Questa mattina gli attivisti di Legambiente, muniti di bandiere e striscioni, hanno tinto di giallo la contrada Boschetto di Macerata per rimandare simbolicamente al mittente il progetto del mega impianto fotovoltaico a terra di oltre 18 MWp, e tutti gli altri interventi simili per estensione ed impatto, che vogliono essere realizzati nelle Marche. Questi progetti fanno del male al fotovoltaico e non aiutano di certo la causa.
“Da anni il fotovoltaico si è affermato come simbolo del riscatto energetico e si è rilevata una carta vincente per uscire dalla dipendenza dalle fonti fossili grazie all’impiego delle fonti rinnovabili – commenta Legambiente -. Non ci stancheremo mai di sostenere il fotovoltaico, di sostenerlo sui tetti di case e capannoni, a terra nelle aree artigianali, nelle cave dismesse, nelle discariche, a ridosso delle grandi infrastrutture, sulle coperture dei parcheggi. Siamo convinti che il fotovoltaico può essere messo anche a terra, con attenzione a dimensione e luoghi, se diventa realmente
integrazione di reddito per l’imprenditore agricolo che continua così a coltivare la terra e ad essere presidio e manutentore del paesaggio agrario, funzione per noi irrinunciabile. Non ci stancheremo mai di sostenere il buon fotovoltaico e lo facciamo grazie a campagne come Eternit Free, promossa da Regione Marche, Provincia di Ancona,
Legambiente e AzzeroCO2, che aiuta a rimuovere l’amianto dai tetti per la sostituzione con pannelli solari, un progetto che prevede solo ed esclusivamente l’installazione sulle coperture di edifici pubblici, privati ed agricoli e che quindi non sottrae territorio. Inoltre ieri è stato firmato il rinnovo della convenzione tra Legambiente e Federazione Marchigiana delle Banche di Credito Cooperativo, esperienza che ha portato in 4 anni all’installazione di 524 piccoli impianti per quasi 19 milioni di euro con risparmio di CO2 stimato intorno ai 65 milioni di kg. Esperienze queste che hanno promosso il buon fotovoltaico, quello che aiuta la diffusione delle rinnovabili senza stravolgere il paesaggio e che coniuga perfettamente innovazione, sana economia e nuovi posti di lavoro.
Questo mega impianto si contrappone fortemente a questa rivoluzione energetica ed economica in corso – continua Legambiente -. L’intervento di Contrada Boschetto di Macerata, con oltre 40 ettari di pannelli, non aiuta il fotovoltaico e rischia di uccidere le buone esperienze che in tutti questi anni hanno permesso di accelerare la svolta energetica della nostra Regione, oltre che compromettere il futuro stesso del buon fotovoltaico. Tutto questo in una Regione, le
Marche, che ha un gran bisogno di energia rinnovabile ma che ha anche la necessità di tutelare il suo paesaggio.
Ed è per questo che diciamo no a questo progetto e gli altri simili – conclude Legambiente -, chiedendo però a Regione, Province e Comuni da un lato di essere più coraggiosi e aiutare l’installazione di fotovoltaico dove non fa male, con semplificazioni amministrative, riduzione dell’ICI e incentivi. Ma dall’altro chiediamo alle istituzioni di essere più attente, rigorose e sensibili, fissando nuove regole per creare un legame vero e una connessione più stretta con l’agricoltura”.
Alla manifestazione hanno preso parte Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche, Gianfranco Borgani, presidente del circolo Legambiente di Mogliano, volontari di Legambiente e diversi membri del Comitato Pro Boschetto.
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