Un’organizzazione finalizzata a “pilotare in modo sistematico e seriale” gli appalti di Trenitalia spa in cambio di tangenti. E’ l’accusa della Procura di Napoli a due ex dirigenti della società, Raffaele Arena e Fiorenzo Carassai, e a tre imprenditori, fermati dalla Gdf.
Secondo il gip, il recente licenziamento dei due dirigenti non ha impedito loro di continuare a interferire su gare e commesse.
Carassai avrebbe ottenuto soldi per costruire un pastificio a Campofilone (Fermo), intestato al figlio Leonardo, pure lui indagato. Il pastificio è stato posto sotto sequestro.
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Una banda pugliese-marchigiana che spacciava cocaina e sostanze anabolizzanti, fra cui l’ormone della crescita Gh, ma senza disdegnare rapine ed estorsioni, è stata sgominata a Fano dalla polizia.
Con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata ad altri reati sono finiti in manette due pericolosi pregiudicati di San Nicandro Garganico (Foggia), G.M. e M.D., 37 anni, ritenuti i capi dell’organizzazione, e un fanese di 50 anni, G.B., incaricato di piazzare gli steroidi e la droga. Denunciati a piede libero altri due fanesi (M.C., 39 anni, e F.G., 40), un calabrese di 30 anni, D.M., un trentacinquenne foggiano, N.M., e un uomo di 45 anni residente a San Giorgio di Pesaro. L’organizzazione operava fra le province di Pesaro e Ancona. In particolare, vendeva illegalmente in varie palestre della regione il Gh, o ormone somatotropo: una proteina prodotta dalle cellule dell’ipofisi (ma anche per via sintetica in laboratorio), la cui commercializzazione è regolata rigidamente proprio per il rischio di trasmissione di malattie genetiche. La banda reclutava clienti con l’aiuto di F.G, un culturista con precedenti per spaccio: gente disposta a comprare steroidi così come dosi di cocaina. Sia con i clienti che con i collaboratori i metodi dei due pregiudicati pugliesi erano estremamente violenti, con continue minacce, ricatti, estorsioni e anche prelievi forzosi di denaro. Dopo un anno di indagini, il Commissariato di Fano, diretto da Stefano Seretti, e la Squadra mobile di Ancona guidata da Luigi di Clemente, sono riusciti a incastrare la banda. Nella rete sono caduti anche un ristoratore e diversi abitanti di Fano titolari di crediti o debiti per i quali l’organizzazione criminale si faceva garante della riscossione, minacciando sia gli uni che gli altri. Almeno tre le rapine e altrettante le estorsioni attribuite al gruppo. G.M. è stato fermato dalla Mobile al casello autostradale di Ancona con 50 grammi di cocaina. M.D. a Marotta
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