ANSA – ROMA – L’idea iniziale del programma di Saviano e Fazio non si tocca, sul piatto restano quattro puntate tra ottobre e novembre. Nessun cambiamento anche per la Dandini, quattro appuntamenti settimanali. Il direttore di Raitre, Antonio Di Bella, blinda il suo palinsesto per la prossima stagione e lo consegna così al cda.
Martedì, o forse nella riunione successiva, quando il consiglio d’amministrazione deciderà i programmi 2010-2012, dovrà mettere in conto una valanga di proteste qualora decidesse di toccare le trasmissioni serali del terzo canale. Il tutto in un clima che potrebbe farsi incandescente, dopo l’incontro che ci sarà lunedì con i sindacati del personale non giornalistico sul piano industriale, che si preannuncia più acceso di quello di oggi con l’Usigrai e l’Adrai.
L’ipotesi di un taglio da quattro a due delle puntate della nuova trasmissione di Roberto Saviano e Fabio Fazio, che riguarderebbero due inchieste sul tema dei rifiuti in Campania e del terremoto in Abruzzo, rivelata da ‘La Repubblica’, ha incontrato la netta opposizione del presidente della Rai, Paolo Garimberti. “La presenza di Saviano sui nostri schermi dà corpo all’idea di qualità che secondo me deve incarnare la Rai”, ha spiegato. Tra io tanti no, anche quello dell’Idv che ha scatenato la reazione di Masi. “La Rai è diventata la stalla di Arcore e Masi è lo stalliere di Arcore”, ha attaccato il portavoce, Leoluca Orlando. “Dichiarazioni diffamatorie di inaudita gravità”, secondo il dg, che ha deciso di adire le vie legali. Dure anche le parole del direttore di Farefuturo webmagazine, la fondazione di Gianfranco Fini.
“Lo Stato – sottolinea Nicola Rossi in un editoriale – abdica alle sue funzioni per accontentarsi di nani e ballerine, di zerbini e di veline”. Diverse e spinose le questioni che il cda si troverà ad affrontare. C’é il caso Santoro, ancora aperto. Lunedì il giornalista parlerà in conferenza stampa al fianco del direttore di Raidue Liofredi, dato in uscita. C’é la posizione dell’ex direttore di Raitre, Paolo Ruffini, che attende di conoscere la sua collocazione dopo che il giudice del lavoro gli ha dato ragione. Per non parlare delle proteste di Rainews e del suo direttore Corradino Mineo che oggi è sceso in piazza con la redazione. Sullo sfondo il piano industriale 2010-2012, che deve garantire il pareggio di bilancio e quindi porterà con sé razionalizzazioni e tagli. Nell’incontro di oggi a viale Mazzini tra Masi e l’Usigrai nessun numero, solo un affresco sulle intenzioni della dirigenza.
“Una rimodulazione dell’offerta informativa, che sarà attentamente valutata e concordata con il sindacato”, questa l’intenzione dell’azienda secondo quanto riferito dal sindacato dei giornalisti. La creazione di Agenzia News, con l’accorpamento di Rainews e Televideo, sono sul piatto, ma solo come ipotesi. “Cantieri di lavoro”, li avrebbe definiti il dg. Le uscite avverranno con gli incentivi all’esodo, ma i dettagli si sapranno solo dopo il confronto con le altre sigle sindacali. Le esternalizzazioni dovrebbero essere concentrate nel ‘trucco e parrucco’ e nelle riprese esterne. I giornalisti, almeno su questo fronte, dovrebbero essere al riparo.
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