Mercoledì alle ore 21, nella sede del circolo Acli, si svolgerà l’incontro della Giunta itinerante di Macerata con i residenti del quartiere Vergini. Ed è proprio da qui che arriva una protesta della società sportiva e di alcuni genitori:
“L’unica palestra di Judo a Macerata, nonchè l’unica del quartiere delle Vergini, è seriamente a rischio. Se non si trova una soluzione entro il 30 dicembre, il glorioso judo maceratese non avrà più una sede dove praticare l’attività sportiva.
“Momentaneamente – scrive la società Judo Equipe – gli sportivi (per la maggior parte bambini) sono stati “adottati” dall’Università di Macerata che, sensibile alle richieste di ragazzi e famiglie, ha messo a disposizione dell’associazione la palestra di Largo Bertelli, presso la Facoltà di Scienze della Formazione, fino a fine anno, dimostrando così di essere vicina anche alle istanze del territorio in cui lustra da secoli. La vicenda inizia nell’ottobre 2005, quando il Comune di Macerata stipula una convenzione per cinque anni con l’Università degli Studi di Macerata la quale concede in uso al Comune, i locali del Polo Didattico Bertelli sede della Facoltà di Scienze della Formazione, adibiti a palestra di judo con l’acquisto, da parte del Comune, di tutti gli accessori per l’attività judoistica tra i quali i costosi tatami.
A fronte del pagamento di un canone, i locali vengono concessi in regolare uso anche all’ASD Judo Equipe di Macerata. Il Judo in città raccoglie sempre più consensi e gli aderenti all’associazione gli iscritti crescono di anno in anno. Nessuno dal Comune si preoccupa però, in virtù di un rapporto bilaterale Comune-Università, di avvisare l’associazione Judo Equipe che la convenzione scade ad ottobre 2010.
Solo il 18 luglio 2011, il Comune di Macerata comunica all’associazione che dal successivo 1 settembre, questa avrebbe dovuto lasciare la palestra. Senza proporre o indicare alternative. Chiara ed evidente è stata l’immediata preoccupazione della Dirigenza dell’ASD Judo Equipe, per il futuro del sodalizio e per i suoi giovani atleti, quasi tutti minori, stante l’imminente inizio dell’attività sportiva, fissata da tempo proprio per il primo di settembre. Il sindaco Romano Carancini, nei primi giorni di agosto aveva comunicato la ferma intenzione dell’amministrazione a sostenere il Judo a Macerata confermando l a sede attuale o, in alternativa, trovandone una nuova. La stessa intenzione è stata, in più occasioni ribadita anche dall’Assessore allo sport, Alferio Canesin.
Oggi, ad un anno dalla scadenza dell’accordo Università-Comune, rimangono solo le parole dell’amministrazione e nessuna azione tangibile!
Della palestra nessuno conosce la futura destinazione e probabilmente il nuovo Quartiere delle Vergini subirà un’altra perdita perché essa rappresenta l’unico servizio esistente, ma soprattutto nessuno conosce il futuro della Judo Equipe, che rischia concretamente di rimanere, assieme ai suoi cinquanta atleti, in mezzo ad una strada a partire dal prossimo gennaio! A questo punto la domanda è: Dobbiamo far allenare i nostri giovani atleti sul selciato di Piazza della Libertà per ottenere una palestra per il judo entro dicembre?”
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Quando ho avuto il piacere di conoscere il Judo Equipe di Macerata, ho sinceramente pensato che il luogo in cui gli atleti si allenavano dietro alle grandi vetrate, da picccolissimi a grandi, fosse davvero giusto, e in quanto dipendente dell’Ateneo, ho apprezzato l’uso che della sede si stava facendo: un bell’esempio di stretta connessione tra l’istituzione accademica, quella che fa cultura, ed il territorio fatto di genitori che, beneficiando di quegli spazi (anche esterni) stavano ad osservare i figli, chiacchierando del più e del meno,confrontando le proprie ansie e le aspettative, ma soprattutto condividendo il proprio tempo. La condivisione degli spazi di aggregazione nella sua ovvietà è invece un fenomeno che sembra difficile al limite dell’impossibile per le nuove generazioni: connesse con il mondo attraverso il PC, ma chiuse nella solitudine delle mura domestiche. Al judo Equipe invece si respira aria di casa, di voglia di stare insieme. Ogni allenamento è occasione di festa, anche dopo la fatica degli esercizi, c’è sempre voglia di stare ancora un po’ insieme.
Adesso per i soliti e noti problemi gestionali la sede non è più disponibile, il Comune non rinnova la Convenzione con l’Ateneo e la società è a piedi. Ma è mai possibile che se in questo paese qualche cosa funziona, puntualmente lo si destruttura?
I soldi spesi per gli arredi, la fatica di trovare altri spazi, il rischio che la nuova sede possa non essere adeguata, il fatto che alle Vergini non ci siano altri spazi dedicati ….. Ma tutto questo proprio non conta?
Qui non è questione di indignazione, qui il dramma è che ogni problema diventa IL PROBLEMA…. che difficilmente qualcuno risolve.
Se non è una vergongna questa….