I finanzieri di Macerata hanno individuato e sequestrato a Civitanova circa 25mila accessori riportanti uno dei più prestigiosi marchi internazionali di moda,“Dolce & Gabbana”, risultati contraffatti.
Le Fiamme Gialle, nel corso di un’attività di contrasto alla commercializzazione di prodotti con marchi contraffatti, hanno intercettato, nella zona industriale civitanovese, un carico di prodotti semilavorati destinati ad essere successivamente assemblati e commercializzati nelle boutique dell’Italia centro-settentrionale.
La qualità degli accessori e delle etichette in pelle rinvenute, oltre alla presenza dei punzoni necessari per imprimere il logo sui bottoni in metallo, sono tutti elementi che lasciano pensare che il circuito di commercializzazione degli stessi non sarebbe stato sicuramente quello dei venditori irregolari o abusivi.
Si tratta di un’abile falsificazione di semilavorati della prestigiosa marca, vista la perfezione estrema nel riprodurre i segni identificativi della celebre maison mediante la falsificazione dei bottoni metallici e delle etichette in pelle, in tutto identici agli originali, sia come “logo” che come grammatura degli stessi.
Accertata la contraffazione dei prodotti, è scattato il sequestro e la denuncia contro ignoti considerando che mittente e destinatario della spedizione intercettata sono risultati essere nomi di fantasia.
Proseguono le indagini finalizzate a risalire agli effettivi responsabili del traffico.
Rilevantissimo il danno inflitto all’organizzazione criminale del falso, visto che i prodotti sequestrati hanno impedito che finissero sul mercato beni per un notevole valore.
Questa operazione conferma il ruolo della Guardia di Finanza nella tutela del corretto funzionamento dei mercati e nella tutela dei consumatori che possono essere facilmente ingannati per effetto delle insidiose condotte poste in essere dall’industria del falso.
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Dubito che quelle etichette in pelle fossero state destinate al commercio nelle boutique, sono riproduzioni di collezioni Dolce e Gabbana risalenti al 2004-2005; chiunque compri in una boutique non dovrebbe cadere in una fregatura del genere. penso più che altro che siano state destinate o al commercio on-line dove si compra ogni pacchianata o al commercio dei cosiddetti vu-cumprà…
Ci siamo STANCATI di pagare le forze dell’ordine per questi infiniti controlli.
Che obblighino i possessori dei marchi a numerare univocamente gli articoli commercializzati (come si fa per vini pregiati, telefonini e quant’altro)!!!!
Tutti i controlli sarebbero più facili ed efficaci e non ci sarebbe evasione fiscale.
Troppo difficile?????
E chi lo dice che i possessori dei marchi
vogliono che si interrompa il mercato parallelo ????