Si ritrovano dopo quasi 50 anni
per rivivere i luoghi dell’infanzia:
sono i ragazzi di corso Cavour

MACERATA - Un'iniziativa organizzata da Massimiliano Maggi, Gianni e Luisa Principi. C'è chi è tornato dalla Germania per partecipare al momento conviviale

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I ragazzi di corso Cavour

Si dice che si torna sempre dove siamo stati felici. Parte, forse, proprio da questo assunto l’originale quanto straordinaria iniziativa – che potrebbe essere il titolo di una canzone o di un romanzo – organizzata da Massimiliano Maggi, Gianni e Luisa Principi. Non una reunion legata alle classe scolastica o all’anno di nascita, ma dal luogo che ha caratterizzato la loro infanzia e la loro giovinezza: Macerata e corso Cavour. È nata così una giornata dedicata alla “Maceratesità” autentica dal titolo “Ragazzi di via Cavour anni ’80. I nostri luoghi, nostri giochi e le nostre amicizie”.

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L’idea nasce appunto dai tre che hanno deciso di organizzare una rimpatriata dei ragazzi che risiedevano in corso Cavour o che l’hanno frequentata per i momenti importanti della loro gioventù come la scuola o il tempo libero.

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«Uno spazio conviviale per rivivere e celebrare quelli che per noi rappresentano anni memorabili – raccontano gli organizzatori -, che hanno caratterizzato la vita sociale della “Macerata granne”, il cui cuore batteva in corso Cavour, snodo strategico della città, denominata la “piccola Roma”, per la sua ricchezza di servizi, negozi e infrastrutture, dalle scuole elementari e superiori “Castelfidardo”, l’asilo della Pietà, alla stupenda parrocchia dell’Immacolata».

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Un viaggio nel tempo che ha permesso ai partecipanti di rivivere e riscoprire i colori e i valori di un tempo, attraverso i luoghi di ritrovo del loro quartiere: «Dalle scuole elementari allo Stadio Dei Pini – ricordano -, dalla Mezzaluna al campo da baseball e dai Giardini Diaz a corso della Repubblica. Ma anche i giochi, semplici quanto appassionanti, dal calcio al baseball passando per il basket, fazzoletto, nascondino, le biglie, gli elastici, campana, ping pong, le bici e i motorini. Tutto unito dalle storiche ma ancora forti amicizie. Erano gli anni in cui per ritrovarsi occorreva suonare il campanello».

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Rivedersi, per molti, dopo quasi 50 anni, è stata una emozione fortissima: c’è chi è addirittura tornato dalla Germania per partecipare all’evento. «Non solo nostalgia – concludono – ma, soprattutto, la speranza che da questi valori saldi, possano le giovani generazioni (a partire dai nostri figli), trarre esempio e slancio».

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La cartografia di corso Cavour negli anni ’80, con la riproduzione dei palazzi, delle attività commerciali e delle famiglie residenti dell’epoca, a cura della maestra Monica Pranzetti



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