Giovanni Gabrielli, segretario della Lega, e Roberto Scorcella, coordinatore di Forza Italia
Fa discutere, almeno dal punto di vista politico, l’affidamento ad una coop toscana della gestione dei musei, del Castello della Rancia, dello Iat e della sala lettura a Tolentino. Per Lega e Forza Italia: «Tolentino perde così un’importante occasione per valorizzare le proprie risorse, competenze e le energie locali che da anni operano nel campo della cultura, del turismo e della promozione del territorio». L’amministrazione difende la scelta: «Il progetto prevede il coinvolgimento diretto di operatori del territorio, che saranno impegnati nelle attività museali e nel punto informativo, assicurando continuità gestionale, conoscenza del contesto locale e valorizzazione delle competenze professionali esistenti».
Il bando, tramite procedura pubblica, è stato vinto dalla società cooperativa L’orologio, di Pontassieve. L’affidamento avrà la durata di quattro anni. La nuova coop prenderà in carico la gestione dei servizi a fine ottobre, fino a quel momento sarà l’associazione Gli stronati a traghettare ancora il servizio, subentrati dopo la chiusura del rapporto con l’associazione Tolentino arte e cultura da parte dell’amministrazione comunale a guida Mauro Sclavi. Giovanni Gabrielli e Roberto Scorcella, rispettivamente segretario cittadino della Lega e coordinatore locale di Forza Italia evidenziano la loro «profonda contrarietà e forte preoccupazione per la decisione che pur formalmente legittima, appare politicamente miope, socialmente penalizzante e culturalmente discutibile». A loro avviso: «La scelta dell’amministrazione di consegnare la gestione del nostro patrimonio storico e artistico a un soggetto esterno, lontano, che nulla ha a che fare con la nostra realtà è una decisione che non tiene conto né della conoscenza del contesto locale, né del radicamento culturale e umano necessario per valorizzare davvero i nostri beni». Secondo le due forze di minoranza il risultato è che «Tolentino sarà amministrata “a distanza” anche nella sua anima culturale, come se fosse una filiale di un progetto nazionale, anziché una città viva con una propria identità da promuovere».
I due esponenti si chiedono: «Dovremo attenderci lo stesso metodo anche per il teatro Nicola Vaccaj? Dovremo forse assistere all’ennesimo affidamento a soggetti esterni, perdendo un’altra opportunità di crescita per i nostri artisti, le nostre maestranze, i nostri giovani che amano e vivono il teatro? Sarebbe inaccettabile – proseguono – che anche uno dei simboli più rappresentativi della nostra città, ricostruito con tanto impegno e sacrificio, fosse gestito da chi non appartiene a questa comunità e non ne conosce la storia e l’anima. Un’amministrazione lungimirante avrebbe colto questa opportunità per creare posti di lavoro qualificati, offrendo spazio ai tanti giovani tolentinati laureati in beni culturali, storia dell’arte, comunicazione o turismo; avrebbe favorito la nascita di una rete di collaborazioni tra associazioni, cooperative locali e operatori economici, generando un circuito virtuoso di sviluppo e partecipazione. Invece, ancora una volta, si è scelto di guardare fuori dai confini comunali e regionali, perdendo una preziosa occasione di crescita interna. Chi gestirà i nostri musei dovrà imparare da zero ciò che i tolentinati sanno per esperienza, passione e tradizione». Forza Italia e Lega non mettono in dubbio la regolarità delle procedure, ma contestano con forza la visione politica che le ha ispirate. «Si poteva e si doveva immaginare un percorso diverso, partecipato, capace di coinvolgere le risorse del territorio, le scuole, le università, le Pro Loco, le imprese turistiche, i professionisti della cultura – concludono – si è invece preferito un modello distante, burocratico e impersonale, che rischia di appiattire la nostra offerta culturale e di ridurre Tolentino a una semplice “tappa” nel catalogo di una grande cooperativa nazionale».
Ma l’amministrazione comunale difende la scelta: «L’attivazione di questa procedura rientra nella volontà di garantire la massima trasparenza, imparzialità e qualità nell’affidamento di servizi di rilevanza culturale e turistica. La scelta di ricorrere ad un bando pubblico aperto rappresenta infatti lo strumento più idoneo per individuare, attraverso criteri oggettivi e verificabili, la proposta progettuale più solida, strutturata e coerente con le strategie di sviluppo culturale del Comune». L’esame delle offerte è stato condotto da una commissione tecnica indipendente, che ha valutato con attenzione gli aspetti qualitativi ed economici delle proposte, premiando quella ritenuta più idonea a garantire una gestione integrata, moderna e sostenibile del sistema museale cittadino. «La cooperativa L’orologio, che opera nel settore attraverso la business unit Sistema Museo – sottolinea l’ente in una nota – è una delle principali realtà italiane attive nella gestione dei beni culturali e dei servizi turistici, con oltre trent’anni di esperienza e più di 100 sedi operative tra musei, monumenti, aree archeologiche, parchi ambientali, teatri, biblioteche, archivi e uffici turistici. Si configura come un interlocutore altamente qualificato nel campo della valorizzazione del patrimonio storico e artistico e capace di creare una sinergia con altre realtà della provincia, per incrementare e migliorare l’attrattiva turistica della città. Nelle Marche la società ha maturato esperienze significative, tra cui la gestione dei Musei Civici di Macerata, Pesaro, del Museo Nazionale Rossini e la realizzazione del portale Myrecanati, una piattaforma innovativa per la prenotazione e la costruzione di itinerari turistici personalizzati».
(Fra. Ma.)
«Tolentino Arte e Cultura? Abbiamo scelto di organizzare una diversa gestione dei musei»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati