Ribichini da bomber ad allenatore
Stupisce la juniores del Corridonia

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Ribichini

Andrea Ribichini

I vari campionati sono, oramai, giunti agli sgoccioli e oggi abbiamo ascoltato le parole di Andrea Ribichini, ex giocatore dal passato importante e odierno tecnico della juniores del Corridonia. Il quarantaduenne, corridoniense doc, può vantare una lunga e appagante carriera che l’ha visto, nei suoi venticinque anni di professione, indossare sedici maglie diverse con ben cinque campionati vinti. Nel ruolo di attaccante ha disputato gare in ogni serie, dalla D alla 2° Categoria, con un bottino prestigioso di circa 320 goal. Nelle ultime due stagioni ha gareggiato con la società Amatori Corridonia, dapprima come giocatore, poi nella veste di allenatore, dove fu esonerato ad inizio stagione ed in seguito richiamato trionfalmente a rinforzare il reparto avanzato, trascinando la propria squadra alla salvezza con ventinove reti. Ora Ribichini da due anni siede sulla panchina della società rossoverde, ottenendo con la juniores risultati ragguardevoli come di rado si era visto nella cittadina maceratese.

Mister Ribichini, raramente è capitato di vedere la juniores del Corridonia disputare un campionato da protagonista, come sta facendo la sua squadra.
La stagione è andata benissimo e abbiamo rispettato il cammino che c’eravamo prefissati all’inizio. A dicembre potevamo vincere il torneo, ma a causa dei tagli e delle vicissitudini attraversate dalla prima squadra, abbiamo perso sei elementi importantissimi, ad esempio Taglioni e Moroni, ritornati alla guida di Giovanni Ciarlantini. Come obbiettivo iniziale avevamo concordato con la società di riuscire a portare almeno un ragazzo in prima squadra.

Da sempre allenare una juniores risulta complesso, come è riuscito a coniugare le esigenze della prima squadra e dei giovani che spingono per emergere?
Io ho sposato il concetto di collaborazione tra gli allenatori. La mia preoccupazione principale è quella di preparare i ragazzi tecnicamente e mentalmente, a costo di grossi sacrifici e difficoltà. Come spesso accade, la juniores svolge un duplice compito di recupero per quei fuoriquota reduci da un infortunio o non al top della forma e di preparazione per gli altri. Basti vedere la partita con la Vis Macerata, nella quale abbiamo giocato con quattro allievi, incluso un ’97.

Che rapporta ha con gli altri membri dello staff?
Innanzitutto, vorrei ampiamente ringraziare Massimo Ciocci, direttore generale del Corridonia, che due anni fa ha puntato su di me, dandomi l’opportunità di guidare la mia attuale squadra. Con Giovanni Ciarlantini e il suo vice Raffaele Gesuelli ho un rapporto ottimo. Ci tengo a rimarcare che sono delle gran brave persone, oneste e qualificate.

E domenica la sfida per il secondo posto con il Potenza Picena…
Giocheremo a viso aperto e con la consapevolezza di poter far bene, sperando di raccogliere quei punti che ci consentano di migliorare il quarto posto dello scorso anno. In casa abbiamo mantenuto un rollino spaventoso con dieci vittorie e due sconfitte, mi auguro di poter terminare con una bella prestazione e se dovesse arrivare il secondo posto bene, altrimenti non ne faremo un dramma.

Il prossimo anno la ritroveremo ancora con il Calcio Corridonia o pensa sia giunto il momento per tornare ad allenare una prima squadra?
Vi dico la verità. Sto molto bene qui a Corridonia e trovo il mio ruolo gratificante ed appagante. Prima di prendere una decisione, ascolterò il parere della società sul mio operato, ma fosse per me rimarrei più che volentieri in quello che è il mio paese.



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