Allagamenti nella zona sud di Porto Potenza e, in parte anche a Porto Recanati, ma danni pure a strutture pubbliche potentine.
Il mare Adriatico è ormai calmo ma qualche problema tra ieri pomeriggio e la notte appena trascorsa l’ha causato lungo la costa di Porto Potenza e Porto Recanati. Ancora una giornata infernale per il ristorante la Lancetta di Porto Potenza ma anche per il Belvedere Baden Powell, sempre nella zona sud della costa. Il locale gestito da Carlo Luciani e Paola Basili è ancora una volta finito sott’acqua: le barriere di cemento posizionate a sua difesa ma non autorizzate hanno salvato in parte la situazione ma le onde sono passata al fianco allagando il parcheggio, questa mattina ancora pieno di acqua e fanghiglia. “Al mattino avevamo l’acqua sul secondo scalino e non riuscivamo a uscire dal ristorante” dice Luciani con un lato del locale senza una vetrata di diversi metri e coperto solo con un telo di nylon “e devo ringraziare la ruspa del Comune che mi ha aperto un varco verso mare facendo defluire parte dell’acqua. La mia condizione, però, è chiara: oltre ai danni non lavorerò per altri giorni”.
Il mare, poi, ha messo in crisi anche il Lido Bello Beach sempre più in bilico sul bagnasciuga e La Rosa dei venti di Francesco Zampa, con la terrazza in parte crollata. “Non sappiamo più come difenderci e fino a quando riusciremo a farlo con le nostre forze, i nostri sforzi e il nostro denaro, andrà bene” dice il bagnino “Ogni volta spendiamo soldi per proteggerci o per salvare i nostri materiali, ma i sacrifici di una vita, di 25 anni di lavoro, spariscono in mare”. L’assessore Ezio Manzi, intanto, in questi due giorni ha monitorato la situazione della costa sud di Porto Potenza che ha subito diversi danni. Il Belvedere Baden Powell è stato nuovamente chiuso perché una parte della scarpata della passeggiata è stata ancora erosa dal mare. “I mezzi del comune sono stati sempre presenti lavorando da ieri e abbiamo anche documentato il problema con scatti fotografici” dice l’assessore “La situazione è dura e ogni volta che avvengono queste mareggiate è sempre più grave e abbiamo già mandato un telegramma alla Regione. Oggi, però, manderemo anche una relazione perché i danni sono tanti e molti bagnini sono sofferenti così come alcune strutture pubbliche, come il belvedere in pericolo dalla parte del mare e serviranno molti soldi per ripristinarla”.
Battagliera, intanto, l’Associazione Valorizzazione Area Mare Sud –Vams. “A Porto Potenza Picena bastano due gocce di pioggia per creare il caos con allagamenti lungo la costa dovuti dal troppo pieno delle vasche fognarie e dovuto alla mancata separazione delle acque chiare dalle acque scure. L’Astea aveva detto che l’avrebbe fatto entro ottobre, ma ancora niente” si legge nella nota stampa di Stefano Costantini, presidente del Vams “Ovviamente, in tali occasioni, tutti i liquami che fuoriescono dalle vasche ed un po’ di mare mosso allagano i sottopassi che collegano il paese al lungomare. Via Don Minzoni, zona Belvedere, via Gramsci sono alcuni dei sottopassi che domenica erano impraticabili. L’interruzione di Via Gramsci ha bloccato l’unico varco di fuga per evacuare l’intero agglomerato urbano di quella zona tra cui il residence Lidobello”. Il Vams, intanto, mette a disposizione dei cittadini e dei bagnini la propria competenza legale e presto organizzerà una manifestazione in Regione.
Problemi anche a Porto Recanati, ma parzialmente già risolti. La strada di via delle Nazioni a sud di Porto Recanati, dopo essere stata chiusa per l’intera domenica per il rischio allagamenti, stamattina era già riaperta. Le onde del mare sono infatti arrivate alla strada in qualche punto allagando e lasciando detriti, ma solo in piccola parte confrontandoli con la mareggiata del 31, mentre il sottopasso che la collega alla statale 16 davanti lo chalet Mauro è ancora bloccato e impraticabile. Nessun danno, fortunatamente alle abitazioni dei residenti che sabato mattina hanno incontrato il sindaco Rosalba Ubaldi con lo scopo di risolvere il problema delle mareggiate.
Allo chalet la Rotonda di Enzo Pandolfi, però, il mare è entrato allagandolo di nuovo e il titolare questa mattina ha messo in funzione le pompe per liberarlo. “La situazione è sempre questa e speriamo in un miglioramento delle condizioni atmosferiche e nell’arrivo reale dei finanziamenti. Purtroppo” dice il bagnino di lungo corso “dovremo ancora conviverci per molto, almeno fino a quando il progetto non ci sarà davvero”. Intanto, però, le onde sono persino arrivate sul tetto del locale e uno dei familiari di Pandolfi, che stava togliendo l’insegna per evitare che il mare se la portasse via o la distruggesse, ha rischiato di cadere investito dall’acqua e dalla sabbia contenuta in essa.
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ci sono problemi anche qui in montagna: vi segnalo una frana fresca fresca che ha bloccato, con una colata di fango di una decina di metri, l’unica strada che collega Pievebovigliana alla frazione di Frontillo!