A Camerino un Consiglio comunale straordinario contro la chiusura del tribunale

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Un consiglio comunale straordinario, aperto a tutti, per discutere della chiusura del tribunale è stato indetto dall’amministrazione comunale per venerdì 21 settembre alle ore 16.30 presso il teatro Filippo Marchetti. Il sindaco Dario Conti invita tutta la cittadinanza a partecipare ed i commercianti a tenere chiuso in segno di protesta. Potrebbero essere decise iniziative più clamorose, come la riconsegna delle tessere elettorali. E’ stato pubblicato nei giorni scorsi il decreto che dispone la chiusura di 31 piccoli tribunali tra cui Camerino, a cui dovranno seguire una serie di decreti per la sua attuazione. Ci sarà tempo fino al settembre del 2013, dopo quella data tutte le udienze si terranno a Macerata, ma qualora ci siano problemi logistici, una norma prevede che il ministro della giustizia (sentiti ordine degli avvocati, comune interessato ed operatori giudiziari) possa emanare un provvedimento con cui autorizza, per un tempo massimo di cinque anni l’utilizzo dei locali del tribunale che viene soppresso. Il personale è trasferito nell’organico del tribunale accorpante, per i dirigenti devono essere previste funzioni di ruolo pari a quello di provenienza. Solo il presidente del tribunale ed il procuratore capo della procura hanno facoltà di scelta, chiedendo un’eventuale assegnazione ad una sede vacante. Il tribunale di Macerata dovrà accogliere due giudici (il dottor Potetti e la dottoressa Bellesi, ma per quest’ultima la presenza del consorte nel tribunale di Macerata apre la prospettiva di una nuova sede) a seguito del trasferimento di un giudice e del collocamento a riposo di un altro, due magistrati inquirenti (i sostituti procuratori Buccini e Cicoria), una trentina di dipendenti del palazzo di giustizia. L’ordine degli avvocati camerti propone una raccolta di firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare contro la soppressione dei piccoli tribunali. Come ha spiegato il presidente dell’ordine, avvocato Corrado Zucconi, spetta al parlamento e non ad un governo tecnico pronunciarsi sul riordino della geografia giudiziaria. Nel testo si propone di ridefinire le circoscrizioni giudiziarie tenendo conto di popolazione residente,  carichi di lavoro, sopravvenienze, specificità del territorio, infrastrutture e trasporti, tasso di criminalità organizzata.

(m. o.)



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