di Alessandra Pierini
Sindacati sul piede di guerra per la manovra proposta dal premier Monti. Anche a Macerata, come nel resto d’Italia, le sigle sindacali hanno scioperato e hanno sventolato le loro bandiere, affidando alla piazza le loro idee e la proteste contro le decisioni prese dal governo. Cgil, Cisl e Uil si sono riunite e hanno sottolineato attraverso una serie di interventi di soggetti appartenenti alle fasce più colpite dalla riforma quelle che considerano le debolezze della manovra. Al margine, pur condividendo le stesse idee e i medesimi obiettivi, i componenti dell’Ugl, il cui segretario provinciale Salvatore Zizzi ha denunciato «l’emarginazione da parte delle altre sigle sindacali che ci considerano un sindacato di destra. Questo accade solo a Macerata – ha precisato Zizzi – visto che ieri il nostro segretario nazionale era insieme a tutti gli altri a trattare con Monti e oggi a Roma la nostra associazione è scesa in piazza con tutte le altre».
In totale comunque più di 500 persone si sono incontrate per condividere le motivazioni della manifestazione, già presentate dai sindacati nel corso di una conferenza stampa: disaccordo con la riforma delle pensioni e con la penalizzazione dei lavoratori dipendenti, richiesta di una lotta seria ed efficace all’evasione e all’elusione fiscale, dell’eliminazione di sprechi e privilegi.
Le sigle sindacali chiedono un confronto su una riforma del mercato del lavoro che elimini la precarietà, una riforma fiscale che riduca le tasse sui redditi medio bassi da lavoro dipendente e da pensione e la tassazione sui grandi patrimoni mobiliari e immobiliari.
I tre segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno scelto di non intervenire per lasciare spazio alle testimonianze e subito dopo la fine dell’incontro si sono fatti portavoce al prefetto di Macerata Vittorio Piscitelli delle considerazioni raccolte durante la protesta. Ha aperto il giro sul palco Tiziana Mercuri, insegnante 58enne, che si vede sempre più lontana dalla pensione e rivendica il suo diritto. (Guarda il video)
La musica e la condivisione di difficoltà comuni hanno fatto da collante tra tanti che, ognuno con una vicenda personale, si sono resi un unico soggetto nelle comuni problematiche.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
suvvia… quando c’era il Papi che ci ha portato in questo disastro, CISL UIL e UGL manco 5 minuti di sciopero……………….sindacati LIBERI o sindacati comprati come Scilipoti???
500?!? Mah sarà… forse contando le gambe… o magari prendendo in considerazione anche le aste delle bandiere…
Dal video si contano al massimo 150 persone. Al netto dei dirigenti sindacali (4 sigle presenti), dei giornalisti, degli incaricati della questura e dei curiosi che erano lì per caso…
Sembra che finita la verve antiberlusconista nei lavoratori non vi sia la benché minima preoccupazione sulla soppressione dei diritti fondamentali. Non sarà perché solo in pochi si sono veramente preoccupati di spiegare loro le conseguenze di ciò che sta succedendo, diversamente avremmo avuto una manifestazione con la partecipazione di 5.000 persone. Purtroppo questo è l’effetto di anni e anni di politicizzazione della lotta sindacale, per il futuro sarà il caso di rivedere tutto e ritornare a preoccuparsi veramente di tutelare i lavoratori.