Da Esildo Candria, coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, riceviamo:
Il silenzio improvvisamente sceso sulla questione rifiuti nella provincia di Macerata è preoccupante. Il fallimento della trattativa SMEA-COSMARI no può diventare il pretesto, da parte di tutti, per lasciare le cose come sono, facendo cadere sulle tasche dei cittadini i disservizi e i maggiori costi di smaltimento, causat i da gestioni diseconomiche e frammentate.
Occorre fermarsi e riprendere un ragionamento serio, a partire dalla legge regionale recentemente approvata che toglie ai comuni la possibilità di decidere autonomamente l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento, assegnandolo unitariamente all’assemblea dei Comuni (ATA), che dovrà procedere, come previsto dalla legge all’espletamento della gara prevista dalla recentissima disciplina normativa nazionale.
Sinistra Ecologia Libertà ritiene che nessun altro ente – sia esso il consorzio o singoli comuni – abbia il diritto, oggi, di decidere unilateralmente come sarà – e soprattutto – chi gestirà la raccolta dei comuni nella nostra provincia. Peggio ancora sarebbe se qualcuno degli enti interessati cercasse di sottrarsi ai doveri previsti dalla legge, riorganizzando la gestione del servizio, o l’ente, ignorando che tale potere, oggi, appartiene solamente alla nuova assemblea dei Comuni prevista dalla legge regionale, presieduta dal Presidente della provincia.
SEL ritiene che in quella sede vada perseguita, immediatamente, l’unificazione delle gestioni esistenti nel territorio provinciale, dando vita ad un soggetto interamente pubblico, che, in base ai dettami legislativi attuali, non può che essere una società per azioni monoservizi. Il tempo c’è. Tale società, qualora restasse immutato il dettato normativo che obbliga alla gara in barba al referendum di giugno, potrà partecipare alla selezione per l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti, allontanando il rischio che tale servizio finisca nelle mani di società controllate da soggetti pubblici e privati provenienti da altre regioni, con le inevitabili ripercussioni sulla qualità del servizio, le prospettive – inaccettabili – di smaltimento con incenerimento e la perdita di occupazione.
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Finalmente un politico che dice con chiarezza ed in poche parole che cosa i Sindaci debbono fare (in tutta fretta!!) per garantire una gestione integrata dei rifiuti su base provinciale, nel pieno rispetto delle leggi nazionali e regionali vigenti.
Bravo Candria! Nonostante io sia un anno luce dal Suo pensiero politico,concordo pienamente con quanto da Lei espresso.Trattasi di legge regionale in primis e soprattutto di salvaguardare centinaia di posti lavoro.
Dovrebbe usare la cortesia di farlo capire al sindaco Carancini,ai sindaci di “quei “comuni con contratti in scadenza e ancora, ai responsabili dei sindacati cisl e cgil artefici di questa assurda situazione .