva tanti malanni ma si era
rimediato la medicina per la stitichezza e pure senza
tiket ..
Bravi!!!! Tutto tranne ancora Berlusconi ancora a capo del PDL, è giusto che ci siano prese di distanza a favore di Monti… basta fare compagne elettorali sul berlusconismo e ve lo dice uno che nn sopporta Belruscioni… bisnogna fare campagne elettorale sui programmi!!!
Inutile fare proposte. Siamo al crash finale. Entro marzo chiuderanno le ultime ditte.
Da esterno do il mio modesto contributo. Non sono d’accordo sull’appoggio a Monti perchè trovo inconciliabile la sua agenda, che proponete di adottare come piattaforma comune, con la estrema necessità di recupero di competitività delle imprese, di una politica fiscale a favore del rilancio della produzione industriale, del settore edilizio, delle grandi opere, di una valorizzazione della risorsa cultura.
Apprezzo la vostra opposizione decisa alla ricandidatura di Berlusconi ma dovete indicare chiaramente il “vostro” leader e su quello chiamare gli elettori ad esprimersi. Indicare Monti a mio parere sarà visto come un ripiego, non è coraggioso e soprattutto non ridà speranza al mondo dell’impresa che invece dovrebbe essere il driver per il nuovo centrodestra.
@ Enzo
quello che mi stupisce è che non si sia ancora capito che il modello occidentale capitalistico si è dimostrato un fallimento totale.
Ma è mai possibile che non si sia ancora capito che bisogna cambiare strada e dedicarsi maggiormente a risanare l’ambiente piuttosto che distruggerlo come stiamo facendo.
E’ mai possibile che non si abbia la capacità di guardare avanti e non rendersi conto che continuando così avremo una spesa sanitaria insostenibile, visto che la vita media aumenta ma ci si ammala sempre più da giovani di malattie estremamente costose da curare.
Due sono i sentimenti che suscita l’articolo uno contrapposto all’altro.
quando nel lontano 1994 è esordito il nostro Silvio tutti noi eravamo convinti che un imprenditore del suo rango poteva sicuramente salvare l’Italia da una politica democristiana oramai obsoleta. Alcuni democristiani però si sono accorti quasi da subito che non era tutto oro quello che luccicava; molti valori fondanti della grande balena bianca non emergevano in questa nuova formazione politica; il berlusconismo imperava anche nella nostra sonnolente provincia. I nostri piccoli politici addirittura scimmiottavano il buon Silvio in diversi comportamenti e stili: l’apparire, il promettere, il bello lo scenografico e la pseudo efficienza: uno scoppiacchiare uno stile di vita non consono alle nostre educazioni e origini. Il berlusconismo che in questi anni ha contribuito ad impoverire la nostra società sia nell’economia che nei valori fondamentali della vita che da sempre sono parte integrante delle nostre comunità. Uno stile di vita che ha tolto la speranza ai nostri giovani perché ha insegnato che la carriera a tutti li livelli si faceva con il bello con la disponibilità a servire il potere in tutti i sensi e non per meritocrazia.
Oggi questi che sin dall’inizio hanno seguito il pifferaio magico scoprono che questo non ha mai suonato il piffero ma un’altri strumenti. Non diamo ulteriormente spazio ai giovani perché noi siamo i detentori delle competenze. Ricicliamoci nel nuovo…….
Ritornando ai sentimenti:
cristiano: lo insegna il vangelo il figlio prodigo.
l’altro è laico: lo suggerisce diversi proverbi tra cui “ quando muore il cane i primi che lo abbandonano sono le pulci”
Noi rispettiamo il ravvedimento.