Pagliari, fratelli contro
Si giocano una stagione

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pagliaridino

di Matteo Zallocco

Gli strani scherzi del destino. I fratelli Dino e Giovanni Pagliari domenica si giocano la salvezza all’ultima giornata nel  girone B di Prima Divisione (l’ex serie C1). Un confronto che va al di là dei valori sportivi per i due tecnici maceratesi che però stavolta saranno costretti a lasciare da parte i sentimenti. Dino, allenatore del Lanciano, avrà a disposizione due risultati su tre, mentre Giovanni dovrà far vincere il suo Perugia per evitare i play out e conquistare la salvezza diretta. “Solitamente ci sentiamo tutti i giorni – ci racconta Dino (foto in alto), 52 anni, arrivato al Lanciano lo scorso gennaio – ma da domenica ho deciso che sarebbe stato più giusto non parlarci affatto questa settimana e così è stato”. Dino deve cancellare uno 0 a 3. L’unico precedente tra i due fratelli infatti risale a dieci anni fa quando Giovanni espugnò con la sua Maceratese il campo della Vis Pesaro. “E’ passato tanto tempo – commenta Dino (notare la somiglianza con Fabio Capello)  – e sono cambiate tante cose, io ho abbandonato gli atteggiamenti paternalistici nei confronti di Giovanni, domenica sarà come se non fossimo fratelli. Sarà una partita difficile perchè ci giochiamo una stagione ma noi andiamo a Perugia con la consapevolezza di aver fatto più punti di loro fino ad ora”.

Due anni fa i Pagliari vinsero entrambi i rispettivi campionati: Dino portò il Ravenna dalla C1 alla B, Giovanni il Foligno dalla C2 alla C1. “Certo che alcune volte il destino è davvero crudele – ci dice Giovanni, 47 anni, richiamato al Perugia a febbraio dopo l’esonero di novembre – ma fa parte del nostro lavoro. Sarebbe stato bello poter festeggiare insieme la salvezza e invece solo uno di noi potrà farlo. Ora dobbiamo pensare solo alla partita, poi torneremo a parlarci come sempre”.

pagliari-giovanni

Al Renato Curi si entrerà con 1 euro e il Perugia si porta dietro un record poco invidiabile essendo l’unica squadra del calcio professionistico a non aver avuto un rigore a favore in questa stagione: “Credo che siamo gli unici in tutta Europa, anche domenica scorsa ce ne sono stati negati due. Io a Perugia mi trovo benissimo – aggiunge Giovanni -, qui da giocatore ho avuto le soddisfazioni più grandi e mi vogliono tutti bene”.

Entrambi hanno un passato alla Maceratese. Dino è cresciuto con i colori biancorossi prima di approdare alla Fiorentina con il suo look da cantante rock (barba e capelli biondi lunghi) mentre Giovanni ha fatto sognare i tifosi della Rata nei primi anni 80′: lui e Moreno Morbiducci sono gli indimenticabili “Gemelli del gol”. Dino ci chiede notizie sulla Maceratese (“Mi dispiace davvero tanto”) mentre Giovanni è informatissimo: “Spero che Mosca, Monachesi e Paci riescano a rilevare la società perché la Maceratese ha bisogno di una proprietà maceratese e credo che si possa sperare nel ripescaggio in serie D, come è successo al Pescara”.



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