Ancora incerto il futuro dell’Ircr di Macerata. Entro il 30 giugno l’ente dovrà uniformarsi alle direttive nazionali finalizzate al riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e darsi una nuova forma giuridica da scegliere tra Azienda Pubblica a servizio della Persona e Fondazione. Il consiglio di amministrazione dell’ente si è già pronunciato lo scorso aprile sul tema con una delibera che sceglie l’azienda pubblica. La decisione è stata accolta con soddisfazione dal comitato dei famigliari e degli ospiti di Villa Cozza che scrivono in una nota firmata dal rappresentante Mario Zega: «Il nuovo Consiglio di Amministrazione con questa decisione ha dimostrato di avere un grande senso di saggezza sociale, di riappropriarsi di scelte politiche, di assumersi importanti responsabilità, di essere rispettoso del volere dei cittadini, della gente che vive le problematiche degli anziani, dei non autosufficienti, di sapere riconoscere nella vita “Ircr” di ogni giorno quali sono i problemi veri e quali le menzogne propagandistiche. La trasformazione dell’Ircr in Azienda dei Servizi alla Persona (ASP) costituisce un fondamentale passo per la costruzione di un nuovo sistema di welfare atto a fornire risposte adeguate ai nuovi bisogni, alle domande sociali, sempre più orientate alla flessibilità degli interventi ed alla personalizzazione. Il nuovo sistema di protezione sociale si dovrà basare sulla coesione sociale, sulla riduzione delle diseguaglianza, sull’ampliamento dei diritti di cittadinanza, sull’accompagnamento e sul sostegno alle persone nel loro percorso di vita. Possiamo immaginare che nei prossimi giorni con l’approssimarsi della scadenza del termine del 30 giugno ci saranno un susseguirsi frenetici di incontri tra le segreterie di partito, tra la maggioranza di centro sinistra, per decidere cosa fare, quale struttura scegliere, ma una cosa deve essere chiara, di tempo per discutere, per coinvolgere i vari attori è stato abbondantemente inutilizzato. La società civile, reale, i rappresentanti degli ospiti,i sindacati, i lavoratori, i cittadini coinvolti nelle problematiche dell’anziano hanno già scelto in maniera ragionevole, oculata, ponderata e pertanto le segreterie dei partiti ne devono tenere conto se vogliono veramente ridurre le distanze tra la politica enunciata e quella reale». Ora infatti sarà il consiglio comunale a dover affrontare la questione e a pronunciarsi sulla posizione da prendere.
Deborah Pantana, consigliere comunale del Pdl, ha presentato sul tema una mozione che sarà discussa nella prossima seduta.
«Considerato che l’Ircr – scrive la Pantana – oggi si trova nella condizione ottimale per diventare azienda pubblica, che sarebbe peraltro la prosecuzione naturale delle ex ipab, in quanto essa è l’unica ipab all’interno dell’ambito sociale e potrebbe avviare un discorso di convenzionamento e gestione associata di servizi, come in parte già sta facendo, vogliamo impegnare l’amministrazione comunale di Macerata ad intraprendere un percorso di trasformazione dell’Ircer che vada nella direzione di creare un’azienda pubblica a servizio della persona».
Deborah Pantana ha sottolineato anche quelli che considera vantaggi dell’azienda pubblica: «Se diventasse un’azienda pubblica, l’Ircr parteciperebbe alla programmazione regionale, che si traduce in certezza di posti letto convenzionati con Asur e finanziamenti pubblici regionali. Se invece rimarrà ente pubblico sarà obbligata al controllo pubblico sia da parte delle autorità che da parte delle parti sociali e degli organi istituzionali. Ritengo che in questa fase sarebbe necessario non privare l’Ircr di una possibilità concreta ed attuabile di sviluppo, anche territoriale, di servizi a fronte di nessuna altra proposta futura».
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