(foto-servizio di Guido Picchio e Lucrezia Benfatto)
“L’agricoltura è considerata la cenerentola delle scelte governative”. Con queste parole il leader dell’Italia dei Valori, l’On. Antonio Di Pietro, ha aperto il suo intervento nel corso del convegno sulle problematiche dell’agricoltura organizzato dall’IdV insieme all’Anpa, l’associazione nazionale dei produttori agricoli.
Il convegno ha richiamato tantissime persone, talmente tante che le sedie della sala messa a disposizione al Castello della Rancia di Tolentino non sono bastate per tutti. Presenti non solo iscritti o simpatizzanti del partito, ma anche tanti agricoltori che appoggiano altri schieramenti e hanno voluto partecipare intervenendo sui problemi del settore.
“Se l’Italia dei Valori va al Governo, tra le responsabilità che ci assumiamo c’è anche quella di assumere la gestione dell’agricoltura, perchè se non stai dentro le stanze dei bottoni puoi fare ben poco”. Di Pietro ha voluto lanciare questo messaggio “a tutti i presenti e al Paese”: “l’impegno è di intervenire su questo tema, ma vogliamo andare al Governo per farlo”.
“Si parla poco dell’agricoltura, non è stata posta per niente attenzione sulle 250 mila aziende agricole che hanno chiuso negli ultimi tempi” ha continuato il leader dell’IdV, ricordando che anche lui è un agricoltore, ma “posso permettermelo perchè faccio il parlamentare, mio padre invece ci ha fatto grandi tre figli con la terra, ora questo non è più possibile. O si interviene, o l’agricoltura è destinata a scomparire. Questo Governo ha fallito, come quelli di centro sinistra sul tema dell’agricoltura”.
Entra poi nello specifico, di quello che vorrebbe fare, perchè “a primavera si andrà a votare per necessità e oggi dobbiamo dire agli elettori cosa vogliamo fare”: “Se vado al governo, prima di tutto voglio eliminare gli enti inutili, i cui consigli di amministrazione servono solo a dare una poltrona ai trombati della politica ed è necessario fare un progetto energetico nazionale, che oggi manca, in cui stabilire le ripartizioni per territorio e le quantità per regione. Ambiente e territorio vanno difesi”.
“Per rimettere a posto l’agricoltura italiana ci vorrà Padre Pio, perchè a noi agricoltori può salvarci solo un miracolo” ha detto Furio Camillo Venarucci, presidente nazionale Anpa, chiedendo “dignità per gli agricoltori” e sottolineando che “nè la politica nè le associazioni di rappresentanza hanno tutelato i nostri interessi che sono anche gli interessi della nazione”. Venarucci ha messo in evidenza che “senza i capelli bianchi che lavorano la terra, la gente potrebbe non mangiare o mangerebbe prodotti di pessima qualità” e ha chiesto “politiche agricole serie” e “di pulire il settore da tutto ciò che non serve, come i consorzi di bonifica e tutte quelle strutture che danno solo poltrone”.
L’onorevole Ignazio Messina, responsabile organizzazione nazionale IdV, ha fatto un lungo elenco delle azioni da intraprendere, come la semplificazione della burocrazia, le agevolazioni nei momenti di crisi, il riconoscimento della funzione sociale dell’agricoltore, il ritorno dei giovani nel mondo dell’agricoltura, l’iva agevolata sugli investimenti, il controllo dei prezzi sui prodotti utilizzati. E ancora, la sicurezza sul lavoro e il regolamento dell’accesso ai mercato.
La realtà del settore agricolo è stata esposta chiaramente dall’onorevole Anita Di Giuseppe, capogruppo IdV nella Commissione Agricoltura: “Nel decreto sviluppo di soldi per l’agricoltura non ce sono e non ci saranno. Il pianeta del ministro Romano e del Governo è lontano da quello dell’agricoltura e non viene fatto nemmeno un tavolo con gli addetti ai lavori”.
Il convegno ha dato la possibilità agli agricoltori di intervenire ed esporre problemi e preoccupazioni. Sono intervenuti anche l’on. David Favìa, coordinatore regionale Idv, Paola Giorgi, vicepresidente Assemblea legislativa Marche, l’assessore provinciale Giovanni Torresi, Vania Longhi, IdV Tolentino, Renata Rogo, responsabile nazionale Dipartimento agricoltura, Fulvio Mamone Capria, presidente LIPU e il professor Antonio Argenti, che insegna economia dello sviluppo in Svezia. Quest’ultimo ha sottolineato “l’importanza dei progetti di sviluppo per crescere” e “il suo essere stupito dalle lamentele di chi è al governo per il documento Pac 2014-2020, visto che girava già dal 2006 e si poteva intervenire prima per le modifiche”.
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Chissà se è informato dell’ultimo “regalo” fatto dal Consorzio di Bonifica agli agricoltori….
Che regalo Andrea beccacece?ciao