di Mauro Nardi
Con questo caldo africano si boccheggia un pò ovunque e non tutti hanno la fortuna di godere di condizionatori d’aria. A Recanati gran parte delle strutture pubbliche sono prive di climatizzatori e affini e per rinfrescare gli ambienti sono stati rispolverati i cari vecchi ventilatori. Un rimedio ormai antico ma al quale sono costretti a ricorrere gli operatori dell’Ospedale Santa Lucia, per cercare di rendere meno opprimenti i reparti di pediatria, ostetricia ma sopratutto medicina dove sono ricoverati numerosi anziani. Per costoro la situazione diventa pressochè insopportabile già alle prime ore del mattino e a ben poco servono le pale in movimento e e i finestroni completamente spalancati. Il vento soffia con avarità e a mezzogiorno la temperatura raggiunge quote al limite della sopportazione per coloro che vantano una buona salute, figuriamoci per pazienti ultraottantenni e costretti a letto con insufficenza respiratoria. Una situazione al quanto anomala sopratutto se è vero che presto l’intera struttura verrà convertita in lunga degenza, quindi con pazienti che presenteranno un quadro clinico complesso e non certo migliorabile con le alte temperature.
Attualmente, nel nosocomio cittadino, gli impianti di climatizzazione sono presenti in tre delle sei corsie della Chirurgia, al Pronto Soccorso che è stato recentemente ristrutturato, negli ambulatori di ostetricia e nell’ufficio del primario del laboratorio analisi. Per il resto l’aria condizionata soffia solo negli ambienti adibiti a deposito di farmaci e in quelli con la presenza di macchinari come dialisi, radiologia e laboratorio analisi.
Tutto il resto è in balia del gran caldo, comprese le sale d’aspetto che in certi orari si affollano a tal punto da rendere l’attesa al limite del possibile.
Sono al fresco, invece, gli ospiti della Residenza Sanitaria Assistita di Via XX settembre, ma non quelli dell’adiacente casa di riposo degli Ircer dove non esiste un impianto di aria condizionata. E nell’altro ente piu’ importante della città non va molto meglio. Al Palazzo Comunale gli ambienti climatizzati sono soltanto l’aula magna, l’ufficio del sindaco e del segretario comunale e una parte dell’ufficio tecnico situato nel terzo piano. Un reparto, quest’ultimo, rinfrescato da un paio di condizionatori portatili che servono principalmente a raffreddare i due server in dotazione all’area tecnica. Strano però che lo stesso provvedimento non si sia adottato negli uffici del Centro Elaborazione Dati dove sono collocati dieci server, i gruppi di continuità, la centralina telefonica e altri macchinari che rischiano da un momento all’altro il black out. Anche negli altri uffici ci si arrangia alla meglio, con finestre aperte e ventilatori che qualche impiegato ha portato addirittura da casa. Qualcuno azzarda anche un abbigliamento quasi da mare ma solo se non si è a contatto con il pubblico. Per tutti gli altri la sauna è assicurata, sopratutto per chi è costretto ad indossare pantaloni lunghi o la divisa.
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