Storia e aneddoti del gioco
del pallone al bracciale:
la Disfida infiamma ancora Treia

Tra i giocatori anche il fondatore della Lube Luciano Sileoni

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di Beatrice Cammertoni

ed Eros Mandolesi

Nella prima settimana di agosto, come è ormai tradizione dal 1979, la città di Treia fa un balzo indietro nel tempo fino al 1821, rievocando con i suoi usi e costumi, l’età d’oro del Gioco del Bracciale. “La trentunesima edizione della Disfida è partita alla grande: le presenze sono aumentate e già ad inizio settimana il numero dei visitatori è sorprendentemente alto.” È con grande entusiasmo che il Sindaco Luigi Santalucia descrive questi primi giorni di festeggiamenti: “L’appuntamento di sabato, con l’assegnazione del Premio Didimi a Padre Genga alla presenza anche del nostro Vescovo è stato molto emozionante, sono soddisfattissimo! Aspettiamo la notte bianca e speriamo nella sua ottima riuscita.”

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Con un programma anche quest’anno ricco di iniziative, la Disfida ruota intorno alla competizione a colpi di bracciale tra i quattro quartieri treiesi: Vallesacco, Borgo, Cassero e l’Onglavina. L’arena treiese, sulla quale si affaccia la suggestiva Piazza Leopardi, vedrà domenica l’incoronazione del vincitore di quest’anno, dopo il successo ottenuto l’anno scorso dai giocatori vestiti di viola del quartiere Vallesacco. In occasione del bicentenario della nascita di Didimi, il più famoso battitore treiese protagonista di una delle cinque canzoni civili di Leopardi, nel 1998 Treia ha acquisito il marchio di Città del Gioco del Pallone con il Bracciale, rafforzando ancora di più un legame mai interrotto nel corso degli anni: non c’è vetrina di negozi e bar che non esponga lo strumento in legno di sorbo ed in alcune abitazioni addirittura le fioriere prendono la forma caratteristica contornata di spuntoni.

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Nel corso degli anni la tradizione si è trasmessa di generazione in generazione, tant’è che oggi, circa la metà dei 95 giocatori di quest’anno fa parte delle categorie dei giovanissimi e degli esordienti. La squadra si compone di tre membri, un terzino, un battitore ed una spalla, con un quarto uomo, il mandarino, che indirizza la palla in campo. Le due squadre treiesi nel corso del ‘900 hanno raggiunto i massimi livelli nelle competizioni nazionali: nel corso degli anni ’30, la Treia Didimi e la Treia Pro Loco vennero addirittura squalificate nel corso della disputa all’arena Sferisterio per “manifesta superiorità” rispetto agli altri competitori. Per non parlare degli anni ’50, quando con Nando Scorcella (nella foto), la Didimi per un intero decennio, non lascia quasi mai le prime posizioni della classifica italiana.

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A distanza di sessant’anni il celebre giocatore ripercorre con noi la sua carriera agonistica: “Ho iniziato a giocare nel ’52, quasi per caso. Un giocatore, Bartoloni (proprietario delle famose fornaci) si è dovuto ritirare da una competizione all’ultimo momento per problemi familiari. Da quel momento ho gareggiato a livello nazionale guadagnando successi importanti. Anche a Treia, negli anni della Disfida ho portato a casa due vittorie con i colori del Borgo. Dall’84 a causa di un infortunio ho smesso di giocare, ma ho allenato i ragazzi fino a pochi anni fa.” Ad oggi Scorcella rimane l’unico produttore di bracciali: ogni giocatore ne possiede uno personale, che si adatta al suo braccio e che quindi va fatto su misura. Per farne uno, Nando impiega dai sette ai dieci giorni. Ma c’è di più: i suoi genitori, si conobbero proprio durante un allenamento nell’arena di Treia. Egregio giocatore, Osmano Scorcella, colpì con più forza del solito la palla, che finì per sfiorare una ragazza affacciata dal balcone della Piazza. Si conobbero quando lui andò a scusarsi e due anni più tardi nacquero Nando ed il suo gemello, neanche a dirlo, giocatore a sua volta.

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Oltre a sfidarsi nel campo da gioco dell’Arena, i quattro quartieri competono anche a colpi di piatti tipici e di spettacoli ed intrattenimento nelle Taverne. Al buon esito delle giornate della Disfida contribuiscono moltissimi volontari che offrono la loro disponibilità nelle cucine e servendo ai tavoli. A Vallesacco, per esempio, tutta la squadra che gareggia in campo con il bracciale, è impegnata ogni sera nella taverna. Il terzino, nonché membro del direttivo del quartiere ma anche arbitro di serie A di Pallavolo, Massimiliano Bartoloni nel presentarci i suoi compagni, ci racconta: “Quest’anno speriamo di replicare il successo della scorsa edizione, portando a casa un’altra vittoria. Lavorare anche qui in Taverna serve per far gruppo ed essere uniti: il nostro è un quartiere molto giovane ed integrato.” Il vero asso nella manica di Vallesacco, tuttavia, è la cuoca ottantaduenne Lionella, che con le sue specialità e la sua energia è divenuta ormai un’istituzione della Disfida.

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Nella Taverna del Cassero, guidata da due donne (la presidentessa è Giovanna Bonelli, la moglie del vicesindaco Speranza), la settimana è piena di iniziative: nella serata di ieri, per esempio, tra le esibizioni di tango e gli assaggi di Asado, si respirava una fortissima atmosfera argentina. La Taverna dell’Onglavina, è stata ricavata in un vecchio frantoio: i tavoli della parte esterna sono collocati nel suggestivo scenario di un vecchio orto con un cortile recentemente ristrutturato. Al Borgo invece, l’atmosfera ottocentesca è ricostruita nell’aia di un’antica canonica.
Un’altra importante protagonista della Disfida è la Lube, che partecipa con un importante contributo alle iniziative di questi giorni. Sarà in particolare firmata dall’azienda treiese la notte bianca di Sabato, che partirà alle 18 con l’inaugurazione del nuovo show room alla presenza di Anna Falchi e del Ministro Ronchi. In serata sempre nella sede di Passo di Treia si esibiranno i Pooh, mentre in piazza continueranno gli spettacoli per tutti coloro che non sono riusciti a prenotare i posti per il concerto presto esauriti. Alle 4 verrà offerta la colazione a tutti coloro che parteciperanno.

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Luciano Sileoni commenta così il ruolo della Lube a fianco di Pro Loco e Comune nell’organizzazione della Disfida: “Cerchiamo di fare del nostro meglio per fare ogni anno di più per questa città. La prima di Agosto è una settimana in cui il paese si anima, speriamo che tutto vada bene anche se c’è sempre qualche critica. Poter fare in Piazza il concerto dei Pooh e la cerimonia di inaugurazione per noi sarebbe stato il massimo, ma purtroppo per un problema di spazio non è stato possibile”.
Una curiosità: anche il fondatore della Lube era un giocatore di palla al bracciale: “Da giovane, quando non avevamo la possibilità di divertirci in altro modo, tiravamo con il bracciale o con la tavoletta. Da buon treiese sono molto affezionata a questo gioco”.

Per saperne di più:

http://www.sferisterio.it/?page_id=108



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